VINCENT DI BARBARA STOK • LEGGER D'ARTE

Spero che la famiglia sia per te quello che la natura è per me. Io, che non ho moglie né figli, trovo la pace quando vedo una spiga di grano, un ramo di abete o un filo d’erba. Quando sono fuori in campagna a dipingere, avverto i legami che ci uniscono tutti. ”


Nel Febbraio 1888 Vincent van Gogh, grazie all’aiuto dell’amato fratello Theo, riuscì a realizzare il suo sogno di trasferirsi nel sud della Francia, ad Arles, per poter approfondire i suoi studi, raccogliere nuovi stimoli e dipingere i vasti paesaggi della Provenza en plein air.

A causa di un inverno particolarmente nevoso e rigido, Van Gogh  non poté mettersi a dipingere prima dell’arrivo della primavera, ma una volta immerso nella natura lavorò senza sosta sperimentando le più diverse tecniche pittoriche.

Caro Theo, da martedì ho preso in affitto una casa intera con quattro stanze. All’esterno è dipinta di giallo ed è in pieno sole. […] Voglio organizzarla in modo tale da poter sempre ospitare qualcuno, per esempio Gauguin. ”

Nello stesso anno un entusiasta Van Gogh prese in affitto una casa per realizzare un altro suo grande sogno, quello di aprire un atelier nel quale i pittori potessero riunirsi, vivere e lavorare fianco a fianco: la Casa Gialla. 

Il primo artista che Van Gogh invitò fu Paul Gauguin, che accettò solo dietro le pressioni di Theo e la sua promessa di acquistare una dozzina dei suoi quadri per potersi finanziare il viaggio in Martinica che progettava.

Van Gogh provava una grande ammirazione nei confronti di Gauguin, che considerava un artista inarrivabile, ma Gauguin mal sopportava l'amico ed era scettico nei confronti del suo progetto. La convivenza tra i due durò da Ottobre a Dicembre, quando Gauguin lasciò Arles in seguito a un lite con Van Gogh, che in preda alle allucinazioni si tagliò il lobo dell’orecchio sinistro.

Nella vita di un pittore la morte forse non è la cosa più difficile che ci sia. Mi sento la testa ovattata già da settimane, devo stare attento ai miei nervi. Quando il mio spirito è in uno stato di esaurimento, pensa sempre più all’eternità. ”

Da quel momento la vita di Van Gogh iniziò a essere scandita dall’alternanza di periodi di relativa tranquillità, nei quali lavorava con entusiasmo e grande lucidità, a periodi in cui ricadeva nella malattia, caratterizzati da crisi, perdita di memoria e una grande stanchezza, che trascorreva anche volontariamente negli istituti psichiatrici come quello a Saint-Rémy-de-Provence, vicino Arles.

Nel Maggio del 1890 Van Gogh lasciò definitivamente Saint-Remy per trascorrere un periodo a Parigi con la famiglia del fratello e poi trasferirsi a Auvers-sur-Oise per andare sotto le cure del dottor Gachet, amico di Theo.

La sera del 27 Luglio 1890, dopo una giornata trascorsa a dipingere come sua abitudine, in circostanze ancora non del tutto chiare, Van Gogh si sparò un colpo di pistola allo stomaco in un campo per poi far ritorno nella camera della locanda in cui alloggiava. Morì due giorni dopo, con Theo al suo capezzale, accorso da Parigi appena ricevuta la notizia del gesto del fratello.

Tireremo l'aratro fino a quando non potrà più andare avanti. Fino a quel momento potremo ancora guardare con stupore le margherite e le zolle di terra appena arate e i rami dei cespugli in primavera, i cieli azzurri sereni d'estate, le grandi nuvole in autunno, gli alberi nudi in inverno, il sole, la luna e le stelle. Qualsiasi cosa accada, tutto questo ci appartiene. ”

In collaborazione con il Van Gogh Museum di Amsterdam, Barbara Stok realizza un’opera intensa e potente dal punto di vista emotivo che racconta gli ultimi anni di vita del pittore olandese riuscendo a trasmettere con semplicità, eleganza e poesia il suo animo appassionato e idealista, e il suo amore per il prossimo e la natura.

Dal punto di vista grafico la Stok riesce a cogliere in pieno l’essenza di Van Gogh, che ha vissuto come le pennellate delle sue opere: in modo veloce, intenso e graffiante. I personaggi sono delle figure stilizzate che si muovono su sfondi che riproducono le opere di Van Gogh e i colori giocano un ruolo fondamentale: quelli vivaci e brillanti trasmettono la pace e la tranquillità dell’animo di Van Gogh nei suoi momenti di serenità, quelli più frenetici e scuri raccontano i suoi momenti di crisi.

Un fumetto che non si rivolge a chi vuole approcciarsi a Van Gogh per la prima, in quanto non si coglierebbero tutti quei riferimenti alla sua vita e alle sue opere che passano sottilmente attraverso le tavole, ma a coloro che non vogliono perdere ogni sfumatura dell'animo di questo artista.

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Vincent di Barbara Stok
Bao Publishing - 17 Luglio 2014 - 144 pagine - € 15,00

Il post è stato scritto facendo riferimento ai miei studi, con il supporto di manuali e appunti di lezioni di storia dell'arte.

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