MITI DEL NORD DI NEIL GAIMAN • BLOGTOUR

Non c'era il mare e non c'era la sabbia, non c'erano l'erba, le rocce, il suolo, gli alberi, non c'era il cielo e non c'erano le stelle. Non esisteva il mondo, non esisteva il paradiso e neanche la terra, a quel tempo. L'abisso stava nel nulla: solo un luogo vuoto in attesa di essere riempito dalla vita e dall'esistenza. Era il momento di creare ogni cosa. ”


Miti del Nord è una raccolta di miti provenienti dalla mitologia nordica a cura di Neil Gaiman, che smette le vesti di scrittore per indossare quelle di cantastorie per raccontare al suo pubblico i miti e le divinità che lo hanno appassionato da ragazzino e che ha successivamente rielaborato in lavori come American Gods e Odd e il Gigante di Ghiaccio

Il volume non è una traduzione o un adattamento in chiave moderna dei miti e delle divinità nordiche. Ciò che ha fatto Gaiman è stato lavorare direttamente con le fonti, l’Edda in prosa e l’Edda poetica (le due opere più importanti della mitologia scandinava risalenti al XIII secolo), raccogliere tutto il materiale a disposizione e metterlo insieme per dare forma a un racconto coeso e coerente, con la consapevolezza che, essendo nati in forma orale, molti miti sono andati perduti prima che potessero essere messi per iscritto. 

Da questo lavoro sono risultati quindici racconti che si presentano il più possibile fedeli ai miti originali, di cui lo scrittore inglese ha ricostruito contesti e ambientazioni e ha connotato psicologicamente le divinità. 

Miti del Nord si apre con un’introduzione dell’autore in cui spiega come si è interessato alla mitologia nordica, al suo rapporto da bambino con il Thor dei fumetto e come è stato lavorare a questo libro, e la presentazione delle tre divinità principali, ovvero i tre protagonisti assoluti delle vicende: Odino, Thor e Loki. 

Seguono i quindici racconti, disposti secondo un ordine cronologico: dalla nascita dei Nove Regni al Ragnarok, la battaglia finale degli dei che porterà alla loro morte e alla distruzione del mondo intero. Inizio e fine, che porta a un nuovo inizio. Nascita, morte e rinascita in un ciclo senza fine. 

La lunghezza dei racconti è molto varia: alcuni sono molto brevi, di circa due o tre pagine, altri sono più lunghi e si aggirano attorno alle dieci pagine. Questo dipende esattamente dalla quantità di materiale che può essere reperita: da due righe di mito rimaste e tramandate, Gaiman è riuscito a tesserne un racconto di due pagine. 

Gaiman ha dato forma e personalità alle divinità rendendole vive, famigliari e umane: non perfette, immutabili e infinite, ma litigiose, giocose, irascibili e passionali, che compiono azioni senza che alla base ci siano delle motivazioni solide e concrete. Gaiman rende immediati i loro caratteri, pertanto è facile cogliere la saggezza di Odino, la suscettibilità di Thor e la scaltrezza di Loki. Loki è il personaggio più interessante della raccolta: dovrebbe rappresentare la controparte malvagia, la divinità che non è dalla parte degli dei, ma per la maggior parte del tempo trama, stringe patti, cerca scappatoie e tenta di salvarsi il collo. 

L’atmosfera iniziale dei racconti è molto leggera e per certi versi anche comica ma, andando avanti, si fa più oscura e minacciosa con il Ragnarok che si fa sempre più vicino. 

Lo stile di scrittura è incalzante e modulato, si ha proprio l’impressione di star ascoltando lo stesso Gaiman raccontare a voce alta gli intrighi e le avventure delle divinità nordiche. 

In Miti del Nord Gaiman, oltre a ricostruire, rende accessibili e comprensibili i miti nordici a chi si avvicina per la prima volta a questo mondo, presentandoli in modo ordinato e sistematico per aiutare il lettore non esperto. 

Personalmente conosco molto poco la mitologia nordica e ho letto questo volume perché sono una grande lettrice di Neil Gaiman, ma l’ho trovato molto interessante e valido sia per ampliare le mie conoscenze personali sia quelle sull’autore.

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Freya era la più bella fra tutti gli dèi. I suoi capelli biondi erano una cascata lucente che brillava al sole del mattino. I due gatti di Freya si aggiravano impazienti nella casa, aspettando di tirare il suo carro. Attorno al collo, dorata e lucente quanto i capelli, splendeva la collana dei Brising, creata per Freya dai nani del sottosuolo. ”

Freya è una divinità della mitologia norrena appartenente alla stirpe dei Vani (popolo esperto di magia che abitava nei pressi del Mar Nero), mandata dagli Asi alla conclusione del conflitto tra le due stirpi come ostaggio. È la divinità dell’amore, della bellezza, della seduzione e della fertilità, ma anche della guerra, della morte e delle virtù profetiche.

Freya annovera tra i suoi animali totemici i gatti. Il suo carro, Betulla, è trainato da una coppia di gatti dai lunghi peli nelle orecchie e sotto le zampe, uno bianco e l’altro nero. I due colori «rappresentano i due aspetti della notte che, nella crescita luminosa e nel buio declino della luna, rispecchiano l’evolversi e il rinnovarsi della Natura; sono maschio e femmina poiché senza i due sessi non c’é vita». (1) I due felini vengono liberati dopo sette anni e trasformati in streghe, motivo per cui si credeva che le streghe e le maghe avessero il dono di tramutarsi in gatte.

Chiunque dimostri la sua benevolenza verso i suoi felini, riceve la benedizione Freya. Freya benedice soprattutto gli innamorati e “il giorno di Freya”, ovvero il venerdì (in inglese friday), è ritenuto il giorno più propizio per le nozze.

Durante il Medioevo, il mito di Freya contribuì ad alimentare l’immaginario comune che una donna che vivesse con molti gatti, ritenuti inviati dal diavolo stesso per aiutarla nei suoi incantesimi, fosse una strega.

In Miti del Nord, Freya è protagonista di tre racconti: Il mastro costruttore, Lo straordinario matrimonio di Freya, Le mele dell'immortalità.

Nei racconti si accenna a Brísingamen, la collana di Freya ricevuta in dono da quattro nani che stavano forgiando il monile incontrati nei pressi della sua abitazione a patto che giacesse una notte con ognuno di essi a turno. 

Freya con Brísingamen è stata dipinta da James Doyle Penrose (irlandese, 1913 circa) e da Nils Blommér (svedese, 1845 circa).

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Miti del Nord di Neil Gaiman
Mondadori - 16 Ottobre 2018 - 224 pagine - € 19,00

Bibliografia:
(1) Laura Rangoni, Gattology. Il meraviglioso mondo del gatto, Roma, Newton Compton Editori, 2013, pagina 32
• Enrico Malizia, Ricettario delle streghe, Roma, Edizioni Mediterranee, 1992

Ho ricevuto una copia ebook del libro da parte della Casa Editrice in cambio di un onesto parere.


Commenti

  1. Anche a me Gaiman piace tantissimo, infatti quando ho scoperto che aveva scritto questo libro sono andata in brodo di giuggiole xD se non lo avessero tradotto alla fine lo avrei comunque preso in lingua originale, per me era assolutamente imperdibile!

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    1. Praticamente qualunque cosa porti su il nome 'Gaiman' è nostra. XD

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  2. Da amante dei gatti non posso che apprezzare questo approfondimento :D

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