GLI SCOMPARSI DI CHIARDILUNA DI CHRISTELLE DABOS

Se c’era una cosa che aveva capito nella vita, era che gli errori sono indispensabili per costruirsi. ”


Gli scomparsi di Chiardiluna riprende le vicende dal punto in cui si erano concluse in Fidanzati dell’inverno: Ofelia incontra finalmente Faruk, lo spirito di famiglia del Polo, che le assegna un compito molto importante da portare a termine grazie alle sue doti di lettrice mentre, insieme a Thorne, si ritrova a indagare sulla scomparsa di alcune persone da Chiardiluna e a difendere il suo matrimonio, che si fa sempre più vicino.

La serie de L’attraversaspecchi è una delle più valide nel panorama fantasy contemporaneo. La Dabos rielabora in modo molto intelligente spunti provenienti da tradizioni letterarie diverse, come lo steampunk e il fantasy appunto, e li mescola con elementi provenienti dalla Belle Èpoque francese e dall’animazione dello Studio Ghibli per dare vita a una storia e a un mondo tra i più originali, interessanti e personali degli ultimi tempi.

Il primo libro della serie, Fidanzati dell’inverno, mi era piaciuto in particolare per l’ambientazione e per lo stile di scrittura dell'autrice mentre alcuni aspetti come la caratterizzazione dei personaggi, la rappresentazione femminile e la relazione tra Ofelia e Thorne non erano riusciti a convincermi del tutto. Ho letto Gli scomparsi di Chiardiluna principalmente per chiarire i miei dubbi a riguardo e devo riconoscere che questo secondo volume è un bel passo avanti rispetto al primo, nonostante alcuni aspetti continui a non trovarli rispondenti al mio gusto personale.

Rispetto a Fidanzati dell’inverno, Gli scomparsi di Chiardiluna è un libro molto ricco in quanto tutte le spiegazioni per introdurre al mondo di Ofelia e al sistema delle Arche presenti nel primo libro lasciano lo spazio a un susseguirsi di vicende che fanno andare avanti la storia secondo un ritmo molto sostenuto. La trama principale si arricchisce di sottotrame che rendono la storia ancor più complessa e intricata da seguire, e di continui ribaltamenti di trama e colpi di scena che confondono e stupiscono continuamente il lettore.

Il punto forte di questa serie, infatti, è la sua non prevedibilità: Christelle Dabos gioca con il lettore, lo confonde, lo porta ad avere mille dubbi su cosa sta leggendo perché non rivela mai le sue intenzioni. La Dabos è una scrittrice molto abile, precisa nei tempi narrativi e nel rilasciare le informazioni giuste al momento giusto, non è mai fuori luogo e la sua scrittura è decisa, compatta e coinvolgente. Il senso di spaesamento che ne deriva non è affatto un punto a sfavore ma un valore aggiunto.

In Gli scomparsi di Chiardiluna la Dabos cerca di migliorare i suoi personaggi, che non erano riusciti a convincermi del tutto nel primo volume e che quindi speravo di vedere migliorati in questo seguito perché, se sulla carta sono estremamente interessanti per la loro peculiare caratterizzazione, quando iniziano a muoversi sono un completo disastro. Anche se questo volume mi ha confermato che la trama viene preferita ai personaggi, si nota lo sforzo di questi di progredire in qualche modo.

Ofelia in questo secondo libro riesce a essere presente, a emergere, a tirarsi fuori dall’ombra e dalle sue insicurezze. Entra finalmente nel meccanismo del Polo e di Città-cielo, non è più spaventata da un mondo che non conosce e a cui non è abituata, non si limita ad essere una pedina ma anzi entra nel gioco anche lei: impara da chi e da ciò che la circonda, mente per raggiungere i suoi scopi, cerca la sua strada senza farsi influenzare dagli altri (da quelli che la sostengono e da quelli che la ostacolano), prende posizione e con coraggio si oppone a ciò a cui è contraria. Ofelia abbandona l’ingenuità che l’aveva caratterizzata nel primo libro e sorprende per la sua risolutezza, le sue decisioni e le sue azioni, che spesso giungono inaspettate proprio perché la trama si ribalta continuamente e quindi non è possibile anticipare la reazione dei personaggi. Ofelia riesce finalmente a muoversi con più disinvoltura all’interno della storia, inciampa e starnutisce meno e ricorre molto di più alle sue capacità di attraversare gli specchi e di leggere gli oggetti. In poche parole, intraprende quel percorso necessario per l’evoluzione del suo personaggio e per la sua crescita.

Thorne è un personaggio che continua a esserci e a non esserci, anche se è decisamente più presente che in Fidanzati dell’inverno. Si scopre qualcosa in più in merito alla sua famiglia ed è possibile conoscerlo meglio perché cerca in qualche modo di aprirsi di più e di fare un passo verso Ofelia per avvicinarsi a lei, ma continua a tenere segrete molte cose e ad avere un carattere sostenuto che non lo porta mai esporsi, caratteristiche per cui assume un ruolo sempre più forte in questo senso all’interno della storia. 

Il punto negativo per me rimane la relazione tra loro due: nonostante sia chiaro che di Thorne vadano apprezzati i piccoli gesti e che in qualche modo cerchi di comunicare di più con Ofelia, continua a imporle le sue decisioni e a trattarla come se non fosse degna di sapere come stanno realmente le cose. La giustificazione che voglia proteggerla regge fino a un certo punto oltre il quale, oltre a diventare ridondante, non è più possibile ricorrervi. In questo libro Ofelia e Thorne condividono diversi momenti significativi che però mi hanno lasciato abbastanza indifferente proprio perché la relazione tra i due continua a essere prigioniera di questa struttura.

Tutto il reparto dei personaggi secondari risente ancora degli stessi identici stereotipi del primo libro: anche se alcuni sono molto piacevoli, si limitano a essere delle comparse che recitano un ruolo e a non avere un’evoluzione tale o un peso consistente che segni in qualche modo le vicende. Questo è il caso di Faruk, la divinità e il grande personaggio introdotto in questo libro. Faruk non è un antagonista forte, è molto caricaturale e per questo motivo, nonostante svolga il suo ruolo all’interno della storia, le opinioni e le reazioni alla sua figura da parte degli altri personaggi risultano poco convincenti agli occhi di chi legge.

L’ambientazione rimane l’aspetto più interessante della serie. In Gli scomparsi di Chiardiluna si approfondisce meglio il Polo e Città-cielo grazie alle descrizioni che restituisce la Dabos di luoghi e ambienti folli ed eccentrici, gestiti da meccanismi complessi, intriganti e ingannevoli che rispecchiano in pieno la natura dei suoi abitanti. A Città-cielo ogni cosa è un’illusione, nulla è ciò che sembra.

Gli scomparsi di Chiardiluna porta al centro della storia in modo più evidente il tema della divinità grazie a dei frammenti di ricordi, degli intermezzi alle vicende raccontante che, pur essendo indecifrabili perché non si possiedono ancora gli strumenti per capirne il significato, iniziano a portare la storia verso una precisa, anche se oscura, direzione. Le ultime pagine del romanzo rimettono in discussione tutto quello che è stato letto e creano aspettative molto alte per il prossimo volume della serie a causa di quell’inquietante Dio è stato punito che viene ricordato dall’inizio del primo libro. Questa particolare critica alla religione e la messa in discussione della divinità può collegarsi al fatto che i personaggi principali, e Ofelia in particolare grazie alla sua evoluzione in questo libro, mettano al centro il loro libero arbitrio, ovvero la loro capacità di scelta e di autodeterminazione, contestando qualunque tipo di autorità e disattendendo le aspettative su di loro.

Gli scomparsi di Chiardiluna compie un passo in avanti importante rispetto a Fidanzati dell’inverno prendendo i suoi punti forti per migliorarli ancora di più e cercando di sistemare quelli che risultavano poco convincenti. Sicuramente leggerò il terzo volume della serie perché, oltre ad essere una grande fan della costruzione di questo mondo, gli elementi introdotti sulle battute finali mi incuriosiscono parecchio e perché trovo molto piacevole leggere la Dabos.

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Gli scomparsi di Chiardiluna di Christelle Dabos
(L'attraversaspecchi #2)
Edizioni E/O - 9 Gennaio 2019 - 562 pagine - € 16,00

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