LIZZIE DI EVA WANJEK • LEGGER D'ARTE

Ero Lizz, della Confraternita dei Preraffaelliti. ”


Lizzie aveva 19 anni e lavorava in un negozio di capelli a Cranbourne Alley, Londra, quando nel 1849 il giovane pittore inglese Walter Howell Deverell la vide per la prima volta e, colpito dai suoi lunghi capelli rosso rame e dalla sua figura snella e flessuosa, decise che sarebbe diventata la sua Viola per il quadro tratto da una scena de La dodicesima notte di William Shakespeare che stava realizzando.

Lizzie venne così introdotta nella Confraternita dei Preraffaelliti, gruppo artistico anti-accademico fondata l’anno precedente da Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais e William Holman Hunt che si ispirava all’arte antecedente a Raffaello, colpevole di aver contaminato l'arte con il concetto di bellezza ideale sul quale si fondavano i principi dell’Accademia. I loro punti di riferimento erano i pittori primitivi italiani e il loro obiettivo era quello di riportare in vita un passato nostalgico e immaginario, di ispirazione medievale o biblica, che potesse unificare i concetti di arte, bellezza e vita.

Millais cercava in lei la vulnerabilità dell’Ofelia sulla quale ragionava da tempo, Holman Hunt l’ostinatezza della Silvia che voleva dipingere. E Dante cercava tutto. ”

Lizzie divenne la modella preferita e più ambita dei Preraffaelliti in quanto incarnava perfettamente i loro ideali di bellezza femminile. Dopo aver posato per Deverell, Lizzie fu anche la modella di Holman Hunt per la Silvia in Valentino salva Silvia da Proteo e di Millais per l’Ofelia nell’omonimo e celebre dipinto.

Per impersonificare Ofelia, Lizzie dovette rimanere a lungo immersa in una vasca piena d’acqua riscaldata da delle lampade, che a un certo punto Millais si dimenticò di riaccendere dopo essersi spente causando una forte bronchite alla sua modella che aggravò ulteriormente il suo stato di salute già precario. Lizzie non si riprese mai del tutto dall’incidente e Millais dovette pagare al padre un indennizzo per quanto successo alla figlia.

Lei, signorina, dovrebbe poter spiegare le ali e volare, senza impedimento alcuno. È un’artista, ha talento, ho visto i suoi lavori nello studio del suo futuro marito […]. ”

Oltre che una modella, Lizzie fu anche una poetessa e una pittrice. Prima del matrimonio iniziò a studiare con Rossetti, che la aiutò ad affinare le sue capacità artistiche arrivando a un livello tale da essere notata da John Ruskin, il più importante critico d’arte inglese dell’epoca e protettore della Confraternita dei Preraffaelliti. Ruskin la prese sotto la sua ala e le diede una grande somma di denaro per acquistare tutte le sue opere, che consistono prevalentemente in autoritratti dai quale emerge una donna dal carattere forte e deciso che contrasta visibilmente con l’immagine della donna eterea ed eterna delle opere dei Preraffaelliti.

Tra le sue opere poetiche infatti, nonostante gli errori ortografici che denunciano la sua modesta cultura e provenienza sociale ma estremamente brillanti per metro e intensità, ricorre il tema della critica alla condizione femminile nell'Inghilterra dell'Ottocento.

Ad un certo punto Lizzie interruppe il rapporto professionale con Ruskin. Tra le motivazioni che la spinsero a prendere questa decisione sono state prese in considerazione la volontà di operare liberamente in campo artistico senza pressioni esterne, la sofferenza per i continui tradimenti di Rossetti e le sue proposte di matrimonio di volta in volta rinviate, e il continuo uso del laudano per attenuare i suoi problemi di salute e i dolori del suo cuore che ne offuscavano le capacità e il giudizio.

Doveva esserci una donna che fosse la sua Beatrice, la sua Madonna, la sua Eva, senza di lei, era solo un mezzo uomo, e meno che mezzo artista. ”

Pur avendo posato per altri pittori, Lizzie fu la modella fissa di Rossetti. Rossetti vedeva in Lizzie la musa ispiratrice che avrebbe reso la sua arte grandiosa e immortale, Lizzie vedeva in Rossetti il mezzo attraverso il quale esprimere se stessa e le sue capacità. I due si innamorarono e la loro relazione fu tanto intensa quanto logorante in quanto Rossetti, oltre alla fama di pittore e poeta, era conosciuto anche per essere un bugiardo, un traditore e un egoista; con il suo fascino riusciva a incantare amici e parenti, donne e uomini, e riusciva a sfuggire da qualunque responsabilità. I due infine si sposarono nel 1860.

Forse al momento sente molta pressione. Richiede troppi sacrifici essere la fidanzata, la musa e la modella di un genio tanto grande ed esigente? ”

Dopo il matrimonio, Lizzie visse per lo più in solitudine perché Rossetti si divideva tra il lavoro frenetico e le sue modelle-amanti. Lizzie si ritrovò così ad affrontare da sola la depressione di cui soffriva, acutizzata dallo stress causato dai continui tradimenti del marito, i suoi problemi di salute, i suoi disturbi alimentari e la sua dipendenza dal laudano. La situazione si aggravò ulteriormente nel 1861, quando Lizzie partorì una bambina prematura morta già da settimane nel suo grembo.

Lizzie non si riprese mai da questo evento. Qualche mese dopo Rossetti, rincasando, trovò la moglie di nuovo incinta in fin di vita nel suo letto per aver assunto una dose troppo massiccia di laudano e un biglietto di addio. In seguito alla sua morte, di comune accordo con il pittore Ford Madox Brown, Rossetti occultò il biglietto di Lizzie in quanto in età Vittoriana il suicidio era considerato ancora illegale e immorale: la notizia di un simile gesto avrebbe avuto gravi ripercussioni legali ed economiche per entrambe le famiglie.

Il suo angelo, la sua Beatrice, tutto ciò per cui aveva vissuto, non c’era più. ”

Lizzie venne sepolta insieme a un quaderno di poesie contenente i versi che Rossetti aveva scritto per lei e probabilmente anche per le sue molteplici amanti. Nel 1869, a causa delle difficoltà economiche e della salute precaria, Rossetti fece riesumare dalla tomba della moglie il suo quaderno di poesie, di cui non aveva fatto una copia, per farle pubblicare. Il tutto avvenne di notte, per non attirare l’attenzione e lo sdegno della gente.

Il carisma di Dante e la bellezza di Lizzie erano una combinazione irresistibile, che loro interpretavano come una via libera ad andare avanti così, sempre allo stesso modo, come truffatori che non venivano mai colti in flagrante. ”

Sia Lizzie che Rossetti furono due personalità molto complesse: bellissima, talentuosa e tanto tormentata la prima quanto affascinante, ambizioso e subdolo il secondo. Nonostante condividessero un forte attaccamento l’uno per l’altra e un profondo legame artistico, il loro amore non fu mai felice e portò lentamente alla distruzione reciproca.

Sotto lo pseudonimo di Eva Wanjek, il regista teatrale Martin Driessen e la giornalista Lisbeth Lagemaat raccontano di questo amore intenso, travagliato e distruttivo in una narrazione impeccabile e minuziosa dal punto di vista della ricostruzione storica (ad eccezione del comportamento di Christina Rossetti, che non vide mai di buon occhio Lizzie) ma che lascia al margine le vicende artistiche dei personaggi coinvolti e una vera riflessione sulla psicologia di Lizzie e Rossetti.

Extra - Nel 2009 la BBC ha realizzato una mini-serie in sei episodi intitolata Desperate Romantics che ricostruisce in modo molto simile a quanto fatto da Driessen e Lagemaat (varie inesattezze incluse) la vita, gli amori, i successi e i fallimenti dei tre artisti fondatori della Confraternita dei Preraffaelliti, dando particolare spazio alla relazione tra Lizzie e Rossetti.

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Lizzie di Eva Wanjek
Neri Pozza - 7 Dicembre 2017 - 491 pagine - € 18,00

Il post è stato scritto facendo riferimento ai miei studi, con il supporto di manuali e appunti di lezioni di storia dell'arte.

Commenti

  1. Ciao :) non conoscevo questo libro, ma ho deciso di recuperarlo al più presto.

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    1. Contenta di avertelo fatto conoscere. Fammi sapere se ti è piaciuto! :)

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