tag:blogger.com,1999:blog-87566763117694124362024-03-13T09:03:45.357+01:00READING IN THE GARDEN » HOMEVeronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.comBlogger191125tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-53043558125091628292019-12-17T10:00:00.000+01:002019-12-17T10:00:04.113+01:00LA TV UCCIDE LA CULTURA? • TOMASO MONTANARI E LUCA SOMMI A PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI 2019<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnM3USO9rwvn8SDprpROS2BRStnNYaDtKzDQnvDQUKVUrKYow9doQFG0A_j5v3xe01FFZg4ozUhJ1VJlUMI7sZbRYLcccjGWyjYpIxgAwYWs39uoYe3DFk5frSDsopLeKptFYMrf0NXpE/s1600/thumbnail_privatevarmobileContainersDataApplication4308A02D-26FD-4CB3-B04B-EA6A6346E240tmp1E9EA22C-F746-412B-A834-C357FCE90463Image.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="1280" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnM3USO9rwvn8SDprpROS2BRStnNYaDtKzDQnvDQUKVUrKYow9doQFG0A_j5v3xe01FFZg4ozUhJ1VJlUMI7sZbRYLcccjGWyjYpIxgAwYWs39uoYe3DFk5frSDsopLeKptFYMrf0NXpE/s640/thumbnail_privatevarmobileContainersDataApplication4308A02D-26FD-4CB3-B04B-EA6A6346E240tmp1E9EA22C-F746-412B-A834-C357FCE90463Image.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dal 4 all’8 Dicembre si è tenuta la XVIII edizione di Più libri Più liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria di Roma. Durante l’edizione di quest’anno, lo storico dell’arte e conduttore televisivo Tomaso Montanari ha tenuto una serie di incontri tra i quali quello del 7 Dicembre in Sala Sirio provocatoriamente intitolato “La tv uccide la cultura?” in cui, accompagnato dall’esperto d'arte e autore televisivo Luca Sommi, si è discusso se sia possibile fare cultura in modo specialistico attraverso la televisione, non solo un oggetto che oggi fa parte della vita di ogni persona ma anche un mezzo di diffusione di contenuti con i quali si è irrimediabilmente portati a rapportarsi quotidianamente.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">«</span> <span style="font-size: large;">La cultura la uccide l’uomo, non la può uccide la televisione in quanto tale. La televisione la fa l’uomo. Se la televisione la fa uno che esalta la cultura, non la uccide.</span> <span style="font-size: large;">»</span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Questo è stato l'esordio di Luca Sommi, che ha messo subito in chiaro la posizione di entrambi. Anche se il difetto più grande della televisione è quello di vivere di audience, è possibile mettere in televisione parole importanti ricevendo anche un riscontro positivo come nel caso dei programmi televisivi condotti da Alberto Angela che, di sabato sera, riescono a brillare nonostante l'ennesimo talent show.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A questo punto per Tomaso Montanari è stato necessario mettere in chiaro che cos'è la cultura in quanto, a seconda dell'idea che ne ha ognuno di noi e di chi fa televisione, dipende la qualità dei prodotti televisivi che vengono proposti al pubblico e che il pubblico guarda.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">«</span> <span style="font-size: large;">La cultura si trova al bivio tra l’idea di intrattenimento e quella di pensiero critico</span>, e cioè: la cultura serve a rilassarsi, a non pensare e a evadere in maniera meno triviale rispetto ad altre strade o è qualcosa che ha a che fare con la nostra presa critica del mondo e magari anche con la nostra determinazione a cambiarlo. Sono due modi di vedere la cultura molto diversi e due modi di fare cultura molto diversi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tra i commenti più belli che ricordo più legati a una mia trasmissione — credo che fosse la serie su Caravaggio — è quello di un camionista, che spero la guardasse nelle aree di sosta, che diceva ‘Grazie perché non ci parla come a dei deficienti’. <span style="font-size: large;">Questa idea che la divulgazione</span>, o direi meglio la condivisione della cultura attraverso la televisione,<span style="font-size: large;"> debba essere fatta al ribasso, e cioè appunto pensandola come intrattenimento e soprattutto con un linguaggio adatto a dei deficienti, fa parte di quel circolo vizioso che ha trasformato davvero la televisione in qualcosa che gioca dalla parte del massacro e non dalla parte dell’antidoto</span>. Dunque, come al solito, bisogna capire da che parte si sta. <span style="font-size: large;">»</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Come ha sottolineato Luca Sommi, il difetto di alcuni programmi culturali, anche specialistici, è quello di adottare un approccio in cui si cerca di suscitare l'emozione attraverso riprese spettacolari e musiche suggestive piuttosto che quello di veicolare contenuti che possano fornire delle nozioni concrete al pubblico, secondo una linea di tendenza che appiattisce l'importanza, il valore e il significato stesso di ciò di cui si sta parlando e l'intelligenza dello spettatore.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">«</span> <span style="font-size: large;">La pancia e l’emozione opposta alla testa, alla razionalità e alla conoscenza storica. Non si potrebbe fare un servizio peggiore</span> perché naturalmente l’arte è anche emozione — i Gesuiti del Seicento, che se ne intendevano, dicevano che le opere d’arte servivano a <i>docere</i>, <i>delectare</i> e <i>movere </i>(a insegnare, a dare diletto e anche a emozionare) ma le tre cose non sono separabili. Credo che raccontare l’arte, e raccontarla in modo storico, sia la cosa più appassionante che si possa fare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
[...] Sono ammirato di come si possa parlare per tre minuti di un’opera d’arte senza dire assolutamente nulla, pensando che l’opera parli da sola. E questo è un grave errore e una pessima scusa perché <span style="font-size: large;">le opere d’arte non parlano da sole, hanno bisogno della nostra voce</span>, degli storici dell’arte ma anche quella di tutti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
[...] Roberto Longhi, il più grande storico dell’arte del Novecento, dice che il modello dello storico dell’arte dovrebbe essere il romanzo storico di Manzoni, che cercava di tuffarsi nel tessuto storico del tempo che voleva raccontare per poter riemergere narrando.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Questo non vuol dire che la storia dell’arte si possa raccontare come un romanzo, cioè stravolgendola e finendo a Dan Brown con <i>Il Codice da Vinci</i>, che è il ribaltamento della storia. Qual è la differenza? Che Dan Brown ci dice che parla di Maria Maddalena e Leonardo ma in realtà parla del nostro presente, delle nostre ossessioni, della nostra moralità e delle nostre priorità; cioè trasforma il passato in uno specchio in cui guardiamo le nostre facce. E questo ci piace tantissimo perché siamo narcisisti ma di fatto usciamo da questa esperienza senza nulla di più di quando ci siamo entrati. <span style="font-size: large;">La conoscenza del passato è una conoscenza che porta una esperienza di alterità, di diversità. E abbiamo un bisogno disperato di conoscere la diversità</span>. <span style="font-size: large;">»</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Montanari smentisce che la cultura sia qualcosa di elitario, che solo chi ha in mano un titolo specifico, che fa parte di un determinato circolo o che ha gli strumenti ritenuti ‘più adatti’ possa ‘far cultura’ e che la persona ritenuta ‘di media cultura’ sia del tutto incapace di conoscere e di rapportarsi con un'opera a un livello più profondo del tipico movimento di viscere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Oggi è possibile accedere al mondo della cultura più facilmente che in passato grazie a biblioteche, musei (che dovrebbero accogliere il pubblico senza dover far pagare il biglietto di entrata) e internet. Come detto da Luca Sommi, la scusa della mancanza di tempo non regge: se si ha tempo di sapere tutto della vita di una celebrità, si ha anche il tempo di fare una rapida ricerca su un'opera o sul suo autore.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">«</span> Il più bel libro divulgativo di storia dell’arte è il libro di Gombrich, che fu un grande storico dell’arte viennese che andò a Londra perché ebreo, <i>Il racconto dell’arte</i>. Non <i>history</i>, <i>storia</i>, ma il <i>racconto</i> dell’arte. Erano le conversazioni che faceva alla BBC, alla radio televisiva, mentre Londra era sconvolta dai bombardamenti. In un momento in cui sembrava che non ci fosse futuro, Gombrich parlava di passato, parlava di arte. <span style="font-size: large;">La radio, la musica e il teatro servono proprio mentre ti bombardano</span>. Se nel momento in cui si combatte si dimenticano le ragioni per cui si combatte, ci arrendiamo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ho segnalato questo libro a un mio coetaneo da cui compro la verdura a Firenze nel mio quartiere perché aveva visto alla televisione me che parlavo di storia dell’arte e mi aveva chiesto un consiglio. Si è appassionato e la cosa meravigliosa è che ogni giorno che andavo a fare la spesa parlavamo di un nuovo capitolo. Arrivato alla fine del libro, ha iniziato a leggersi altre cose. […] È una cosa meravigliosa perché smentisce tutti i luoghi comuni, che smentisce il fatto che queste sono cose difficili che non hanno a che fare con la vita quotidiana e che le persone hanno altri problemi. Le persone hanno esattamente il problema di dare un senso alla vita su questa terra e Teodorico può dare un senso. <span style="font-size: large;">La conoscenza</span> non del passato ma <span style="font-size: large;">dell’uomo nel tempo</span>, perché la storia studia l’uomo nel tempo, e dunque mette in collegamento i vivi e i morti, <span style="font-size: large;">dà un senso profondo al nostro futuro e al nostro passato</span>. <span style="font-size: large;">»</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Risvegliando la coscienza civica di ogni singolo cittadino, Montanari invita chiunque a prendere parte a quel meraviglioso momento di condivisione e circolazione della cultura perché contribuisce non solo a trovare un senso alla propria vita ma anche a comprendere il senso della storia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">«</span> <span style="font-size: large;">La storia dell’arte serve per diventare persone umane e serve per gli italiani ad avere coscienza della propria nazione</span>. [...] <span style="font-size: large;">La televisione può restituire tutto questo</span>. <span style="font-size: large;">»</span></div>
<div style="text-align: center;">
<br />
<div style="text-align: justify;">
La cultura è pericolosa ma ci sono programmi culturali che, con ribellione e senza paura, portano avanti la propria missione. Del Professor Montanari vi segnalo:</div>
<div style="text-align: justify;">
• <i>La libertà di Bernini</i> (8 puntate);</div>
<div style="text-align: justify;">
• <i>La vera natura di Caravaggio</i> (12 puntate);</div>
<div style="text-align: justify;">
• <i>I silenzi di Vermeer</i> (4 puntate);</div>
<div style="text-align: justify;">
• <i>Favole Forme Figure</i> (12 puntate)*;</div>
<div style="text-align: justify;">
• <i>Velázquez. L'ombra della vita</i> (4 puntate);</div>
<div style="text-align: justify;">
• <i>Eretici</i> (10 puntate)*.</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: x-small;">* Disponibili sulla piattaforma tv Loft de Il Fatto Quotidiano.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
~</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un sentito ringraziamento all'Ufficio Stampa che mi ha permesso di partecipare all'edizione di quest'anno con il pass stampa.</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-16179691198985674232019-11-26T10:00:00.000+01:002019-11-26T10:00:02.681+01:00PERFIDE DI ROBERTA BALESTRUCCI FANCELLU E JESSICA CIOFFI<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">È</span><span style="font-size: large;"> con un anello che lei decide chi vive e chi muore. ”</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNDqfHSIRY4JLe3mbQsMnzSe5aUoWgwEUvzv64-ZMos2QelEULaCX_Kmb3VXatruvXj7E1llz2I2UsozYOTswUg35mVk5G_AEYTdDysfTQn_4SA3eWqrjsNZRlmQMV_ZGrRXKQJUckFdg/s1600/AYAN9936.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1600" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNDqfHSIRY4JLe3mbQsMnzSe5aUoWgwEUvzv64-ZMos2QelEULaCX_Kmb3VXatruvXj7E1llz2I2UsozYOTswUg35mVk5G_AEYTdDysfTQn_4SA3eWqrjsNZRlmQMV_ZGrRXKQJUckFdg/s640/AYAN9936.JPG" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In un panorama letterario popolato da antologie dedicate alle grandi donne e ai grandi uomini che, con le loro imprese, hanno fatto la storia rivolte ai bambine e alle bambini ribelli di tutto il mondo, Hop! propone un piccolo volumetto che raccoglie i profili delle donne più perfide sotto il motto “Servono più cattive di qualità”.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Se infatti la grande storia ricorda solo i nomi dei grandi cattivi uomini e tace quelli delle donne, se le fiabe e i romanzi per bambini sono popolati da malvagi personaggi maschili e relegano al solo ruolo di strega quelli femminili, ci pensano Roberta Balestrucci Fancellu e Jessica Cioffi a dipingere i ritratti di ventidue signore della perfidia in venti biografie.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Erodiade e Salomè, Tomoe Gozen, Alice Kyteler, Lucrezia Borgia, Anna Bolena, Maria la Sanguinaria, Erzsébet Báthory, Marianna de Leyva, Anne Bonny e Mary Read, Elly Kedward, Amelia Dyer, Mary Ann Cotton, Madame Popova, Bonnie Parker, Elisabeth Nietzsche, Ilse Koch, Christine Keeler, Elena Ceaușescu, Elsa Maxwell, Gigliola Ebe Giorgini: non bellissime, leggiadre e delicate principesse; non benevole, virtuose e compassionevoli regine; non intrepide, forti e coraggiose eroine; non anticonvenzionali, ribelli e rivoluzionarie visionarie; ma donne che, per affermazione di sé, per potere, per capriccio, per sfida, per vendetta, per bisogno, per ottenere giustizia, per puro istinto criminale o per rispondere a una passione irrefrenabile, hanno fatto della perfidia la loro arma prediletta.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Donne carismatiche, ammaliatrici e senza scrupoli che hanno premeditato e ucciso, che sono andate contro la legge e che hanno compiuto i gesti più malvagi, brutali ed efferati per motivi politici, religiosi o sentimentali. Donne che hanno fatto parlare di sé finendo per diventare, in alcuni casi, leggenda o figure della tradizione popolare. Di certo esempi di donne da non assumere come proprio modello di vita ma ognuna innegabilmente calata nel rispettivo contesto storico-culturale, molte vittime delle circostanze, dell’ignoranza e dei pettegolezzi. Figure enigmatiche, controverse, ancora da comprendere del tutto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Roberta Balestrucci Fancellu racconta le sue perfide con voce elegante e naturale offrendo, per ognuna di loro, un ritratto vivido e sconcertante, che turba l’animo e infesta la mente, breve ma intenso, che lascia la perversa curiosità di volerne sapere di più.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le illustrazioni di Jessica Cioffi sono sempre raffinate e curate in ogni più piccolo particolare: di ogni perfida riesce a far emergere la malignità dietro l’innocenza attraverso occhi languidi, ciglia folte e corpi sinuosi avvolti in abiti d’epoca, e accresce l’orrore accompagnando il testo con la riproduzione degli oggetti appartenuti a ognuna di loro (gioielli, boccette di veleno, maschere di pizzo, gatti neri, ecc.).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Con la volontà di fornire modelli di cattiveria perché è giusto non tacere e presentare il mondo in tutte le sue sfaccettature, <i>Perfide</i> è un volume che può piacere facilmente ai lettori di qualunque età: soddisferà la curiosità dei più piccoli e allo stesso tempo incuriosirà i più grandi per le gesta e l’ambiguità delle personalità proposte.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
____________________</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Perfide</i> di Roberta Balestrucci Fancellu e Jessica Cioffi</div>
<div style="text-align: justify;">
Hop! - 26 Aprile 2019 - 128 pagine - € 15,00</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-25143914056680182452019-11-22T10:00:00.000+01:002019-11-25T13:53:07.767+01:00(ALCUNI) LUOGHI LETTERARI DI LONDRA • ON THE ROAD<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpYCMtk4vfm8_5mlzsv_3QGKlmjK4U18OMgCT1lCEqrMSmKAnpO9r5Ct-DJEh4Q3mq6IxDZgufNRcYoq5je4AO4D7a_UZf0paktx2ds201iWXIhilhJqzRb_EQnirzq_AWyqMEGisSLwk/s1600/NPTQ0540.JPEG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="800" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpYCMtk4vfm8_5mlzsv_3QGKlmjK4U18OMgCT1lCEqrMSmKAnpO9r5Ct-DJEh4Q3mq6IxDZgufNRcYoq5je4AO4D7a_UZf0paktx2ds201iWXIhilhJqzRb_EQnirzq_AWyqMEGisSLwk/s640/NPTQ0540.JPEG" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">The British Library</span></i> - 96 Euston Road</div>
<div style="text-align: justify;">
La British Library è la più grande biblioteca del mondo per numero di voci presenti nel suo catalogo. È possibile trovare al suo interno una copia di ogni opera pubblicata nel Regno Unito, tra manoscritti, volumi a stampa e le mappe collezionate da Re Giorgio III tra il 1736 e il 1820. Tra i manoscritti originali conservati, si annoverano titoli come <i>The Canterbury Tales, Beowulf, Alice’s Adventures in Wonderland, Jane Eyre, Mrs Dalloway</i> e le opere di Shakespeare, oltre al <i>Sir Gawain and the Green Knight,</i> una delle prime opere letterarie illustrate in lingua inglese risalente a seicento anni fa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Bloomsbury Square Gardens</span></i> - Camden</div>
<div style="text-align: justify;">
Il quartiere dei grandi scrittori, dove vissero e si incontrarono tra gli anni Venti e gli anni Trenta del Novecento i membri del Bloomsbury Group, circolo anticonformista e liberale fondato da Virginia Woolf (di cui è possibile vedere la casa al numero 50 di Gordon Square). Al numero 87 di Marchmont Street abitarono invece Mary e Percy Bysshe Shelley, ricordati da una targa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Binario 9¾</span></i> - Stazione King’s Cross</div>
<div style="text-align: justify;">
Nell’atrio della stazione di King’s Cross, al di sotto del cartello Platform 9¾, sporge dal muro la metà di un carrello per bagagli sormontato da una gabbia per civette. In questo luogo è stato ricreato il celebre ingresso, invisibile agli occhi dei Babbani, da cui i giovani maghi e le giovani streghe accedono per prendere l’Espresso per Hogwarts. Vincendo l’imbarazzo della folla, è possibile farsi scattare una foto ricordo con tanto di sciarpa della propria Casa. Accanto si trova un piccolo negozietto in cui rifornirsi di gadget di ogni tipo (bacchette, maglioni, sciarpe, poster, cioccorane, ecc.) legati alla serie.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFuu-JH7Ear_hEeog5rnZG_ak9gdEdAN52TsXYPE1YfFLphZprjLBCq4qWJmzPdZz6W8QtkCUJEFa7ZgVJTe5t-NrnRpqF95KgOq7z-wIp7WCasi02bFuUuPZ42wirlYxO0BkAMHelTPs/s1600/THAU3275.JPEG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="613" data-original-width="613" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFuu-JH7Ear_hEeog5rnZG_ak9gdEdAN52TsXYPE1YfFLphZprjLBCq4qWJmzPdZz6W8QtkCUJEFa7ZgVJTe5t-NrnRpqF95KgOq7z-wIp7WCasi02bFuUuPZ42wirlYxO0BkAMHelTPs/s640/THAU3275.JPEG" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Kensington Gardens</span></i> - Hyde Park</div>
<div style="text-align: justify;">
Nei giardini di Kensington, resi celebri dal romanzo <i>Peter Pan nei Giardini di Kensington</i>, si trova la statua bronzea di Peter Pan realizzata nel 1912 dallo scultore Sir George Frampton, commissionata da J. M. Barrie stesso. La statua, su indicazione di Barrie, doveva basarsi su una fotografia del piccolo Michael Llewelyn Davis con indosso il costume da Peter Pan ma lo scultore scelse un altro modello, causando la delusione dello scrittore che non la ritenne adatta allo spirito del suo personaggio. Al numero 31 di Kensington Park Gardens è situata la casa dove visse la famiglia Llewelyn Davis, i cui piccoli abitanti furono d’ispirazione per i personaggi dei fratelli Darling e dei Bambini Perduti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Statua di Oscar Wilde</span></i> - Adelaide Street</div>
<div style="text-align: justify;">
Nei pressi di Trafalgar Square, in una zona turistica molto frequentata, è possibile trovare un sarcofago in granito verde da cui emerge il busto di Oscar Wilde che tiene in mano una sigaretta. L’opera è intitolata <i>A Conversation with Oscar Wilde</i> e si ispira alla celebre frase dello scrittore “We are all in the gutter, but some of us are looking at the stars”. L’invito è quello di prendere posto sulla panchina e prendersi qualche minuto per chiacchierare con lui tra la folla. L’opera è stata realizzata da Maggi Hambling nel 1998 ed è il primo monumento pubblico dedicato a Oscar WIlde al di fuori dell’Irlanda.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Poet’s Corner</span></i> - Abbazia di Westminster</div>
<div style="text-align: justify;">
All’interno dell’Abbazia di Westminster, nel transetto meridionale, sono ospitate le tombe dei più importanti scrittori, poeti e drammaturghi inglesi, e le targhe commemorative di coloro che invece sono sepolti altrove. È possibile incontrare i nomi di Geoffrey Chaucer, Charles Dickens, Thomas Hardy, Rudyard Kilpling, D.H. Lawrence, William Shakespeare e Oscar Wilde.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggvYx6dbo0YAe9Jbfpl5KU9MYZug0v_J9OoeUNSMXowh56GCDEoQZ46l3H1lkOD3iyUcrzY7KtOvA5H-uq-u0hXDY11glPJlKVBch3z1hWrdfh4iCKljEz3J25NuyvrOh3xdcZ-E-NcJg/s1600/IMG_E0164.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1600" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggvYx6dbo0YAe9Jbfpl5KU9MYZug0v_J9OoeUNSMXowh56GCDEoQZ46l3H1lkOD3iyUcrzY7KtOvA5H-uq-u0hXDY11glPJlKVBch3z1hWrdfh4iCKljEz3J25NuyvrOh3xdcZ-E-NcJg/s640/IMG_E0164.JPG" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Shakespeare’s Globe</span></i> - 21 New Globe Walk</div>
<div style="text-align: justify;">
Il Globe Theater, istituzione dell’Inghilterra elisabettiana distrutto dall’incendio del 1613 e successivamente ricostruito, fu il luogo in cui si esibì il celebre gruppo dei Lord Chamberlain’s Men. Shakespeare vi recitò e scrisse tutte le opere a noi giunte. Pagando i relativi biglietti d’ingresso, è possibile visitare il museo in cui viene approfondita la storia di Londra e la vita di Shakespeare, effettuare una visita guidata del teatro, accedere al negozio di souvenir e assistere a una rappresentazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Casa-museo di Charles Dickens</span></i> - 48 Doughty Street</div>
<div style="text-align: justify;">
Il museo di Charles Dickens ha sede nella casa in cui lo scrittore visse a partire dal 1837. Organizzata su quattro piani, l’interno riproduce esattamente l’ambiente nel quale Dickens si muoveva con tanto di leggio e scrivania fatti su misura, tavolo da pranzo e altri mobili d’epoca. Nella biblioteca sono conservati i libri di Dickens, le sue lettere personali e i testi dei grandi scrittori che lo hanno ispirato.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Museo di Sherlock Holmes</span></i> - 221b Baker Street</div>
<div style="text-align: justify;">
Il museo è la ricostruzione fedele della casa del detective più famoso del mondo, nato dall’immaginazione di Sir Arthur Conan Doyle. Arredata in pieno stile vittoriano, si compone del famoso salotto, dello studio, delle camere da letto e del celebre laboratorio di Sherlock Holmes, tutto riprodotto sulla descrizione presente nei romanzi.</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-34967573364511147172019-11-19T10:00:00.000+01:002019-11-22T23:40:13.685+01:00LA CAMERA DI SANGUE DI ANGELA CARTER • DIECI RISCRITTURE DI FIABE IN CHIAVE GOTICA & FEMMINISTA<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">P</span><span style="font-size: large;">er un momento mi sembrò che in quel dossier avrei trovato il suo cuore, schiacciato come un fiore tra le pagine di un libro, leggero come carta velina color sangue. Era un cuore sottilissimo. ”</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAXs8C7IZpGUsTujDo1kDikzETFe6kSFYQ_T8tDoh2PK-FmK4PK_NReHfglqd2-o_YYQw2V1DanOCjG3KcRToEqIgEU_LE5e5GqEex8GGOKpKHdBHm2t5sf6gzrzrhznOGwgL_U2z7u4A/s1600/UAJS6972.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1600" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAXs8C7IZpGUsTujDo1kDikzETFe6kSFYQ_T8tDoh2PK-FmK4PK_NReHfglqd2-o_YYQw2V1DanOCjG3KcRToEqIgEU_LE5e5GqEex8GGOKpKHdBHm2t5sf6gzrzrhznOGwgL_U2z7u4A/s640/UAJS6972.JPG" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Negli ultimi anni la Fazi Editore si sta impegnando nel riportare nelle librerie italiane Angela Carter, una delle scrittrici inglesi più importanti della seconda metà degli anni Novanta. Dopo i due romanzi <i>Figlie sagge</i> e <i>Notti al circo</i>, lo scorso 14 Novembre è stato pubblicato <i>Nell’altro dell’alchimista</i>, il primo di due volumi che raccoglieranno la migliore produzione breve della scrittrice. In questo primo volume, insieme ai primi racconti e alla raccolta <i>Fuochi d’artificio</i>, è stata riproposta <i>La camera di sangue</i>, una raccolta di racconti da tempo fuori catalogo che rivisita le fiabe più celebri della tradizione letteraria.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L’interesse per il genere della fiaba è presente in Angela Carter fin da giovanissima e si lega alla figura della nonna, sua prima cantastorie; prosegue poi con la laurea in Letteratura medievale inglese, gli studi sul folklore e la traduzione in inglese delle fiabe di Charles Perrault.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Con <i>La camera di sangue</i>, che segna il culmine di questo percorso, la Carter fornisce versioni di fiabe classiche in cui sono di nuovo presenti tutti quegli aspetti di crudezza, violenza e perversione che originariamente le caratterizzavano e che sono andati perduti o sono stati soppressi nel corso del tempo, soprattutto nel passaggio dalla forma orale alla forma scritta. Come lei stessa ha infatti dichiarato, la sua «intenzione non era scriverne nuove “versioni” o, come è stato orribilmente pubblicato nell’edizione americana del testo, fiabe “per adulti”, ma estrarre il contenuto latente dai racconti della tradizione».</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel corso del Seicento e dell’Ottocento, infatti, la fiaba subisce due importanti cambiamenti in relazione alla sua funzione e al suo destinatario: da mezzo per tramandare tutto ciò in cui crede la saggezza popolare e per rappresentare i rapporti interfamigliari, le dinamiche trasformative dei riti di passaggio e le paure ancestrali, diventa dapprima una forma di intrattenimento per adulti e poi uno strumento di formazione per bambini. Per assolvere quest’ultimo scopo in particolare, le fiabe sono sottoposte a un pesante processo di depurazione per essere private di qualsiasi aspetto ritenuto scabroso e inammissibile o che possa turbare il nuovo pubblico.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Da questa volontà di recupero degli elementi propri e caratterizzanti della tradizione orale, nascono dieci racconti (<i>La camera di sangue, La corte di Mr Lyon, La sposa della tigre, Il gatto con gli stivali, Il Re degli Gnomi, La bambina di neve, La signora della casa dell’amore, Il lupo mannaro, La compagnia dei lupo, Lupo-Alice</i>) che rielaborano e sovvertono con irriverente arguzia fiabe come <i>Barbablù, Cappuccetto Rosso, La Bella e la Bestia, La Bella addormentata </i>e<i> Il gatto con gli stivali</i> attraverso la commistione di realismo magico, horror, femminismo e commedia erotica. Dieci racconti sensuali, crudeli e cruenti, che hanno come fine ultimo quello di provocare turbamento tramite immagini erotiche che svelano le simbologie sessuali celate nelle fiabe.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
I personaggi e gli spazi delle fiabe moderne della Carter sono quasi sempre gli stessi: giovani protagoniste femminili e uomini-bestia che si muovono all’interno di boschi fitti e oscuri, lande desolate, castelli arroccati e abbandonati. La natura non è mai madre benigna ma è fredda e morta, non offre riparo dai pericoli e dalla desolazione, e non dona mai fiori con i quali deliziarsi e frutti con i quali saziarsi. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La scrittrice conserva le funzioni narrative e le sequenze originali di ogni fiaba variando unicamente la costruzione dei personaggi e lo stile di scrittura, non rinuncia agli elementi magici e sovrannaturali ma introduce strumenti moderni come il treno e il telefono o i nomi delle città che forniscono un’ambientazione storico-geografica precisa con la volontà di sottolineare le capacità di metamorfosi e di adattamento delle fiabe attraverso il tempo e lo spazio, in quanto «ogni secolo tende a creare e ricreare la fiaba a seconda del proprio gusto», come ha affermato.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Questi dieci racconti sono anche il pretesto per riscattare la figura femminile dallo stereotipo, trasmesso (anche) dalle fiabe, di sesso debole e passivo attraverso la descrizione di protagoniste che, nell’atto di oltrepassare la soglia dall’età infantile verso quella adulta, acquisiscono una coscienza di sé sempre maggiore per mezzo della riappropriazione del proprio corpo, la cui perdita di innocenza porta alla scoperta della sua forza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L’intelligenza della donna è uno dei temi centrali di ogni racconto: le protagoniste sono esseri attivi e autonomi che sanno indagare la realtà per conto proprio cogliendone ogni aspetto; la loro coscienza non dorme in attesa del principe che le risvegli per sposarle, non aspettano che il falegname le salvi dal lupo, non sono un esempio di come non ci si debba comportare per non scatenare la violenza del proprio marito. Le protagoniste di questi racconti si spogliano delle vesti che sono state cucite per loro dagli uomini riportando al centro la loro essenza femminile e per raccontare la propria storia con la propria voce.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La figura della donna nella fiaba tradizionale è sempre stata al centro sia come giovane protagonista, svolgendo il ruolo di oggetto del desiderio, di controllo e di conflitto, che come destinataria, da intrattenere o da formare. Ritenendo che «i ruoli di genere non sono universali ma sono determinati dalla cultura», la Carter conferisce alle sue protagoniste desiderio, forza, aggressività e dominio, attributi tradizionalmente ritenuti maschili, trasformandole in figure impetuose e sovvertendo i ruoli preda/predatore, servo/padrone, vittima/carnefice e donna/uomo. Le figure maschili, tranne qualche eccezione, sono sempre presentati come una commistione bizzarra di tratti umani e bestiali (uomo-lupo, uomo-tigre, uomo-leone) che ne fanno emergere la natura animale e istintuale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il nodo cruciale di ogni racconto è rappresentato dal momento in cui ogni protagonista mette da parte la paura per affrontare il proprio esecutore, ovvero quando la vittima si riconosce come tale e non ha paura di assumere a sua volta il ruolo di carnefice per contrastare l'oppressore. Non tutte loro sembrano riuscire a ribellarsi fino in fondo o ricorrendo alle proprie sole forze, ma non manca mai il cambiamento nella loro condizione e l’acquisizione di una specifica consapevolezza finale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La Carter opera un’interessante fusione tra atmosfere gotiche e orrorifiche, ricorrendo a immagini di porte misteriose e scricchiolii sinistri, e uno stile di scrittura barocco, caratterizzato da una prosa carica e abbondante di metafore e similitudini.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La raccolta prende il titolo dal primo racconto, la riscrittura di <i>Barbablù</i> di Perrault, che è anche il racconto più lungo ed elaborato, quello che riassume in sé tutte le tematiche delle fiabe successive e il più disturbante per via delle sue descrizioni lussuriose e seducenti, lo sfruttamento della componente sessuale e il rapporto vittima/carnefice.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
____________________</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>La camera di sangue</i> di Angela Carter</div>
<div style="text-align: justify;">
Fuori catalogo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div>
<i>Nell'antro dell'alchimista</i> di Angela Carter</div>
<div>
(Racconti #1)</div>
<div>
Fazi Editore - 14 Novembre 2019 - 376 pagine - € 17,50</div>
<div>
<br />
Bibliografia: </div>
<div>
<span style="background-color: white; font-family: "lora" , serif; font-size: 16px;">• Franca Maria Floris </span><i style="background-color: white; font-family: lora, serif; font-size: 16px;">The Bloody Chamber nella riscrittura carteriana</i><span style="background-color: white; font-family: "lora" , serif; font-size: 16px;">, 2002</span><br /><span style="background-color: white; font-family: "lora" , serif; font-size: 16px;">• Barbara Lanati, </span><i style="background-color: white; font-family: lora, serif; font-size: 16px;">Introduzione</i><span style="background-color: white; font-family: "lora" , serif; font-size: 16px;"> a </span><i style="background-color: white; font-family: lora, serif; font-size: 16px;">La camera di sangue</i><span style="background-color: white; font-family: "lora" , serif; font-size: 16px;">, 1994</span></div>
<div>
<span style="background-color: white; font-family: lora, serif; font-size: 16px;"><br /></span></div>
<div>
<span style="background-color: white; font-family: lora, serif; font-size: 16px;">Il post inoltre è stato scritto facendo riferimento ai miei studi, con il supporto di manuali e appunti di lezioni di letteratura comparata.</span></div>
</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-59389660762782501732019-11-15T10:00:00.000+01:002019-11-15T13:47:08.109+01:00CURSED DI TOM WHEELER E FRANK MILLER<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">S</span><span style="font-size: large;">e ne voleva andare perché non veniva accettata nel suo stesso villaggio. Era temuta. Giudicata. Di lei si parlava sottovoce. La si additava. Ai bambini del villaggio veniva detto di starle lontani per via delle cicatrici che aveva sulla schiena. Per via delle macchie oscure sulla sua infanzia. Perché suo padre l'aveva abbandonata. Perché era <i>maledetta</i>. E forse era davvero così. ”</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglyMXCPkVGkmOJN8PmSal43xd2N-smJa48VrS4ZmAzpguG5cO0KBxZu79-6SZCaShYmHTg9G4bfMpSzD_1vCAGvZbLP46tZbMlkflHdWs14bSauP9cNRdxFwGJbYh4Y3SIePBF00z4Onw/s1600/MZPJ4461.JPEG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1600" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglyMXCPkVGkmOJN8PmSal43xd2N-smJa48VrS4ZmAzpguG5cO0KBxZu79-6SZCaShYmHTg9G4bfMpSzD_1vCAGvZbLP46tZbMlkflHdWs14bSauP9cNRdxFwGJbYh4Y3SIePBF00z4Onw/s640/MZPJ4461.JPEG" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nato dalla collaborazione tra lo sceneggiatore televisivo Tom Wheeler e il fumettista Frank Miller, <i>Cursed</i> si ripropone di rielaborare in chiave young adult uno dei personaggi fondamentali del ciclo arturiano, quello di Nimue, una ragazza appartenente al popolo dei Fey destinata a diventare la Dama del Lago. Il libro precede la serie tv che sarà rilasciata da Netflix il prossimo anno, sviluppata sempre da Wheeler e Miller. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le avventure di Nimue iniziano con la missione di consegnare un’antica spada a Merlino affidatale dalla madre quando i Paladini Rossi mettono a ferro e fuoco il suo villaggio e massacrano la sua gente. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Da qui la storia si sviluppa in modo molto controverso perché se da una parte presenta punti molto interessanti e innovativi rispetto alla leggenda, dall’altra questi non vengono affrontati o approfonditi come si dovrebbe. Il romanzo infatti risente molto della formazione televisiva di Wheeler, in quanto il suo linguaggio in forma romanzata non riesce a staccarsi troppo bene da quello scenografico. In poche parole, l’autore ricorre agli elementi tipici del genere fantasy indirizzato a un pubblico di giovani lettori in modo banale e ingenuo in favore di una narrazione che procede grazie alla forza dell’azione, prediletta rispetto ai personaggi e alla loro costruzione, e a uno stile di scrittura semplice e diretto, privo di personalità. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nimue viene descritta come una ragazza forte, determinata e ribelle che nella sua breve vita ha dovuto fare i conti con un potere non richiesto e più grande di lei, e con il pregiudizio e la cattiveria della gente del suo villaggio. Si tratta di una caratterizzazione molto generica e scontata per una protagonista, che vuole dire tutto ma che al tempo stesso non dice niente, soprattutto alla luce del fatto che la caratterizzazione psicologica, non solo di Nimue ma di tutti i personaggi, è completamente assente da questo romanzo. La psicologia di Nimue non subisce una crescita o una qualsivoglia mutazione durante tutta la narrazione e non si arrivano mai a conoscere le sue motivazioni più profonde, se non un desiderio di vendetta acciecante al quale si ricorre come puro strumento narrativo per permettere la descrizione di sanguinose e cruente sequenze d’azione che possano fare da motore per mandare avanti la storia. Quella che viene definita come ‘forza e determinazione’ in realtà non è altro che arroganza da parte di Nimue, che emerge fin dalle prime pagine del libro e non permette di entrare in sintonia con lei, con il risultato finale di sviluppare una grande insofferenza nei suoi confronti. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il resto dei personaggi presentati nel romanzo (i Paladini Rossi, Artù, Morgana, Merlino, Uther Pendragon, ecc.) sono altrettanto, se non più, bidimensionali e stereotipati: alcuni archi narrativi sono completamente inutili ai fini della trama e altri vengono lasciati incompiuti. Anche quando si propone una visione intrigante e un minimo interessante di un personaggio, si finisce per banalizzarla perché non c’è alla base la volontà di esplorarlo profondamente in tutte le sue potenzialità. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Pur essendo un romanzo fantasy, <i>Cursed</i> presenta due grandissimi e inaccettabili mancanze per il genere: non esiste un sistema magico stabile, coerente ed esplicato (gli incantesimi funzionano solo perché Nimue è la prescelta, perché è speciale, perché è l’eroina, perché è stata benedetta fin dalla nascita da un potere eccezionale); non ci sono dettagli specifici riguardo all’ambientazione, per cui non si ha la più pallida idea di dove si svolgano le vicende e non si ha la percezione degli spostamenti della protagonista. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le illustrazioni di Miller sono una piacevole aggiunta al romanzo, soprattutto quelle a colori. Il suo tratto spigoloso e marcato, pur non essendo di mio gusto, è senz’altro interessante ma spesso non ho trovato il suo lavoro in sintonia con la materia epica della storia. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L’indifferenza totale per tutto ciò che non sia azione e la superficialità diffusa mi hanno deluso molto, tanto più che ero genuinamente interessata verso questo titolo. Non saprei proprio a chi poter consigliare <i>Cursed</i> perché per me ha così tanti difetti e mancanze che la piacevolezza della storia ne rimane intaccata. Non lo consiglierei a lettori che frequentano poco o che non conoscono il fantasy per non allontanarli ulteriormente dal genere perché mancano gli elementi basilari per definirlo tale; non lo consiglierei a giovani lettori non perché sono giovani lettori e c’è un alto grado di violenza ma perché sono intelligenti e sapranno cogliere anche loro tutti i difetti che ho presentato; e non lo consiglierei agli amanti del fantasy e della materia epica perché troveranno talmente elementi critici che difficilmente potranno apprezzarlo. Non resta che aspettare, con qualche riserva, la serie tv.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
____________________</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Cursed</i> di Tom Wheeler e Frank Miller</div>
<div style="text-align: justify;">
Mondadori - 29 Ottobre 2019 - 384 pagine - € 25,00</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ho ricevuto una copia del volume da parte della Casa Editrice in cambio di un onesto parere.</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-49048507649515773402019-11-08T12:50:00.002+01:002019-12-15T13:37:13.210+01:00AVVISOCaro Lettore (Affezionato o Di Passaggio),<br />
L'8 novembre ho scoperto che dal blog sono scomparse tutte le immagini dei post.<br />
Non potendole recuperare in nessun modo, le sto ricaricando pian piano a mano.<br />
Mi scuso per il disagio, ti ringrazio per la pazienza & ti auguro buona lettura!<br />
VeronicaVeronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-26732298241158527802019-10-08T10:00:00.000+02:002019-11-12T13:32:11.293+01:00GUIDA ALLE LIBRERIE DI LONDRA • ON THE ROAD<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNaBjO9GrB5uLG0O86-TJsXrtsJKDWT6SGU00doAXSoexj5_GjHzh8ZCWuvzx6WR07Id4cNm8mk2Jy-R5P-d-XE1ZMAhI9BVxbGpq_R6wxmyMn6V37A1CYTAPJvzPLCaBlbxuBfnfCPMQ/s1600/thumbnail_privatevarmobileContainersDataApplication7493E120-5D9A-4436-ACF3-06AEF83F58B6tmp01F82370-2328-4CFD-9393-F0A095038518Image.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="787" data-original-width="792" height="634" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNaBjO9GrB5uLG0O86-TJsXrtsJKDWT6SGU00doAXSoexj5_GjHzh8ZCWuvzx6WR07Id4cNm8mk2Jy-R5P-d-XE1ZMAhI9BVxbGpq_R6wxmyMn6V37A1CYTAPJvzPLCaBlbxuBfnfCPMQ/s640/thumbnail_privatevarmobileContainersDataApplication7493E120-5D9A-4436-ACF3-06AEF83F58B6tmp01F82370-2328-4CFD-9393-F0A095038518Image.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<i><span style="font-size: large;">Hatchards</span></i> - 187 Piccadilly </div>
<div>
Fondata nel 1791 da John Hatchard, Hatchards è la libreria più antica di Londra. Nel corso di più di due secoli, ha annoverato tra i suoi clienti le personalità più importanti del mondo della letteratura, della politica, dell’arte e dell’alta società del loro tempo. Tutt'oggi continua ad essere un'istituzione in quanto lo stemma reale dietro al bancone segnala che la Regina Elisabetta II si rifornisce in questo negozio. L’interno si sviluppa su più piani collegati da una caratteristica scala in legno e il pavimento scricchiolante segnala la sua longevità. Tra i suoi libri è possibile trovare edizioni rare o introvabili, soprattutto di argomento storico. Al primo piano è allestito un grazioso angolo lettura.</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Foyles</span></i> - 107 Charing Cross Road </div>
<div style="text-align: justify;">
Nata nel 1903 presso la casa dei suoi fondatori, i fratelli William e Gilbert Foyle, e successivamente trasferitasi e passata sotto la gestione di Christina Foyle, la figlia di William, Foyles è una delle librerie più grandi e famose di Londra. Con i suoi cinque piani e le sue cinquanta aree tematiche, copre qualsiasi ambito di interesse e include la sezione di libri in lingua straniera più grande del Regno Unito. È stata più volte citata nelle opere letterarie<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><i>Daunt Books</i></span> - 83 Marylebone High Street </div>
<div style="text-align: justify;">
Daunt Books è una libreria indipendente che conta a Londra ben sei sedi. La prima, nonché quella più famosa, fu fondata nel 1990 da James Daunt in un edificio edoardiano originariamente costruito nel 1910 per ospitare l’attività dell’antiquario di libri Francis Edwards. La libreria si sviluppa su tre piani, disposti a formare una lunga galleria che termina con una maestosa finestra ad arco. Sugli scaffali in legno di quercia trova posto tanta letteratura di viaggio organizzata principalmente per paese, ma non mancano biografie, romanzi, guide, saggi, libri per bambini, libri di cucina e d’arte, sia ultime uscite che libri di seconda mano, per accontentare i gusti di tutti i lettori. </div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBuP7Wa92FNpJqYyXErby7AcmCKEFyAIRpetTD-XtHo_tpjxn54qgmeHJKdvm-QRMedwKCj_CEAsBaYPgi9SWmAUc-s4gMn4RRAcu97QNGLORWo9HPMTwvyNEIwQAGEgbwoSGWhmBrbHU/s1600/privatevarmobileContainersDataApplication7493E120-5D9A-4436-ACF3-06AEF83F58B6tmpF041F0A0-3056-417C-9DA4-37EA2305E4DEImage.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="743" data-original-width="745" height="638" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBuP7Wa92FNpJqYyXErby7AcmCKEFyAIRpetTD-XtHo_tpjxn54qgmeHJKdvm-QRMedwKCj_CEAsBaYPgi9SWmAUc-s4gMn4RRAcu97QNGLORWo9HPMTwvyNEIwQAGEgbwoSGWhmBrbHU/s640/privatevarmobileContainersDataApplication7493E120-5D9A-4436-ACF3-06AEF83F58B6tmpF041F0A0-3056-417C-9DA4-37EA2305E4DEImage.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Lutyens & Rubinstein</span></i> - 21 Kensington Park Road </div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Fondata nel 2009 dalle agenti letterarie Sarah Lutyens e Felicity Rubinstein, Lutyens & Rubinstein è sia libreria che agenzia letteraria. I libri svolazzano sul soffitto della libreria e sono presenti delle sezioni speciali dedicate ai libri per bambini e ragazzi, alla poesia e ai libri sull’arte. Ogni libro esposto è lì perché qualcuno lo ha amato e consigliato. Oltre ai libri, è possibile trovare una piccola area dedicata alla cartoleria.<br />
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Waterstones</span></i> - 203-206 Piccadilly </div>
<div style="text-align: justify;">
Fondata nel 1982 da Tim Waterstone, Waterstones è una grande catena di librerie diffusa in tutta Europa. A Londra sono presenti più di venti punti vendita ma quello nell'edificio art deco di Piccadilly Circus è sicuramente il più grande e famoso. I suoi sei piani accolgono libri di tutti i generi, un’angolo dedicato alla cartoleria e un ristorante con vista. Ogni mese è ricco di attività, corsi di scrittura, club del libro, incontri con lettori e autori (che lasciano sempre qualche copia autografata). Il secondo piano, quello dedicato alla letteratura per bambini e ragazzi, merita una menzione per il vivace e colorato allestimento. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Forbidden Planet</span></i> - 179 Shaftesbury Avenue </div>
<div style="text-align: justify;">
Forbidden Planet è il regno di tutti gli amanti del fumetto, dei videogiochi, dei libri, delle serie tv, del fantasy e della fantascienza. Si può trovare davvero di tutto: dai libri e i fumetti ai gadget e agli articoli da collezione. Organizzano anche diversi incontri con i nomi più importanti del mondo del fantasy e della fantascienza. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjym5ZlcVno7b_hsdgBJB-3EmMCb6Q-14d7zB5VLBFOuLw8OP_WkjQWrfyyh_dQ6C8NqKeLBgNyJDl3IO8GbjczSLx9Qa8pxuow8Vqc59gR4gw4CyU27FhL9cDVYpx1ElM0QT2fwyiQfcI/s1600/thumbnail_privatevarmobileContainersDataApplication7493E120-5D9A-4436-ACF3-06AEF83F58B6tmp7A913BB5-1750-495F-8325-E16A414451E0Image+13.16.42.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="786" data-original-width="787" height="638" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjym5ZlcVno7b_hsdgBJB-3EmMCb6Q-14d7zB5VLBFOuLw8OP_WkjQWrfyyh_dQ6C8NqKeLBgNyJDl3IO8GbjczSLx9Qa8pxuow8Vqc59gR4gw4CyU27FhL9cDVYpx1ElM0QT2fwyiQfcI/s640/thumbnail_privatevarmobileContainersDataApplication7493E120-5D9A-4436-ACF3-06AEF83F58B6tmp7A913BB5-1750-495F-8325-E16A414451E0Image+13.16.42.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Gay’s the Word</span></i> - 66 Marchmont Street </div>
<div style="text-align: justify;">
Gay’s the Word è l’unica libreria del Regno Unito dedicata esclusivamente ai libri che affrontano tematiche LGBTQ+. Fondata nel 1979 da Ernest Hole, nel corso del tempo ha ospitato incontri con gli autori più importanti del genere ed è diventata un punto di riferimento per l’intera comunità. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Persephone Books</span></i> - 59 Lamb’s Conduit Street </div>
<div style="text-align: justify;">
Persephone Books è una piccola libreria e casa editrice indipendente fondata nel 1998 da Nicola Beauman, la cui idea era quella di pubblicare ogni anno una piccola selezione di libri fuori stampa scritti da donne. Ancora oggi continua a pubblicare libri di scrittrici poco conosciute o sottovalutate. Tutti i libri pubblicati hanno la copertina grigia perché <i>una donna che ritorna a casa dopo una dura giornata di lavoro sa che se lo godrà indipendentemente dall'aspetto esteriore</i>.<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">London Review Bookshop</span></i> - 14-16 Bury Place </div>
<div style="text-align: justify;">
Aperta nel 2003 dalla rivista letteraria London Review of Books vicino al British Museum, la libreria è il posto ideale per chi ama i libri, parlare di libri e fare merenda in compagnia dei libri — al suo interno, infatti, c’è un cake shop che fa delle torte buonissime. Offre una selezione che va dai classici della letteratura mondiale ai titoli più interessanti del momento, dedicando una particolare attenzione alla storia, alla politica, alla filosofia, ai saggi, ai libri per bambini e ai libri di cucina. Ogni mese sono organizzati diversi incontri interessanti per i lettori. </div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRKODuCi-VglXcl69Tvc_NYDAZlrrFhdtK5tuxxxUFzxGuTVyOnx9jHRqEEpfbLNO-Gbc2nHOYv00j2fvNzCVCxORyn0CyIcKB7Yo9bLL2NWi-JbCRJf8qNW1fVfomZWOTwStgdvS9CV4/s1600/thumbnail_privatevarmobileContainersDataApplication7493E120-5D9A-4436-ACF3-06AEF83F58B6tmp0B5C1661-9503-43FA-A788-A251C287B77FImage.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1280" data-original-width="1280" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRKODuCi-VglXcl69Tvc_NYDAZlrrFhdtK5tuxxxUFzxGuTVyOnx9jHRqEEpfbLNO-Gbc2nHOYv00j2fvNzCVCxORyn0CyIcKB7Yo9bLL2NWi-JbCRJf8qNW1fVfomZWOTwStgdvS9CV4/s640/thumbnail_privatevarmobileContainersDataApplication7493E120-5D9A-4436-ACF3-06AEF83F58B6tmp0B5C1661-9503-43FA-A788-A251C287B77FImage.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">The Atlantis Bookshop</span></i> - 49a Museum Street </div>
<div style="text-align: justify;">
Fondata nel 1922 da Michael Houghton, esperto di pratiche pagane, è una delle librerie esoteriche più antiche di Londra. Nel corso della sua storia ha ospitato i più celebri esponenti dell’esoterismo, come Aleister Crowley, Dion Fortune, W.B Yeats, Israel Regardie e Gerald Gardner. Anche oggi non si limita ad essere solo una libreria ma continua ad essere un punto di ritrovo per tutti coloro che sono interessati alle scienze occulte, al neo-paganesimo e al paranormale. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Treadwells Bookshop</span></i> - 33 Store Street </div>
<div style="text-align: justify;">
Aperta nel 2003 da Christina Oakley Harrington, Treadwells Bookshop è un’altra delle librerie esoteriche di punta di Londra. Oltre all’interesse comune per l’esoterismo, lo staff è specializzato anche in letteratura, antropologia, arte e teatro. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Southbank Book Market</span></i> - Sotto al Waterloo Bridge </div>
<div style="text-align: justify;">
Uno dei più famosi e più forniti mercatini di libri di seconda mano. È aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19 e in qualsiasi condizione meteo.</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-68943938110197233572019-09-24T10:00:00.000+02:002019-11-13T16:14:59.935+01:00SEI DI CORVI E IL REGNO CORROTTO DI LEIGH BARDUGO • PERCHÉ LEGGERE LA SERIE SIX OF CROWS<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">M</span><span style="font-size: large;">eglio terribili verità che bugie a fin di bene. ”</span><br />
<div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHjFFMxZ1WD_Mir3gUq-RVSgkf_5bTOuS8F2OYzBJd3PsaJXB46HTrVaxq9QwLBoPOz_xyVzJhY-q0jUkRuKhXr7cuXAgWtfjJnCrGY1GOyZvWp7R6LiCMXE5C3VEfPmu28jSaru6eTe0/s1600/ANHL4954.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHjFFMxZ1WD_Mir3gUq-RVSgkf_5bTOuS8F2OYzBJd3PsaJXB46HTrVaxq9QwLBoPOz_xyVzJhY-q0jUkRuKhXr7cuXAgWtfjJnCrGY1GOyZvWp7R6LiCMXE5C3VEfPmu28jSaru6eTe0/s640/ANHL4954.JPG" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Sei di Corvi</i> e <i>Il Regno Corrotto</i> sono i due romanzi che compongono la serie <i>Six of Crows</i>, che in un futuro non ben definito si arricchirà di un nuovo volume il cui contenuto è ancora sconosciuto. La serie è ambientata nello stesso mondo della <i>Grisha Trilogy</i> ma a due anni di distanza dalla conclusione delle sue vicende e in un’altra nazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
È possibile leggere <i>Sei di Corvi</i> e <i>Il Regno Corrotto</i> pur non avendo letto la <i>Grisha Trilogy</i>, quindi non rispettando l’ordine cronologico delle vicende e della pubblicazione dei volumi, in quanto le due storie non sono legate tra di loro. Se però preferite un’esperienza di lettura completa e comprendere meglio il sistema magico, potete recuperare la <i>Grisha Trilogy</i> in inglese, aspettare la sua pubblicazione in italiano fissata per il prossimo anno o tentare di recuperare <i>Tenebre e Ghiaccio</i>, la vecchia traduzione della Piemme di <i>Shadow and Bone</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Sei di Corvi</i> inizia con Kaz Brekker, di professione ladro spietato e bugiardo senza scrupoli, conosciuto con il soprannome di Manisporche in tutta Ketterdam, una buia ma vivace cittadina dedita agli scambi commerciali e casa di molte organizzazioni criminali in cui, nonostante la sua giovane età, gestisce con disinvoltura bische clandestine, giochi d’azzardo e traffici illeciti. Tutti, a Ketterdam, o lo rispettano o lo temono. Un giorno Kaz riceve un’offerta che non può rifiutare: ottenere una notevole ricompensa in cambio della liberazione dello scienziato Bo Yul-Bayur dall’impenetrabile Corte di Ghiaccio di Fjerda. Per riuscire nella missione, mette insieme una banda di delinquenti scellerati con capacità eccezionali che non si spaventano davanti alla possibilità di non far ritorno a casa: Jesper, Inej, Nina, Matthias e Wylan — i Dregs. L’unico problema è che, per riuscire nella missione, devono prima imparare a collaborare e a fidarsi l’uno dell’altro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Personaggi</span></i> - La serie vanta uno dei cast di personaggi più carismatico di sempre, la cui minuziosa caratterizzazione, introspezione psicologica ed evoluzione segna ogni singola pagina. Nonostante considerati singolarmente presentino personalità molto forti e diverse tra loro, in gruppo i Dregs riescono a completarsi l’uno con l’altro e a dare il meglio di sé. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Kaz è il leader del gruppo, non ammette errori e il tradimento. A causa di alcuni eventi legati al suo passato, indossa sempre un paio di guanti per evitare il contatto diretto con le altre persone e si sostiene al suo suo bastone con la testa di corvo a causa della sua zoppia. I traumi che ha vissuto lo bloccano e lo limitano pertanto cerca di evitarli piuttosto che affrontarli, cosa che capisce di dover fare stando a contatto con i Dregs. </div>
<div style="text-align: justify;">
Jesper è il braccio destro di Kaz, un abile tiratore con il vizio del gioco dal carattere spensierato e inaffidabile, a causa del quale deve riuscire a guadagnarsi la fiducia dei suoi compagni. Nel suo percorso non mancano momenti seri di introspezione ma con le sue battute riesce a portare nella serie quella leggerezza che contrasta e smorza la serietà degli altri personaggi. </div>
<div style="text-align: justify;">
Inej è una spia esperta con i coltelli, agisce nell’ombra e non si mette mai in mostra, parla o interviene solo quando lo trova opportuno. Il silenzio è la sua dimensione e con la sua solidità morale, formatasi in relazione al suo vissuto traumatico e che non è mai disposta a tradire, riesce a tenere unito il gruppo. È a lei che tutti si rivolgono quando hanno bisogno di un consiglio. </div>
<div style="text-align: justify;">
Nina è l’unica Grisha dei Dregs. Dal carattere allegro, deciso, chiassoso, irriverente, diretto e sicuro di sé, fondamentalmente buona e altruista, che pensa sempre al bene degli altri, è il personaggio che vive gli sconvolgimenti più grandi e quello che mette più in discussione se stesso nel corso della serie. </div>
<div style="text-align: justify;">
Matthias è un soldato di Fjerda a cui è stato insegnato, fin da piccolo, a odiare e a perseguitare i Grisha perché rappresentano qualcosa che devia dalla norma, motivo per cui devono essere sterminati. Il suo è un percorso che si basa sullo scontro con le convinzioni della mentalità della sua cultura di appartenenza e il loro superamento. </div>
<div style="text-align: justify;">
Wylan sembra ritrovarsi tra i Dregs quasi per caso, è il più innocente del gruppo e non il più coraggioso, ma è un genio e fabbrica bombe, e la sua mente logica e analitica è di fondamentale importanza per la riuscita dell’impresa. È un personaggio estremamente dolce, delicato e tenero, e con l’aiuto degli altri impara a conoscersi e ad essere sempre più autonomo e indipendente.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Kaz, Jesper, Inej, Nina, Matthias e Wylan sono personaggi con una grande carica interiore: con la loro storia personale, la loro caratterizzazione, le loro motivazioni e il loro percorso di crescita riescono a far andare avanti la storia e a coinvolgervi al suo interno il lettore. Nessuno di loro è un eroe, nessuno di loro è perfetto, sbagliano in continuazione e non sono mai completamente buoni, di tutti loro vengono mostrati sia i lati positivi che i lati negativi. Proprio per questo, anche se sono dei fuorilegge e dei criminali disposti a tutto per il proprio tornaconto personale e per la propria sopravvivenza, riescono ad appassionare e a farsi amare perché le motivazioni profonde alla base delle loro azioni, anche delle peggiori, sono così realistiche e comprensibili per il lettore.</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Contenuti</span></i> - In <i>Sei di Corvi</i> Leigh Bardugo affronta moltissime tematiche che lega, in modo sempre molto elegante ma efficace e realistico, alla quotidianità e alla storia personale dei singoli personaggi, riuscendo ad alleggerire le più pesanti con il loro spirito e quel tocco di romance che non è mai invadente o eccessivo ma spontaneo e sempre ben gestito.<br />
<br />
Tutti i personaggi hanno vissuto traumi più o meno recenti con i quali devono imparare a convivere o che devono superare e Leigh Bardugo costruisce il loro percorso poco alla volta, in quanto non è un processo facile o immediato ma richiede del tempo. Oltre ai traumi e al modo in cui incidono sulla propria vita, la Bardugo affronta la disabilità fisica, la persecuzione delle minoranze etniche, la schiavitù (anche sessuale), lo sfruttamento infantile, la violenza, l’odio, il razzismo, lo scontro culturale, la dipendenza dalla droga, i conflitti famigliari e la propria sessualità.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Scrittura</span></i> - Leigh Bardugo costruisce la storia seguendo, in terza persona, i sei punti di vista dei protagonisti, quindi offrendo al lettore il punto di vista di sei personalità e sei mentalità diverse rispetto alle vicende narrate. Non si fa fatica a seguire una narrazione così ricca perché le voci non si confondono mai tra di loro ma rimangono sempre ben distinte proprio per il grande lavoro di caratterizzazione dei personaggi che c’è alla base. Il ritmo della storia non ne risulta in alcun modo rallentato, anzi non riuscirebbe proprio ad andare avanti perché ogni personaggio vive un momento diverso e di fondamentale importanza per lo sviluppo delle vicende. <br />
<br />
Uno dei (tanti) punti forti dello stile di scrittura di Leigh Bardugo è la sua capacità di descrizione dei personaggi, della loro storia e della loro psicologia, dei loro traumi e delle loro questioni in sospeso, e di come riescano a evolvere e a superare il loro passato. In relazione a questo, <i>Sei di Corvi</i> e <i>Il Regno Corrotto</i> si configurano come due libri molto diversi tra di loro: il primo è più avventuroso, dinamico e trascinante; il secondo è più riflessivo, lento e psicologico. Ciò che cambia dal primo al secondo libro è che il secondo libro ha bisogno di tirare le somme di tutto quello che è stato presentato nel primo, ovvero concludere il percorso dei singoli personaggi: se in <i>Sei di Corvi</i> traumi e difficoltà vengono respinti, in <i>Il Regno Corrotto</i> vengono affrontati attraverso l’analisi dei sentimenti, delle emozioni e delle risposte psicologiche di ognuno dei Dregs.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Personalmente preferisco di più <i>Il Regno Corrotto</i> rispetto a <i>Sei di Corvi</i> perché amo profondamente Kaz, Jesper, Inej, Nina, Matthias e Wylan, e leggere del loro percorso personale, più che delle loro avventure, per me è stata la parte davvero interessante, ma è un'opinione un po' impopolare perché generalmente è il primo libro a riscuotere più successo. Ad ogni modo, se siete alla ricerca di un fantasy per ragazzi appassionante e scritto come si deve, <i>Sei di Corvi</i> e <i>Il Regno Corrotto</i> fanno proprio al caso vostro.<br />
<br />
E non dimenticate di recuperare anche la <i>Grisha Trilogy</i> quando verrà ripubblicata il prossimo anno. ;)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
____________________</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Sei di Corvi</i> di Leigh Bardugo</div>
<div style="text-align: justify;">
(Six of Crows #1)</div>
<div style="text-align: justify;">
Mondadori - 24 Settembre 2019 - 440 pagine - € 17,90</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Il Regno Corrotto</i> di Leigh Bardugo<br />
(Six of Crows #2)<br />
Mondadori - 29 Ottobre 2019 - 476 pagine - € 19,90</div>
</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-69287828544958574702019-09-06T10:00:00.000+02:002019-11-13T16:14:33.780+01:00LA RAGAZZA CHE LEVITA DI BARBARA COMYNS<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">A</span><span style="font-size: large;">rrivò l’autunno, e mia madre continuava a morire nella sua stanza. C’era pace lassù, perché mio padre era terrorizzato dalla sua malattia e non andava mai a farle visita. Ogni lunedì mattina mi chiedeva la sua borsetta. Io gliela passavo, tutta nera e sottile e lisa. Allora lui vi infilava quattro sterline d’oro e quattro mezze corone, e la borsetta prendeva di nuovo vita. Riusciva a malapena a toccarla e subito dopo correva nell’ambulatorio a lavarsi le mani. ”</span></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOVFikWymYXDjbN6Tx2OCIJn_zkcg9BnTtMeTSeRH1QumZoeR6__KPt4zAwmFTdp67bbytOKlMKOeu3rptUbeG6-chfZ4fR0nZY13f0eleRaWoAWbEGUwswXJDzv1u_zj_0Ikwu6C2LJg/s1600/OKHC1308.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOVFikWymYXDjbN6Tx2OCIJn_zkcg9BnTtMeTSeRH1QumZoeR6__KPt4zAwmFTdp67bbytOKlMKOeu3rptUbeG6-chfZ4fR0nZY13f0eleRaWoAWbEGUwswXJDzv1u_zj_0Ikwu6C2LJg/s640/OKHC1308.JPG" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Barbara Comyns inizia a scrivere le sue storie a quarant’anni, priva di qualsiasi formazione istituzionale e dopo aver svolto i più svariati lavori (modella, interprete, venditrice, madre). <i>La ragazza che levita</i>, pubblicato per la prima volta nel 1959, è il suo romanzo più famoso e rappresentativo, un classico della letteratura inglese che, oscillando tra il gotico e il realismo magico, denuncia gli orrori del patriarcato durante l’età edoardiana.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La giovane Alice vive in una casa qualunque di un tetro sobborgo londinese insieme al padre veterinario e alla madre casalinga. L’apparenza di una vita tranquilla e modesta lascia presto il posto a una realtà crudele e maligna in quanto madre e figlia sono terrorizzate da un marito/padre aggressivo e violento, che le disprezza e le umilia costantemente, e che esercita su entrambe un totale controllo sia fisico che psicologico. In seguito alla morte della madre, cercando di compiacere il padre per non farlo irritare, Alice si adegua a vivere una vita di stenti e privazioni, almeno fino a quando scopre di possedere un potere inimmaginabile.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Barbara Comyns descrive uno scenario di vita cupo e orrorifico in cui non c’è il minimo spazio per la speranza e la salvezza in un romanzo di formazione in cui il bizzarro e il grottesco, il fascino e la magia, lasciano sempre più spazio allo strazio e all’angoscia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Alice è una protagonista intelligente e ingenua, tratto del suo carattere che la porta ad essere cedevole, docile e remissiva come meccanismo di autoconservazione. È una ragazza che vive e affronta diversi episodi traumatici e raccapriccianti ma, nonostante questo, è sempre vivo e forte in lei il desiderio di un’esistenza normale e genuina, una ricerca che da una parte la porta ad apprezzare anche nei momenti più bui le piccole cose (come una penna stilografica, un vestito nuovo, un cagnolino) ma che dall’altra la porta a scontrarsi più e più volte con le brutture del mondo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Attorno ad Alice si muovono una serie di personaggi che incarnano il bene, anche se umano e quindi imperfetto, e il male, quello assoluto e primordiale e quasi sempre rappresentato da personaggi maschili che vogliono ottenere il controllo sulla sua vita manipolandola per raggiungere i propri scopi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Barbara Comyns guarda al mondo con occhi disincantati e attraverso la sua protagonista denuncia un sistema sociale immobile e letale dal quale è impossibile uscire con le proprie forze o addirittura, qualora fosse mai possibile, facendo appello a poteri sovrannaturali.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel corso della sua storia Alice, infatti, viene lentamente e quasi impercettibilmente privata di tutti i suoi punti di riferimento (prima la madre, poi la governante Mrs Churchill e infine l’amica Lucy) e finisce per ritrovarsi intrappolata in una situazione in cui, per fuggire dall’oppressione, dalla violenza e dal controllo maschile, contempla diverse soluzioni, anche paradossali, che la fanno giungere a livelli di consapevolezza sempre maggiori, fino ad arrivare alla disillusione più totale nell'amaro finale.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Con passo veloce e grande capacità descrittiva, Barbara Comyns ne <i>La ragazza che levita</i> trasporta il lettore in una struttura narrativa che precipita poco alla volta come un vero e proprio racconto dell’orrore (tutto umano). Per queste sue caratteristiche, mi associo nel consigliarla agli appassionati di Angela Carter, Shirley Jackson, Edgar Allan Poe e Stephen King.</div>
<div>
<br /></div>
____________________<br />
<br />
<i>La ragazza che levita</i> di Barbara Comyns<br />
Safarà Editore - 18 Luglio 2019 - 149 pagine - € 16,00<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Ho ricevuto una copia ebook del libro da parte della Casa Editrice in cambio di un onesto parere.</div>
</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-67834820487404308252019-09-03T10:00:00.000+02:002019-11-13T16:16:35.349+01:00NEVERNIGHT DI JAY KRISTOFF • PUNTI FORTI E PUNTI CRITICI DELLA SERIE GLI ACCADIMENTI DI ILLUMINOTTE<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">S</span><span style="font-size: large;">ono il pensiero che fa svegliare sudati gli stronzi di questo mondo nell'illuminotte. Sono la vendetta di ogni figlia resa orfana, di ogni madre assassinata, di ogni figlio bastardo. Sono la guerra che non puoi vincere. ”</span><br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0NQZQRKS0BmpBWSmQXLLg3AnKMQxpopCfwWXLmHk2EcM45xdNMMiBzigYx4EDshfL0UyApKnJngQ-Q83fSr7aE-FFtG8nRepPwkBnP0hkxsBJh-htUTDfCHWaDLLG7wkbqaIwoIseEnM/s1600/JMCP4994.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0NQZQRKS0BmpBWSmQXLLg3AnKMQxpopCfwWXLmHk2EcM45xdNMMiBzigYx4EDshfL0UyApKnJngQ-Q83fSr7aE-FFtG8nRepPwkBnP0hkxsBJh-htUTDfCHWaDLLG7wkbqaIwoIseEnM/s640/JMCP4994.JPG" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Nevernight</i> di Jay Kristoff è una serie dark fantasy composta da tre libri (<i>Mai dimenticare, I grandi giochi, Alba oscura</i>) che raccontano in forma di biografia la nascita, la crescita e la morte di Mia Corvere, una ragazza che intraprende un percorso per diventare un’abile e letale assassina per raggiungere il suo obiettivo di vendicare la sua famiglia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Jay Kristoff ha scritto una delle serie più originali e valide degli ultimi anni ricorrendo ai tipici elementi del genere fantasy e stravolgendoli completamente per offrire ai lettori una storia e una protagonista indimenticabili e un’esperienza di lettura come poche. Questo però non la rende automaticamente una serie priva di imperfezioni o adatta a tutti, in quanto sono presenti una serie di scelte stilistiche prese con consapevolezza dall’autore che potrebbero infastidire o impressionare lettori particolarmente sensibili.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Contenuti</span></i> - <i>Nevernight</i> si rivolge principalmente a un pubblico adulto, ma può rientrare anche nei gusti di lettori più giovani. In ogni caso è fondamentale essere consapevoli che violenza, sesso e volgarità sono tre elementi costanti e caratterizzanti della serie e saper valutare il proprio grado di tolleranza rispetto a questi contenuti: </div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li>La violenza è ricorrente ed esplicita e si traduce in scene di tortura e combattimento atroci in cui non mancano mutilazioni e lo scorrere del sangue; </li>
<li>Le scene di sesso, che aumentano andando avanti nella lettura della serie, sono descritte in modo esplicito e crudo, e non sono sempre piacevoli; </li>
<li>Il linguaggio è estremamente volgare e scurrile. </li>
</ul>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Se si è lettori con un basso grado di tolleranza nei confronti di questi contenuti, difficilmente si riuscirà a raggiungere pagina 3 di <i>Mai dimenticare</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Ambientazione</span></i> - <i>Nevernight</i> è costruito su una semplice ipotesi: cosa sarebbe successo se la Repubblica romana fosse sopravvissuta nella storia fino ad arrivare al Rinascimento? A Itreya (il mondo creato da Jay Kristoff) la forma di governo della Roma repubblicana è inserita nel contesto della Venezia rinascimentale — alla quale si ispira Godsgrave, la città di ponti e ossa, che per la sua particolare conformazione ricorda uno scheletro umano — e la cosa di cui tutti hanno paura è che si verifichi un colpo di stato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questa ipotesi viene sviluppata all’interno di un un universo dai toni molto cupi e in cui la cosmologia e il sistema magico seguono determinate logiche molto definite. I personaggi si muovono in un contesto in cui la notte, chiamata verobuio, scende una sola volta trascorso un determinato periodo di tempo a causa di tre soli che si alternano nel cielo che costringono la popolazione a vivere in un giorno, detto illuminotte, perenne e in cui le divinità influiscono sulle scelte e sulla percezione degli eventi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Anche se inizialmente ci si deve abituare a inserire elementi appartenenti alla Roma antica in uno scenario prettamente rinascimentale con forti influenze fantastiche, questa ambientazione inusuale è molto interessante e soprattutto vincente perché le informazioni sono sempre molto precise e costanti e non si smentiscono mai.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Intreccio</span></i> - Jay Kristoff è uno degli autori più capaci quando si parla di costruzione di una trama complessa in quanto riesce a tessere una rete di sottotrame in modo così sottile per colpire il lettore (che non riesce minimamente a percepire queste macchinazioni) con continui colpi di scena, i quali rivelano che ogni elemento inserito nella narrazione non è mai superfluo ma anzi di fondamentale importanza per il futuro svolgimento delle vicende e per la loro risoluzione, rilasciati secondo tempistiche perfette.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Stile di scrittura</span></i> - Lo stile di scrittura di Jay Kristoff (che Gabriele Giorgi rende ottimamente in italiano) è molto complesso, estremo, spesso eccessivo e “barocco”, e tende a destabilizzare e stupire il lettore con volgarità e metafore ardite che sfiorano il trash e talvolta il nonsense. Si tratta di una scelta stilistica presa consapevolmente dall’autore e in linea con la storia raccontata perché stabilisce immediatamente i toni della narrazione — in quanto non si può scrivere di vendetta, morte, sangue e spietati assassini e contemporaneamente voler risultare credibili senza ricorrere a un determinato registro linguistico.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Senso dell’umorismo</span></i> - Jay Kristoff ha un umorismo molto cupo e tagliante, spesso legato alla sfera della sessualità e marcato come tutto il resto dei romanzi. Si tratta di una componente molto soggettiva e personale, che può piacere tantissimo o essere grande motivo di insofferenza se non si è sulla stessa lunghezza d’onda dell’autore.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Narratore</span></i> - La voce narrante di <i>Nevernight</i> è un personaggio all’interno della storia, una presenza costante che fa sentire la sua voce talvolta con insistenza e invadenza, che rompe la quarta parete rivolgendosi al lettore continuamente e che ricorre consapevolmente a toni molto esagerati e marcati. A seconda dei gusti di chi legge, può risultare molto divertente o terribilmente esasperante ma è una presenza necessaria ai fini della narrazione. Prova un attaccamento e dei sentimenti molto forti nei confronti di Mia, un amore così profondo e viscerale che fa da specchio all’amore che lo stesso Jay Kristoff prova nei confronti del suo personaggio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Ritmo della narrazione</span></i> - Pur distinguendosi per l’azione continua e imprevedibile, il ritmo della narrazione non risulta sempre sostenuto in quanto la complessità della storia e dell’ambientazione rendono necessari momenti che facciano inquadrare la situazione. Inoltre sono presenti tantissime note a piè di pagina che svolgono le più diverse funzioni: alcune ampliano le conoscenze in merito all’ambientazione e al sistema magico, altre riportano episodi storici o aneddoti legati a personaggi del passato e del presente, molte sono commenti pungenti del narratore rispetto alle vicende che sta raccontando o interventi abbastanza inutili presenti solo per dare sfogo alla sua penna. Questo tipo di narrazione può non piacere a tutti perché il filo della lettura risulta continuamente spezzato ma le note a piè di pagina, insieme al particolare senso dell’umorismo e ai contenuti forti ed espliciti, sono un elemento caratterizzante della serie.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">Personaggi</span></i> - Partendo da un nucleo iniziale formato da Mia, Tric e Ashlin, la storia si arricchisce di volta in volta di nuovi personaggi che si inseriscono tra le fila degli accoliti della Chiesa Rossa, dei suoi insegnanti, dei gladiatori, dei pirati, dei nemici di Mia e delle Divinità. In <i>Nevernight</i> sono dunque presenti numerosi personaggi, ma la protagonista assoluta delle vicende rimane Mia.<br />
Mia è un personaggio che Jay Kristoff costruisce e analizza minuziosamente nell’arco di tre libri, facendola passare dal cieco desiderio di vendetta a una profonda crisi personale. Mia è quella che si definisce un’antieroina: autore e narratore ne sottolineano continuamente l’intelligenza, l’astuzia e lo spirito ma anche e soprattutto i difetti, le debolezze e le ingenuità. Mia non è perfetta e compie tantissimi errori, è estremamente forte e incline alla violenza ma è anche vulnerabile ed emotiva; nonostante cerchi vendetta e sia mossa da motivazioni personali, ha una grandissima coscienza e si dimostra sempre umana perché possiede dei valori che le sono stati trasmessi dalla sua famiglia che non è disposta a tradire per l’alta considerazione che ne ha. Mia è un personaggio complesso, reale, e proprio per questo, e anche all’amore sconfinato che narratore e autore provano nei suoi confronti, riesce a parlare al lettore, che finisce per amarla a sua volta.<br />
Uno dei maggiori difetti che riguarda il resto dei personaggi è che tutti risultano poco indagati e caratterizzati solo a un livello superficiale. Sono perlopiù dipendenti e funzionali al personaggio di Mia, non hanno un’identità ben definita e per questo motivo non si riescono a comprendere in pieno le loro motivazioni.<br />
In virtù di ciò anche la storia d’amore che si sviluppa appare poco comprensibile perché non è chiaro su cosa possa basarsi.<br />
<br />
<i><span style="font-size: large;">Tematiche</span></i> - Tra le tante tematiche affrontate (famiglia, amore, amicizia, tradimento, ecc.) ne spiccano in particolare due, legate tra di loro e fondamentali per la crescita di Mia: la paura e la vendetta.<br />
Mia è costantemente accompagnata da un’ombra a forma di gatto, Messer Cortese, che si nutre delle sue paure: se da un lato viene privata di qualcosa che la blocca e le impedisce di raggiungere i suoi obiettivi, dall’altro è sempre più incosciente e ingestibile perché non ha alcun freno che riesca a trattenerla. Messer Cortese si rende conto del conflitto che crea e spesso interviene mettendo in dubbio le scelte di Mia e contrastandola apertamente mettendole davanti agli occhi la realtà dei fatti, ovvero i limiti che oltrepassa e le azioni che compie pur di soddisfare la sua sete di vendetta e ciò che questo comporta. Jay Kristoff analizza quindi le conseguenze psicologiche e le risposte emotive di un personaggio la cui vita è stata votata alla vendetta, fin dove riesce a spingersi per compierla e se è disposto a sacrificare la propria umanità in suo nome. <br />
<br />
A conclusione di questa lunga analisi dei punti forti e dei punti critici della serie, non posso fare altro che consigliarvene la lettura: difficilmente troverete un’altra serie fantasy contemporanea così appassionante e particolare, scritta con uno stile personalissimo e con una protagonista iconica.<br />
<br /></div>
____________________<br />
<br />
<i>Nevernight. Mai dimenticare</i> di Jay Kristoff<br />
<div>
(Libro Primo degli Accadimenti di Illuminotte)<br />
Mondadori - 3 Settembre 2019 - 462 pagine - € 20,00</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<i>Nevernight. I grandi giochi</i> di Jay Kristoff<br />
<div>
(Libro Secondo degli Accadimenti di Illuminotte)<br />
Mondadori - 3 Settembre 2019 - 467 pagine - € 20,00</div>
<div>
<br /></div>
<div>
<i>Nevernight. Alba oscura</i> di Jay Kristoff<br />
<div>
(Libro Terzo degli Accadimenti di Illuminotte)<br />
Mondadori - 3 Settembre 2019 - 524 pagine - € 20,00</div>
</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Ho ricevuto una copia ebook dei libri della serie da parte della Casa Editrice in cambio di un onesto parere.</div>
</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-74525787883856745642019-07-30T10:00:00.000+02:002019-11-13T16:21:27.903+01:00LETTERE A THEO DI VINCENT VAN GOGH • LEGGER D'ARTE<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">N</span><span style="font-size: large;">oi possiamo far parlare solo i nostri quadri. ”</span></div>
<br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjk5LWCUbO_enkzSl4AiLKfCkkE63cngoj3TiyMMsezxF5Q0yk3aoitYMo-9kOZGO4HwVI5KUBp-yxqocZqsAZYt7ta0hghzNABnDvEa8cjq9psj8Wd8tIPJ1kvKJNOCClvZ6LGhrf0hQ/s1600/HHCM0967.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjk5LWCUbO_enkzSl4AiLKfCkkE63cngoj3TiyMMsezxF5Q0yk3aoitYMo-9kOZGO4HwVI5KUBp-yxqocZqsAZYt7ta0hghzNABnDvEa8cjq9psj8Wd8tIPJ1kvKJNOCClvZ6LGhrf0hQ/s640/HHCM0967.JPG" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Vincent van Gogh, oltre alle sue tele, ha lasciato un considerevole numero di lettere scritte tra l’agosto 1872 e il 27 luglio 1890, giorno in cui si sparò un colpo di pistola al petto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In totale il suo epistolario comprende 821 lettere, 668 delle quali indirizzate al fratello Theo che testimoniano il forte legame che li univa. La maggior parte delle lettere (466) fu redatta in olandese, il resto in francese (200) e solo due in inglese.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le lettere dell’artista furono pubblicate per la prima volta nel 1913 in tre volumi in un’edizione curata da Johanna van Gogh-Bonger, la moglie di Theo [cfr. <a href="http://readinginthe-garden.blogspot.com/2018/09/larte-nei-libri-la-vedova-van-gogh-di.html"><i>La vedova Van Gogh</i> di Camilo Sánchez</a>].</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il periodo più prolifico della produzione pittorica di Van Gogh, ovvero gli ultimi dieci anni della sua vita, coincide con il periodo in cui scrisse più lettere, anche più di una al giorno. È possibile pensare che, quando non poteva permettersi di comprare il materiale per dipingere, ricorresse a carta e penna per sfogare il suo bisogno creativo.<br />
<br /></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">H</span><span style="font-size: large;">o ancora gli occhi stanchi, ma intanto avevo una nuova idea nel cervello. Questa volta è la mia stanza da letto, solo che il colore deve fare tutto, dando attraverso la sua semplificazione uno stile più grande alla cose, e deve suggerire il riposo o in genere il sonno. Insomma la vista del quadro deve riposare la testa, o meglio l’immaginazione. I muri sono lilla pallido. Il pavimento è a mattoni qadrati rossi. Il legno del letto e le sedie sono giallo burro chiaro, il lenzuolo e i cuscini verde limone molto chiaro. La coperta rosso scarlatta. La finestra verde. La tavola di toilette arancione, il bacile blu. Le porte sono lilla. E non c’è altro – nient’altro in questa stanza con le persiane chiuse. ”</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<br />Le lettere di Van Gogh permettono di ricostruire quasi totalmente la sua vicenda umana e artistica, in quanto egli affidò alla parola scritta tutto ciò che riguardava la sua vita, la sua arte e la sua malattia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dal periodo trascorso con i minatori di carbone del Borinage a quello in cui si trasferì ad Arles per realizzare il suo progetto di una comune di artisti nella Casa Gialla [cfr. <a href="http://readinginthe-garden.blogspot.com/2018/06/vincent-di-barbara-stok-legger-darte.html"><i>Vincent</i> di Barbara Stok</a>], emerge un Van Gogh profondamente empatico e sensibile verso la condizione degli altri essere umani, che cercò di entrare in comunicazione con chi aveva intorno e di aiutare come poteva la povera gente condividendo quel poco che aveva e che riceveva periodicamente dal fratello, che provvide alla sua sopravvivenza materiale fino alla fine.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il suo giudizio nei confronti delle sue opere fu sempre molto critico e oggettivo, anche durante la malattia. Giunto all’arte in tarda età, Vincent si dedicò all’esercizio costante e allo studio delle opere degli altri artisti per apprenderne le tecniche e rielaborarle nei suoi lavori in modo personale. Pennelli, colori e tele furono per Van Gogh fonte di gioia, riscatto verso la sua famiglia che non ne approvava le scelte e connessione con la natura, ma anche di turbamento, angoscia e tormento perché il suo genio dovette fare i conti con le ristrettezze economiche, la malattia e i pregiudizi della gente.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">H</span><span style="font-size: large;">o cercato di sottolineare come questa gente che mangia patate al lume della lampada ha zappato la terra con le stesse mani che ora protende nel piatto, e quindi parlo di lavoro manuale e di come essi si siano onestamente guadagnato il cibo. Personalmente sono convinto che i risultati migliori si ottengano dipingendoli in tutta la loro rozzezza piuttosto che dando loro un aspetto convenzionalmente aggraziato. Penso che, più che da signora, una contadinella sia bella vestita com’è con la sua gonna e camicetta polverosa e rappezzata, azzurra, di cui il maltempo, il vento e il sole danno i più delicati toni di colore. Se si veste da signora, perde il suo fascino particolare. Un contadino è più vero con i suoi abiti di fustagno tra i campi, che quando va a Messa con una sorta di abito da società. ”</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Theo fu il primo a riconoscere il valore dell’arte di Vincent. Egli lavorava in una famosa galleria parigina e, pur avendone la possibilità, non espose mai i quadri del fratello, che preferiva appendere alle pareti della sua casa. Non è chiaro il motivo per cui Theo prese questa decisione: forse pensava di salvaguardare il fratello dagli eventuali giudizi negativi dei critici d’arte per non pregiudicarne le creazioni future e non peggiorare la sua salute mentale. Lo stesso Vincent, nella sua ultima lettera che non fece in tempo a spedire e che gli fu ritrovata in tasca, gli chiese:<br />
<br /></div>
<span style="font-size: large;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">S</span><span style="font-size: large;">iamo infatti a questo punto ed è la cosa migliore che posso dirti in un momento di relativa crisi. In un momento in cui i rapporti tra negozianti di quadri di artisti morti e di artisti viventi, sono molto tesi. Ebbene: per il mio lavoro rischio ogni giorno la vita, e vi ho perduto metà della mia ragione – va bene – ma tu non sei tra i mercanti d’uomini per quanto sappia io, e puoi assumere una tua posizione, agendo realmente con umanità. Ma che cosa vuoi tu infine? ”</span></div>
</span></div>
<div>
<br /><div style="text-align: justify;">
Il volume pubblicato da Guanda offre una selezione di 97 lettere scelte tra quelle indirizzate a Theo van Gogh. Essendo lettere non destinate alla lettura da parte di un pubblico ma rivolte esclusivamente al proprio destinatario, possono risultare noiose e ripetitive ma rappresentano il mezzo più diretto, efficace e sincero per conoscere l’uomo dietro al suo mito.</div>
<div>
<br /></div>
____________________<br />
<br />
<i>Lettere a Theo</i> di Vincent Van Gogh<br />
Guanda - 16 Maggio 2013 - 414 pagine - € 13,00<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il post è stato scritto facendo riferimento ai miei studi, con il supporto di manuali e appunti di lezioni di storia dell'arte.</div>
</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-79329544284704058422019-07-27T13:30:00.000+02:002019-11-13T16:23:20.773+01:00IL BALCONE DI KALINA MUHOVA<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">M</span><span style="font-size: large;">a di giorno non lo scorge là fuori l’occhio sbadato del pedone. Non sospettano neppure i padroni che la casa abbia un balcone. ”</span></div>
<br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh83Q6XCs3GFnYCz63FR9sK-CtOhQaEn-QOdOdjXyJORYYEyZ_0a3RQXZVGBKef3BOSxEAOXWi2Z5f8T61KPbv-E7r-QJLx8PqotNeBKEIG8OCFnpN68EXEUnHcXwE1sNgsoFmqvwLHyVw/s1600/XLJL8832.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh83Q6XCs3GFnYCz63FR9sK-CtOhQaEn-QOdOdjXyJORYYEyZ_0a3RQXZVGBKef3BOSxEAOXWi2Z5f8T61KPbv-E7r-QJLx8PqotNeBKEIG8OCFnpN68EXEUnHcXwE1sNgsoFmqvwLHyVw/s640/XLJL8832.JPG" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ambientato negli anni Trenta, <i>Il balcone</i> racconta un episodio della vita di una famiglia composta da madre, padre e figlia. Durante una cena, la bambina fa cadere una brocca d’acqua e viene messa in punizione dai suoi genitori con il viso rivolto verso il muro. Grattando la carta da parati con una penna, riesce a far entrare un raggio di luce all’interno della sua casa buia. Tempo prima, infatti, su quella stessa parete si apriva una finestra che dava su un balcone, luogo prediletto dagli uccellini per trascorrere le loro giornate e rifugio dei girovaghi contro la pioggia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il volume, nato dalla collaborazione tra Kalina Muhova e Zornitsa Hristova, editor della casa editrice per la quale è stato originariamente pubblicato, si ispira a un componimento di Atanas Dalčev, poeta bulgaro della prima metà del Novecento, all’epoca uno dei pochi ad affrontare nei suoi componimenti tematiche legate al realismo, alla verità e alla quotidianità.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La sua particolarità è quella di essere un <i>silent book</i>, ovvero un libro privo di parole in cui la narrazione è interamente affidata alla forza e alla capacità delle illustrazioni di parlare e di veicolare un determinato messaggio. È un tipo di comunicazione che permette la fruizione di una storia, ad esempio, a chi non sa ancora leggere o a persone che parlano in lingue diverse. In questo caso specifico, la scelta di non ricorrere alle parole permette di superare le barriere culturali per trasmettere un messaggio universale e particolarmente attuale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Leggere un <i>silent book</i> è diverso dal leggere un volume in cui sono presenti anche le parole perché sono necessarie una grande concentrazione e la capacità di leggere il significato delle immagini per capire quello che sta succedendo e quello che l’autore vuole trasmettere, ma permette un’esperienza di lettura in cui vi è l’immersione totale nella storia e l’acquisizione di diversi livelli di significato rispetto a quanto è stato appena letto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Il balcone</i> è infatti una lettura aperta a molteplici significati:</div>
<div style="text-align: justify;">
- Il piccolo squarcio nel muro permette alla luce del sole di illuminare una realtà buia, opprimente e claustrofobica nella quale ci si era rintanati per portare alla scoperta, o alla riscoperta, del mondo esterno;</div>
<div style="text-align: justify;">
- Il muro che limita il passo all’interno della casa e ostacola verso il balcone può essere letto al pari delle sbarre della gabbia dell’ignoranza nella quale gli uomini hanno deciso di rinchiudersi per limitare la visione della bellezza che li circonda perché non sono in grado di comprenderne il valore;</div>
<div style="text-align: justify;">
- Il gesto della penna che buca la carta da parati può rappresentare l’atto creativo dell’artista/scrittore, capace di andare oltre i confini della realtà per varcare le porte dell’immaginazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In ogni caso sta a ognuno di noi decidere se innalzare muri sempre più alti e spessi oppure, con un atto di ribellione, abbatterli e aprirci al mondo affinché un luogo di chiusura possa diventare il luogo della scoperta, della conoscenza, della condivisione e della libertà.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Kalina Muhova è un’artista di grande talento che si è fatta conoscere dai lettori italiani con <i>Sofia dell’Oceano</i>, scritto in collaborazione con Marco Nucci, e i lavori realizzati per il collettivo indipendente BRACE, per i quali si è aggiudicata diversi premi. Le sue matite sono sempre molto delicate ed evocative, con una caratteristica vena malinconica, e ne <i>Il balcone</i> riescono a ricreare l’esatta sensazione che si ha quando il buio dell’oppressione a poco a poco si dilegua per lasciare il posto alla fresca luce del mondo.</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
____________________</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Il balcone</i> di Kalina Muhova</div>
<div style="text-align: justify;">
Tunué - 21 Marzo 2019 - 40 pagine - € 15,00</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-55543794242114699122019-07-23T10:00:00.000+02:002019-11-15T13:52:15.056+01:00KING OF SCARS DI LEIGH BARDUGO<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">I</span><span style="font-size: large;">o sono il mostro e il mostro è me. ”</span><br /><div>
<br /></div>
<div>
<div style="text-align: center;">
xxx</div>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Leigh Bardugo è una delle scrittrici di libri fantasy young adult più brava e originale degli ultimi anni: con la <i>Grisha Trilogy</i> ha costruito uno dei mondi più interessanti da leggere ed esplorare e con la <i>Six of Crows Duology</i> è riuscita a toccare un livello altissimo per quanto riguarda stile di scrittura, gestione della trama, caratterizzazione dei personaggi e tematiche affrontate.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>King of Scars</i>, il primo libro della <i>Nikolai Duology</i>, porta con sé grandi aspettative non solo perché ci sono tutte le premesse per un libro spettacolare, in quanto il suo protagonista è uno dei personaggi più carismatici e intraprendenti della <i>Grisha</i>, ma proprio perché la Bardugo è riuscita, con il tempo, a dimostrare le sue qualità di scrittrice.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Effettivamente <i>King of Scars</i> non è un brutto libro — l’ho letto con passione, è scritto bene e ha tanti aspetti interessanti —, ma è stata una grande delusione per una serie di motivi che approfondisco anche in una parte finale spoiler.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un’avvertenza prima di iniziare: non è possibile leggere <i>King of Scars</i> senza aver letto prima la <i>Grisha</i> e <i>Six of Crows</i>. Il mio consiglio è quello di procedere nella lettura dei libri che compongono il Grishaverse seguendo l’ordine della loro pubblicazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sono passati circa tre anni dalla conclusione degli avvenimenti narrati in <i>Ruin & Rising</i>. Nikolai Lantsov è diventato re di Ravka, un regno che ha grandissimi problemi di instabilità politica, sociale ed economica, e che è appena uscito da una guerra civile. Come se tutto questo non bastasse, Nikolai custodisce dentro di sé un segreto che poco alla volta lo ostacola sempre di più sia nel condurre la sua vita privata che nel ricoprire il suo ruolo politico, quindi deve trovare al più presto una soluzione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>King of Scars</i> è un libro che affronta l’elaborazione di un trauma recente, in questo caso legato a uno sconvolgimento politico-sociale, e di come si possano metabolizzare poco alla volta il proprio passato, il proprio dolore e i propri momenti bui attraverso una profonda analisi della dimensione psicologica dei suoi personaggi principali.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il romanzo si articola in due storyline principali: quella di Nikolai e di Zoya, che cercano di risolvere la problematica che affligge il nuovo re di Ravka, e quella di Nina, che è in viaggio per conto di Nikolai e per portare a termine una missione personale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nikolai, Zoya e Nina sono tre personaggi che hanno subito dei grandi traumi che devono cercare in qualche modo di superare e, poiché la Bardugo è estremamente capace nello sviscerare e presentare al lettore ogni suo singolo personaggio, anche la descrizione della loro dimensione più fragile e cupa permette un livello di immedesimazione e di empatia altissimo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nikolai è sempre stato un personaggio sicuro di sé, carismatico e dinamico, che dà il suo meglio quando è circondato da altri personaggi, soprattutto a lui estranei. Tuttavia in questo libro è meno vivace, quasi spento, perché da una parte vive un conflitto interiore di grande portata e dall’altra il suo personaggio viene messo in ombra da altri avvenimenti che non permettono di sviluppare al meglio questo lato del suo personaggio. Il lavoro di introspezione presente su di lui è comunque ottimo, il modo in cui viene resa la convivenza con la sua problematica e le sue risposte psicologiche ed emotive sono molto forti e d’impatto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Zoya è un personaggio che si fonda sulla rabbia e sulla liberazione da qualcuno che l’ha traviata nel profondo per lungo tempo, ma la sua introspezione è monotona e ripetitiva e non è così forte da permetterle di superare i suoi ostacoli interiori.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nina si trova in una fase della sua vita in cui è particolarmente sensibile, spaventata e consapevole dei suoi limiti, e sulle sue spalle poggia il fardello di un passato recente dal peso non indifferente. La sua storyline è ben scritta e strutturata perché le permette di compiere un percorso verso la guarigione attraverso un nuovo scopo, nuove motivazioni, nuovi obiettivi da raggiungere. Le sue reazioni alle situazioni che vive sono realistiche e tutte le sue azioni sono coerenti con il suo personaggio, che è profondamente buono e sensibile nei confronti di chi la circonda.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Entrambe le storyline si sviluppano seguendo un ritmo molto lento ed è difficile fare predizioni su dove vogliano portare fino a tre/quarti del libro. Ho preferito la storyline di Nina rispetto a quella di Nikolai e Zoya sia per una questione di gusti personali (amo profondamente il personaggio di Nina) sia perché poggia su delle basi più solide e coerenti, anche se in questo primo volume sembra essere totalmente distaccata da quelli che dovrebbero essere gli avvenimenti principali. La storyline di Nikolai e Zoya vive di scelte che si rivelano fallimentari fin dall’inizio, in contrasto con la loro caratterizzazione — in quanto condividono la caratteristica di non fidarsi mai di nessuno e di avere sempre un secondo fine — e che servono unicamente per portare al finale del libro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il primo punto critico di <i>King of Scars</i>, e fonte della mia grande delusione, è che si tratta di un libro che perde di vista ciò di cui dovrebbe raccontare, in cui sostanzialmente non succede nulla e in cui la trama è funzionale per il finale. Per assurdo ci si ritrova a leggere una duologia su di un personaggio — Nikolai — che viene continuamente perso di vista, di cui non si valorizzano i punti forti e le cui insicurezze, riferite sia alla sua interiorità di personaggio sia al ruolo che ricopre, non vengono affrontate come si dovrebbe.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il secondo punto critico, e fonte di altra delusione, è che la Bardugo aveva un sacco di materiale da utilizzare per costruire la sua storia, come gli intrighi politici all’interno e al di fuori di Ravka e la particolare situazione di Nikolai, questioni molto, molto interessanti che decide di mettere in secondo piano, quasi accantonare (almeno in questo primo volume), per prendere una direzione diversa il cui esito non lascia sicuramente indifferenti. La parte dedicata alla politica risulta estremamente semplificata, quasi abbozzata, quando invece sarebbe stata la linea giusta su cui proseguire per raccontare davvero qualcosa in cinquecento pagine.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>King of Scars</i> è un libro di introduzione che di per sé non ha significato se non viene letto con il suo seguito, abbastanza assurdo visto che si tratta di una duologia, e che poggia sulle due serie precedenti senza aggiungere nulla di nuovo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La storia è molto debole e ripetitiva e si sviluppa facendo continuamente riferimento agli avvenimenti del passato, configurandosi più come la prosecuzione naturale di <i>Ruin & Rising</i> che come l’inizio di una nuova serie ambientata all’interno dello stesso universo che presenta nuove dinamiche e in cui si affrontano nuove problematiche. Ciò non significa che doveva necessariamente avere una sua autonomia come <i>Six of Crows</i>, ma gli avvenimenti in questo libro non sono comunque sufficienti e decisivi per giustificarne la lunghezza. Le differenze tra la situazione di partenza e la conclusione sono minime, e sempre a partire da quei famosi tre/quarti diventa palese che tutto è stato orchestrato per essere funzionale alla conclusione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Riassumendo:<i> King of Scars</i> è un buon libro che si lascia leggere con entusiasmo e trasporto ma non è privo di difetti e assume significato solo alla luce di cosa accadrà nel secondo e ultimo volume della serie.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>— INIZIO SPOILER</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li>I santi: Tutta la parte ambientata nel luogo in cui sono relegati i santi la reputo abbastanza ridicola e a tratti trash. Inizialmente mi stava anche piacendo molto perché la stavo leggendo come un’occasione per approfondire la storia religiosa e la mitologia del Grishaverse ma anche in questo caso, andando avanti, diventa chiaro che serve solo per il grande colpo di scena e per ribaltare il sistema magico;</li>
</ul>
<ul>
<li>La religione: Il culto del Darkling introdotto nella storia come reazione di una parte della popolazione a conclusione della guerra è un altro argomento interessantissimo che porta a riflettere sulla rappresentazione del potere, sulla tirannia e sul lascito di un personaggio negativo carismatico e autoritario in campo politico. Purtroppo, anche in questo caso, lo spazio dato al tema è poco e sviluppato male;</li>
</ul>
<ul>
<li>Il Darkling: Il ritorno del Darkling porta con sé un quesito di fondamentale importanza: che ruolo avrà nella storia? La Bardugo ha tra le mani qualcosa di esplosivo, che potrebbe rivelarsi grandioso o una grandissima cavolata. È un finale molto rischioso perché porta a fare una serie di considerazioni: il Darkling avrà una seconda possibilità per redimersi o per riprendere i suoi piani? Nel primo caso, secondo me, verrebbe invalidato il suo personaggio, nel secondo si corre il rischio di ripetere <i>Ruin & Rising</i> e a questo punto di non offrire davvero nulla di nuovo al lettore. Il Darkling nella <i>Grisha</i> ha un ruolo ben definito: essere la controparte di Alina, composto da una parte umana, sensibile, e una parte malvagia, dittatoriale, che si influenzano a vicenda. Il suo personaggio ha un ottimo finale, coerente con la sua costruzione e il suo percorso, e riportarlo in vita, per di più in una serie dedicata a un altro personaggio, per me non ha senso, soprattutto alla luce del fatto che il materiale da utilizzare non mancava (<span style="font-size: x-small;">PO-LI-TI-CA</span> e <span style="font-size: x-small;">CONFLITTO INTERIORE</span>). Ma poi quanto è pensato male il suo ritorno? Elizaveta che confessa di aver conservato il suo corpo come una sardina sotto sale???;</li>
</ul>
<ul>
<li>Il ribaltamento del sistema magico: Insieme al ritorno del Darkling, è uno dei due elementi che mi ha turbato e che mi ha messo in grande difficoltà. Personalmente non penso che sia necessario che tutti abbiano la possibilità di poter sfruttare qualunque capacità, il sistema magico elaborato dalla Bardugo è interessante e forte perché ogni personaggio possiede il proprio potere e ha valore proprio per le sue capacità. L’unica che cambia potere è Nina, ma dietro c’è una spiegazione logica e coerente che comporta anche un sacrificio. Per tutti gli altri personaggi non è affatto necessario perché possiedono già una caratterizzazione molto forte e interessante, composta da una grande personalità e una profonda dimensione interiore;</li>
</ul>
<ul>
<li>Hanne: Hanne è uno dei nuovi personaggi introdotti dalla Bardugo in <i>King of Scars</i>, precisamente nella storyline di Nina. È una ragazza dalla storia personale abbastanza cliché ma comunque piacevole da leggere, ma sinceramente ho provato solo indifferenza nei suoi confronti. Ci sono le basi per supporre che possa essere il nuovo interesse amoroso di Nina e può starci, l’unico problema è che secondo me risulta troppo affrettato (che non vado pazza per lei è un altro discorso);</li>
</ul>
<ul>
<li>Isaak: La parte politica affrontata attraverso il personaggio di Isaak, e quindi anche Isaak stesso (che la Bardugo è riuscita a caratterizzare meravigliosamente in pochi paragrafi), come ho già scritto, è trattata con una semplicità e una noncuranza estreme. È un vero peccato perché, ripeto, secondo me la Bardugo avrebbe dovuto proseguire su questa linea.</li>
</ul>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>FINE SPOILER —</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
____________________</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>King of Scars</i> di Leigh Bardugo</div>
<div style="text-align: justify;">
(Nikolai Duology #1)</div>
<div style="text-align: justify;">
Indigo - 29 Gennaio 2019 - 514 pagine - € 18,95 ca</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Inedito in Italia.</div>
</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-35439055388144305572019-07-12T10:00:00.000+02:002019-11-15T13:54:45.577+01:00IL PRINCIPE E LA SARTA DI JEN WANG<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">I</span><span style="font-size: large;">ndossare il tuo vestito mi ha trasformato. ”</span><div>
<br /></div>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm04I3sQ5CP2BRIRv3ISFPvTNFrYXDRFjmi7j-e-C-jESuf-gi_pmgBYJ9PGW3nb3PGQEF3ERajsUhfmVOW9RPwoJBCxUA3B-yjdGI4LQ_BkMfHCGt10d3vU722yEz1MeuxO8LfaqqxLU/s1600/SGBU3819.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm04I3sQ5CP2BRIRv3ISFPvTNFrYXDRFjmi7j-e-C-jESuf-gi_pmgBYJ9PGW3nb3PGQEF3ERajsUhfmVOW9RPwoJBCxUA3B-yjdGI4LQ_BkMfHCGt10d3vU722yEz1MeuxO8LfaqqxLU/s640/SGBU3819.JPG" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
In una Parigi da fiaba Frances lavora in un atelier come sarta confezionando vestiti per le donne e le ragazze dell’alta società. Dopo aver realizzato un audace abito per una ragazza, viene convocata da un committente molto misterioso che ha notato il suo lavoro e che lo apprezza particolarmente. Frances pensa di essere stata contatta da una nobildonna ma chi si ritrova davanti è invece Sebastian, il principe ereditario del Belgio, che si sente se stesso solo quando indossa abiti femminili e assume l’identità di Lady Crystallia. Sebastian propone a Frances un accordo: se lei realizzerà i suoi meravigliosi vestiti per Lady Crystallia e manterrà il segreto su di lei, lui cercherà di renderla una sarta famosa. Frances accetta e in breve tempo i suoi abiti fanno guadagnare a Lady Crystallia lo status di icona fashion della città, ma il segreto che la sarta e il principe mantengono finisce per diventare un grosso ostacolo per la vita di entrambi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In <i>Il Principe e la Sarta</i> Jen Wang racconta e disegna la storia di Frances e Sebastian, una sarta e un principe, che affrontano un percorso di crescita e consapevolezza non privo di ostacoli che li porterà ad accettare se stessi per ciò che sono veramente attraverso il sostegno reciproco.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Frances è una ragazza gentile, paziente e premurosa, il cui grande sogno è quello di diventare una sarta professionista. È una ragazza talentuosa e innovativa ma il mondo non è pronto per le sue creazioni e per questo deve sacrificarsi cucendo gli abiti che le vengono commissionati adeguandosi al gusto delle nobildonne di Parigi e dell’atelier in cui lavora. L’incarico affidatole da Sebastian le permette finalmente di dare libero sfogo alla sua arte e di esprimere se stessa. Per realizzare il suo sogno, Frances supera una serie di difficoltà e non ha paura di cogliere l'occasione della vita.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sebastian invece è un principe molto timido e insicuro, che cerca di adempiere al suo dovere per rendere felice la sua famiglia e non creare problemi, anche a costo di dover sacrificare la sua felicità. Quando indossa gli abiti che Frances realizza per lui e diventa Lady Crystallia, Sebastian mostra finalmente il suo vero io, estroso e creativo, sicuro e capace di dare il massimo in ogni situazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tra i due si crea un rapporto di amicizia molto profondo, fatto anche di litigi e discussioni, ma basato prima di tutto sul sostegno, la comprensione e il supporto reciproco. Entrambi sono personaggi molto sensibili ed emotivi e questi tratti del loro carattere rende possibile l’accettazione e il rispetto dell’altro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La tematica del cross-dressing viene affrontata dalla Wang in modo molto intelligente e delicato soffermandosi, più che sull’orientamento sessuale del principe, sul principe come persona dotato di desideri, aspirazioni, sogni sul poter essere libero di essere se stesso ed esprimersi come vuole, ma anche di dubbi, timori e paure sull’essere scoperto e ripudiato dalla sua famiglia per quello che è veramente.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dietro merletti e crinoline, la riflessione sulla necessità di essere se stessi, di poter esprimersi seguendo le proprie capacità e inclinazioni e condurre la vita che si ritiene giusta per sé è molto forte e, nonostante la storia sia ambientata in una Parigi senza tempo, riflette molto bene il clima di chiusura mentale, di opposizione e di odio che oggi è ancora presente. Tuttavia, come un caldo abbraccio, <i>Il Principe e la Sarta</i> rassicura sostenendo fortemente che è sempre giusto essere se stessi sempre e comunque e che le persone che ci amano davvero continueranno a farlo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il fascino del fumetto è costituito in parte anche dai disegni in stile cartoon di Jen Wang: tavole coloratissime, architetture e dettagli decorativi che richiamano l’art nouveau, una linea di contorno marcata ma pulita, dinamica ed elegante che dà vita a personaggi estremamente espressivi sia nel volto che nella postura del corpo, oltre che nell’abbigliamento, esaltati da ambienti talvolta semplificati e minimali che favoriscono la loro presenza fisica e psicologica.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Il Principe e la Sarta</i> è un fumetto dal contenuto estremamente valido per la storia raccontata, le tematiche affrontate e la parte grafica che conferma il talento della sua autrice. È un volume che può essere letto senza alcuna difficolta davvero da chiunque e che si fa amare per la sua semplicità e genuinità.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
____________________<br />
<br />
<i>Il Principe e la Sarta</i> di Jen Wang<br />
Bao Publishing - 6 Giugno 2019 - 296 pagine - € 21,00</div>
</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-61774521443246851972019-07-09T10:00:00.000+02:002019-11-15T13:56:07.057+01:00THE BIRD'S NEST DI SHIRLEY JACKSON<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">E</span><span style="font-size: large;">lizabeth era così poco interessante da non meritare nemmeno un soprannome; e mentre i vivi, alle prese giorno dopo giorno coi frammenti e le sudicie inezie di un noioso passato o con la mancanza di spazio, conservavano un precario controllo sul proprio carattere individuale e la propria identità, lei restò senza nome. ”</span></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipVJtlwyxy0YLVyzj0KEspFeFRnZEq73RYT8YbEZ6LJe6cUu1lF6vG9VwT58FTAb6455NGbxkV-FhhUhBzC4QFBm6FFTZ8AwzR6PttsKJq-xgB5HhB6Nu-Zp_kduDs00A3SJLkRZGupII/s1600/LYBK7329.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipVJtlwyxy0YLVyzj0KEspFeFRnZEq73RYT8YbEZ6LJe6cUu1lF6vG9VwT58FTAb6455NGbxkV-FhhUhBzC4QFBm6FFTZ8AwzR6PttsKJq-xgB5HhB6Nu-Zp_kduDs00A3SJLkRZGupII/s640/LYBK7329.JPG" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Elizabeth Richmond è una ragazza di ventitré anni che vive con sua zia Morgen, sorella della madre defunta, e che lavora come segretaria in un museo. La sua personalità remissiva e mansueta si riflette nel suo stile di vita piatto e privo di stimoli o aspirazioni e nelle mansioni ripetitive che svolge sia a casa che a lavoro, ma soffre di frequenti emicranie, insonnia e dolori muscolari. In seguito a un particolare episodio e preoccupata per la salute della nipote, zia Morgen si rivolge a un medico che la indirizza dal dottor Victor Wright, psichiatra che accetta di seguire Elizabeth. Dopo aver vinto le diffidenze della ragazza, il dottor Wright la sottopone a diverse sedute di ipnosi attraverso le quali scopre le molteplici personalità, in contrasto tra di loro, che albergano nella sua paziente.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>The Bird’s Nest</i> è il terzo romanzo scritto da Shirley Jackson che, ispirandosi a una storia vera, affronta per la prima volta in campo letterario il tema del disturbo dissociativo di personalità, ovvero il disturbo di personalità multipla.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nei romanzi della Jackson l’attenzione alle dinamiche psicologiche relative alle protagoniste è sempre presente ma queste vengono trattate perlopiù in modo molto sottile (basti pensare al successivo e famoso <i>The Haunting of Hill House</i>, in cui la psiche di Eleanor viene analizzata con una fine ed elegante precisione all’interno di un romanzo tipicamente definito dell’orrore); al contrario, in <i>The Bird’s Nest</i>, diventano il chiaro tema portante del romanzo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Elizabeth è la tipica protagonista di Shirley Jackson: una ragazza solitaria, con forti problemi a relazionarsi con il mondo circostante e dinamiche famigliari conflittuali che emergono poco alla volta durante lo sviluppo delle vicende. Sotto quella timidezza che le si attribuisce all’inizio del romanzo, si nasconde una ragazza alienata, fortemente repressa e vittima delle pressioni sociali.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il disturbo di Elizabeth si manifesta fin dall’inizio del romanzo attraverso il tipico meccanismo narrativo della Jackson dell’esteriorizzazione dell’inconscio, in cui tutto l’ambiente che circonda la protagonista diventa il riflesso della sua soggettività: in questo modo le fondamenta del museo, il luogo di lavoro della ragazza, che stanno cominciando a cedere e la voragine che si crea proprio accanto alla sua scrivania sono chiari rimandi alla sua psiche che sta a sua volta cedendo frantumandosi in diverse personalità.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Accanto alla remissiva e mansueta Elizabeth, ci sono la dolce, gentile e seducente Beth; la scontrosa, cinica e furba Betsy; e l’avida e maligna Bess. In seguito alla loro scoperta, le tre personalità si inseriscono attivamente e intervengono nella vita quotidiana di Elizabeth creandole problemi non solo con le altre persone ma anche e soprattutto con se stessa, in quanto ognuna di loro lotta e rivaleggia contro le altre per prendere possesso del corpo della ragazza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le personalità di Elizabeth entrano in conflitto tra di loro in modo grottesco e questo ha diversi effetti sul romanzo: innanzitutto lo fa discostare dalla produzione più nota della Jackson per una vena più comica data dai litigi delle quattro personalità; in secondo luogo un solo personaggio, con le sue quattro voci, è in grado di sostenere sulle sue spalle l’intera narrazione; infine la conflittualità delle quattro personalità genera dialoghi serrati e movimenta le vicende.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Se infatti <i>The Bird’s Nest</i> ha una struttura narrativa molto lineare e semplice, basata sul percorso di guarigione della protagonista narrato alternativamente da Elizabeth, il dottor Wright e la zia Morgen, la Jackson dimostra di essere un’abile e talentuosa scrittrice grazie alle sue peculiarità stilistiche e alla cura con cui sceglie le parole per veicolare determinati significati. A differenza degli altri romanzi, la Jackson sceglie di non lasciare molto all’interpretazione personale del lettore privando la storia di quell’ambiguità che porta a chiedersi quanto e cosa di ciò che è stato letto sia reale o il frutto di una mente instabile.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il disturbo dissociativo di personalità è solo una parte della storia di Elizabeth, infatti Shirley Jackson vi ricorre come mezzo attraverso il quale trasmettere messaggi più profondi e affrontare, come in ogni altro suo romanzo, tutte quelle tematiche a lei care come i conflitti famigliari, i segreti di famiglia, il rapporto madre-figlia, la ricerca di se stessi, la formazione della propria personalità, l’affermazione personale, l’acquisizione di un’improvvisa libertà che non si sa gestire.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>The Bird’s Nest</i> è un romanzo che presenta molti punti di contatto con gli altri lavori della Jackson ma possiede anche le sue particolarità. Una storia più sui toni del bizzarro e del grottesco che su quelli dell’orrore e del soprannaturale, ma il senso di inquietudine e di destabilizzazione che trasmette è esattamente lo stesso.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
____________________</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>The Bird's Nest</i> di Shirley Jackson</div>
<div style="text-align: justify;">
Penguin Modern Classics - 27 Marzo 2014 - 272 pagine - € 9,15 ca</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tradotto in italiano da Adelphi con il titolo <i>Lizzie</i>.</div>
</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-51700187213113431902019-07-05T10:00:00.000+02:002019-11-15T13:57:16.732+01:00MELVINA DI RACHELE ARAGNO<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">P</span><span style="font-size: large;">ensa con la tua testa, scegli la tua strada. ”</span><div>
<br /></div>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTUhrrfvqPt-FdQ7uBKutCfNKQQ6MqjrZ7b1uqbZBv33svw9gJqYrQZHmgUOBXhZfxNB06sNaOmw1NOgKxyhmwT1Iu8kPtv6lOLL4SaVBfgvEjcmp-WM4NnIL_fxqW4kSvgn-VVVXkhMM/s1600/AYBS4812.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="900" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTUhrrfvqPt-FdQ7uBKutCfNKQQ6MqjrZ7b1uqbZBv33svw9gJqYrQZHmgUOBXhZfxNB06sNaOmw1NOgKxyhmwT1Iu8kPtv6lOLL4SaVBfgvEjcmp-WM4NnIL_fxqW4kSvgn-VVVXkhMM/s640/AYBS4812.JPG" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Melvina è una bambina che non vede l’ora di crescere per far sì che venga finalmente ascoltata dai suoi genitori, che prendono decisioni importanti che la coinvolgono anche direttamente senza chiedere la sua opinione. Un giorno Melvina, seguendo il suo gatto Ottavio sul tetto della casa in cui vive, cade nell’appartamento del suo anziano vicino, il signor Otto, che sta prendendo il tè in compagnia di una volpe, un gufo e una puzzola antropomorfe. Otto rivela a Melvina che la stavano aspettando in quanto è la prescelta per salvare gli abitanti di Aldiqua dal malvagio Malcape, che ha il potere di esaudire immediatamente qualunque desiderio… ma a un caro prezzo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Melvina</i> è l’opera di debutto di Rachele Aragno, una storia di formazione dall’elevata componente autobiografica che riesce a parlare a tutti raccontando l’avventura di una bambina in un mondo fantastico e bizzarro il cui unico, grande desiderio è quello di diventare grande.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Melvina è una protagonista forte, determinata e coraggiosa, fiammeggiante come i suoi capelli rossi, ma si sente profondamente sola e intrappolata nella sua condizione di bambina. Il desiderio di Melvina di poter raggiungere immediatamente il suo futuro la porta a vivere male il suo presente perché, nonostante recrimini di non essere ascoltata dagli altri, lei stessa non riesce a dare ascolto alle persone che la circondano e soprattutto non riesce ad ascoltare se stessa, quindi si ribella credendo che fare di testa sua sia la scelta più giusta. È facile e immediato entrare in sintonia con Melvina e mettersi nei suoi panni perché un po’ tutti, da bambini, abbiamo espresso il desiderio di diventare grandi subito, bruciare le tappe per conquistare quella libertà che pensavamo gli adulti avessero nel poter fare ciò che desiderano e prendere le proprie decisioni, anche se in realtà non è esattamente così.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tutti i singolari e stravaganti personaggi che Melvina incontra e con i quali si confronta ad Aldiqua, che hanno stretto un patto con Malcape privandosi di qualcosa per loro dal valore inestimabile e che lei aiuta, hanno qualcosa da condividere con lei e la portano a riflettere sul vero valore del tempo e su quali sono le cose più importanti della vita, cosicché possa guardare se stessa e il mondo che la circonda con una chiarezza e una saggezza sempre maggiori. Vivere nel presente senza proiettarsi troppo nel futuro consente di costruire la propria vita a piccoli passi, di godersi il momento, di coltivare se stessi e le relazioni con le persone che si amano. Desiderare di arrivare subito alla meta non rende possibile l’acquisizione di tutte quelle piccole consapevolezze che man mano rendono davvero adulti, e questo Melvina lo apprenderà in prima persona.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La dimensione magica, onirica e fiabesca di Aldiqua si configura come un luogo in cui è possibile andare oltre, un mondo in cui potersi trovare e ritrovare le persone che si amano ma che ci hanno lasciato, con la consapevolezza che queste non ci abbandonano mai veramente e saranno sempre con noi durante il nostro percorso di vita. Melvina conclude il suo viaggio ritornando nel suo mondo con una nuova visione e riempita di nuovi sentimenti verso il prossimo e verso se stessa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La storia di Melvina è narrata con un ritmo piuttosto sostenuto, per cui gli eventi e i personaggi si susseguono molto velocemente e uno dopo l’altro ma non si ha un’esatta percezione dello scorrere del tempo, caratteristica che porta a esaltare ancora di più la riflessione sul valore del tempo e la dimensione onirica del fumetto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Lo stile di disegno e gli acquerelli di Rachele Aragno sono perfetti per la sua storia: le tavole sono ricche di dettagli e graficamente ogni personaggio rispecchia la sua caratterizzazione, la linea di contorno è spessa e gli acquerelli si fanno sempre più forti man mano che si scorrono le pagine.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Melvina</i> è un fumetto che può essere apprezzato davvero da tutti, tanto dai giovani quanto dagli adulti, perché la stratificazione delle tematiche affrontate rende possibile una lettura su più livelli. In attesa di poter leggere le nuove avventure di Melvina che cresce, vi consiglio davvero di recuperare questo volume per leggere una storia che parla di crescita e delle cose importanti della vita.</div>
<div>
<br />
____________________<br />
<br />
<i>Melvina</i> di Rachele Aragno<br />
Bao Publishing - 13 Giugno 2019 - 208 pagine - € 20,00</div>
</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-67973938572920216562019-07-02T10:00:00.000+02:002019-11-23T00:04:33.833+01:00LE RAGAZZE DIFFICILI DI COURTNEY SUMMERS<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">I</span><span style="font-size: large;"> write about difficult, angry, hurting and unlikable girls, and I imagine I always will. ”</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkvzwMU7GvPHN2VbBNeKsS2RDfLHOcgn1tcKqzbKfrWinNM0MDnkqtrs0kqEzTPi-fjDIvxpgIOgSVYM-JuZtS5GGkCMTvQxxAgE7N4gsyT5WTGcGI3cgpsTw187YmJ5qo9Xd6qcowoog/s1600/HOEI6857.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkvzwMU7GvPHN2VbBNeKsS2RDfLHOcgn1tcKqzbKfrWinNM0MDnkqtrs0kqEzTPi-fjDIvxpgIOgSVYM-JuZtS5GGkCMTvQxxAgE7N4gsyT5WTGcGI3cgpsTw187YmJ5qo9Xd6qcowoog/s640/HOEI6857.JPG" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
Il 25 giugno la Rizzoli ha finalmente portato in Italia Courtney Summers, una delle scrittrici secondo me più valide nel panorama contemporary young adult, con la pubblicazione del suo ultimo romanzo: <i>Sadie</i>. Poiché seguo la Summers da diversi anni e ho letto tutti i suoi romanzi, ho pensato di farla conoscere meglio al pubblico italiano con questo post.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Courtney Summers è nata a Belleville, in Ontario, Canada, nel 1986 e attualmente risiede in una piccola città non molto lontano. A quattordici anni, e con la benedizione dei suoi genitori, ha lasciato la scuola per dedicarsi alla sua educazione autonomamente. A diciotto anni ha scritto la sua prima storia. Il suo primo romanzo, <i>Cracked Up to Be</i>, è stato pubblicato nel 2008, quando aveva ventidue anni. Tradotto in più di venti paesi, <i>Sadie</i> è invece il romanzo che l'ha fatta conoscere al resto del mondo. Ad oggi, la Summers ha pubblicato sei romanzi e diversi racconti ed è conosciuta per le sue protagoniste femminili difficili, caparbie e indipendenti.<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">I</span><span style="font-size: large;"> know that we live in a world where Girls are made of sugar and spice and everything nice is less a suggestion, more an expectation, and at worst, a demand. Girls must be gentle, selfless, self-effacing, uncertain, quiet, and deferential. Girls should not wear too much of this or too little of that. Girls are not expected to lead (businesses, households, and governments) or have any say over their own bodies. There is no shortage of ways we police girls on how to be.”</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Romanzi:</div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li><i>Cracked Up to Be</i> (2008);</li>
<li><i>Some Girls Are</i> (2010);</li>
<li><i>Fall for Anything</i> (2010);</li>
<li><i>This is Not a Test</i> (2012) + <i>Please Remain Calm</i> (2015, novella sequel);</li>
<li><i>All the Rage</i> (2015);</li>
<li><i>Sadie</i> (2018).</li>
</ul>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Racconti e saggi:</div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li><i>Sleepstalk</i>, in <i>Defy the Dark</i> (2013);</li>
<li><i>History Lessons</i>, in <i>Violent Ends</i> (2015);</li>
<li><i>The Likeability Rule</i>, in <i>Here We Are: Feminism for the Real World</i> (2017);</li>
<li><i>PG</i> (2019). </li>
</ul>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
In <i>Cracked Up to Be</i> la protagonista è Parker, una ragazza che da un giorno all’altro perde il suo consolidato status sociale: dall’essere il capitano della squadra di cheerleader, la fidanzata del ragazzo più popolare della scuola e una brillante studentessa finisce per essere ignorata e lasciata in disparte da tutti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Anche la protagonista di <i>Some Girls Are</i>, Regina, è un ragazza che dall'essere amata da tutti finisce per diventare la vittima preferita dei suoi compagni di scuola e delle persone che considerava suoi amici. Rimasta sola, diventa la migliore amica dell’altro ragazzo disadattato della scuola, che lei stessa insieme ai suoi vecchi amici bullizzava.</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Fall for Anything</i> è la storia di Eddie, una ragazza che non riesce a comprendere e a superare il suicidio del padre, fotografo di grande fama e brillante insegnante, per cui è alla disperata ricerca di un motivo che possa spiegare il suo gesto estremo.</div>
<div style="text-align: justify;">
In <i>This is Not a Test</i> un gruppo di sei ragazzi deve affrontare la fine del mondo causata da un’invasione zombie. Tra di loro c’è Sloane, una ragazza il cui mondo è andato in frantumi sei mesi prima e che per questo motivo non ha più ragioni per vivere.</div>
<div style="text-align: justify;">
La protagonista di <i>All the Rage</i>, Romy, non viene creduta quando porta allo scoperto il lato oscuro del figlio dello sceriffo, che tutti considerano un ragazzo d’oro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Sadie</i> racconta di una ragazza che scompare durante il suo viaggio per dare la caccia all’assassino che ha brutalmente ucciso sua sorella minore.<br />
<br />
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">I</span><span style="font-size: large;">n my books, the girls live and breathe outside the lines. My books are about girls coping with pain and trauma. They are navigating, to the best of their abilities, cruel and hostile landscapes including mean girls, mean boys, depression, death, suicide and sexual violence, to name a few. ”</span><br />
<span style="font-size: large;">
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Tutti i romanzi della Summers, siano essi a sfondo scolastico, famigliare o apocalitico, condividono le stesse tematiche di cui sono portavoce le ragazze protagoniste: morte, suicidio, stupro, violenza fisica e psicologica. Si tratta di storie molto intense e pregne, non particolarmente lunghe, ma il ritmo serrato della narrazione coinvolge sia sul piano della lettura che su quello delle tematiche affrontate, causando quasi un dolore fisico per l’alto grado di immedesimazione con le protagoniste che si riesce a raggiungere.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">N</span><span style="font-size: large;">othing about pain is likable. ”</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<br />
Le protagoniste della Summers sono conosciute come ‘ragazze difficili’, come l'autrice stessa le definisce. Parker, Regina, Eddie, Sloane, Romy e Sadie sono ragazze complesse che sfidano il lettore per il loro essere non amabili e per le decisioni non piacevoli che prendono. Sono ragazze che vivono traumi intensi e che attraversano momenti bui e difficili. Sono ragazze a cui non interessa l’opinione e il giudizio degli altri in quanto questi non rappresentano la loro priorità. Sono ragazze il cui obiettivo non è farsi piacere dalle altre persone ma sopravvivere partendo dai frammenti che rimangono di loro a seguito degli eventi che hanno vissuto. Sono ragazze che si concentrano unicamente sulla strada che hanno davanti e che hanno deciso di intraprendere e non su cosa o chi le circonda.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">I</span><span style="font-size: large;"> will never perpetuate the idea that a girl’s pain isn’t worthy of anyone’s time, patience, understanding, compassion, empathy or love, or that receiving these things depends on how likable and nice she is. Ever. I reject the Likability Rule because I see girls beyond the limits society places on them. Because a girl should never have to hide her pain and act likable to be worthy and deserving of all good things. Because it’s not a hurting girl’s responsibility to convince us. Because it’s our responsibility to let her know. ”</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Courtney Summers scava nelle parti più intime, oscure e segrete delle sue protagoniste ed esplora il loro dolore, le loro paure, le loro speranze e le loro passioni. La Summers attraverso le sue ragazze di carta dà voce a tutte quelle ragazze in carne e ossa che hanno vissuto o che stanno vivendo le stesse esperienze e che soffrono portando avanti il concetto che l'accettazione del dolore di una persona — di una ragazza — non deve dipendere da quanto sia carina, educata, perbene, amabile e ben inserita nella società, e che una violenza non ha nulla a che fare con il modo in cui era vestita o il grado di fraintendibilità del suo comportamento.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per approfondire l'argomento vi consiglio di leggere il saggio intitolato <i>The Likeability Rule </i>(da cui sono state tratte le citazioni riportate),<i> </i>contenuto in <i>Here We Are: Feminism for the Real World</i>, scritto da Courtney Summers in cui spiega bene la ‘<i>likeability rule</i>’ facendo riferimento in particolare alla protagonista di <i>All the Rage</i>.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
~</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
I post relativi alle recensioni dei libri di Courtney Summers sono attualmente in revisione, torneranno disponibili a breve e saranno linkati in questo post<br />
<br />
Fatemi sapere qui sotto se avete intenzione di leggere <i>Sadie</i> oppure, se lo avete già letto, cosa ne pensate e come avete trovato il finale.</div>
</div>
</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-46015304813164543172019-06-28T10:00:00.000+02:002019-11-22T23:00:50.317+01:00ANDY. I FATTI E LA FAVOLA DI TYPEX • LEGGER D'ARTE<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">S</span><span style="font-size: large;">e volete sapere tutto su Andy Warhol, guardate solo la superficie: dei miei dipinti, dei miei film e di me, eccomi là. Dietro non c’è niente. ”</span></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgml9wkI7klPDEI2kT2eXyjDOtk8PyFlHYVVgz3hkj2-cWjIF2WzEdc9mxBY-yGpACcKXoGiqxAAQnN6hDCdxtnxWGA6oT-H6-lmcUHyB22JBJviv6u2aALL1yflbf51xaDSj7H_jRpL38/s1600/BJTW5222.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgml9wkI7klPDEI2kT2eXyjDOtk8PyFlHYVVgz3hkj2-cWjIF2WzEdc9mxBY-yGpACcKXoGiqxAAQnN6hDCdxtnxWGA6oT-H6-lmcUHyB22JBJviv6u2aALL1yflbf51xaDSj7H_jRpL38/s640/BJTW5222.JPG" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A Andy Warhol, il più famoso e chiacchierato esponente della Pop Art americana, l’artista olandese Typex dedica un’opera monumentale e ambiziosa in cui ripercorre le tappe fondamentali della sua vita — sempre controcorrente, sempre scandalosa — partendo dalla sua infanzia nella periferia di Pittsburgh fino a toccare i suoi ultimi giorni e la morte causata da un intervento chirurgico alla cistifellea.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Una delle grandi intuizioni di Warhol è stata quella di saper cogliere e sfruttare con grande originalità e fine genialità le enormi potenzialità che gli anni Sessanta offrivano, come la comunicazione di massa in rapida evoluzione e i suoi media (radio, televisione, cinema, manifesti pubblicitari, fumetti), i nuovi oggetti entrati a far parte della vita quotidiana (automobili, frigoriferi, lavatrici, detersivi, poster, cibi in scatola e bevande confezionate) e le sperimentazioni artistiche degli anni immediatamente precedenti (Dadaismo, New Dada), per trasformare qualunque cosa in un’opera d’arte e per parlare a milioni di persone attraverso un linguaggio semplice e immediato perché di uso comune.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il punto di svolta nella carriera artistica di Warhol ci fu quando, dalla riproduzione schematica di personaggi appartenenti all’immaginario comune come Topolino o Dick Tracy, iniziò a interessarsi alle pagine dei quotidiani e quindi a riprodurre attraverso la tecnica della serigrafia le fotografie dei soggetti che gli interessavano, come le scatolette di zuppa Campbell’s, le bottiglie di Coca-Cola, Marilyn Monroe, Mao Tse-tung, Che Guevara, Elisabetta II e Jacqueline Kennedy, ripetuti ossessivamente sulla tela con tinte molto accese e vivaci.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il linguaggio della ripetizione e della serialità permise a Warhol di privare di qualsiasi significato il soggetto preso in considerazione per offrire le sue opere come un qualunque bene di consumo, in quanto non era interessato a veicolare contenuti particolari o a operare una critica nei confronti della società a lui contemporanea attraverso esse ma solo a mostrare la realtà così com’era.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Oltre che di pittura e scultura, Warhol si interessò anche di musica (realizzando a questo proposito la famosa banana per una copertina dei Velvet Underground) e di cinema, mantenendo sempre il suo approccio diretto e anticonformista. I suoi film sono girati secondo un unico punto di vista, con la camera fissa su attori che compiono azioni ripetitive e banali o scabrose. Un celebre esempio è <i>Sleep</i>, film realizzato secondo la tecnica del long take che mostra per cinque ore e venti minuti un uomo mentre dorme.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il luogo deputato alla sperimentazione artistica e cinematografica di Warhol era la Silver Factory, così chiamata perché interamente ricoperta di vernice argentata e fogli di alluminio, in cui si mantenevano i ritmi di lavoro di una vera e propria fabbrica. La Factory era anche il luogo in cui le numerose celebrità (amici, amanti, rivali) di cui si circondava Warhol si riunivano per partecipare alle sue feste sempre sopra le righe.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Typex si dimostra particolarmente abile nel riuscire a cogliere le particolarità umane e artistiche di Warhol per restituire l’evoluzione del suo personaggio — dall’infanzia difficile come figlio di immigrati, maltrattato e deriso per la sua spiccata sensibilità, fino alle vette della celebrità — in una narrazione per immagini di grande impatto che sintetizza i simboli e le icone dell'infanzia di Warhol e del consumismo americano.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Applicando la lezione di Warhol, Typex racconta la vita dell’artista organizzandola in dieci capitoli per affrontare dieci periodi della sua vita, ognuno disegnato con un stile diverso a seconda delle sperimentazioni del momento, racchiusi in un volume che riproduce le fattezze di una confezione di cartone del detersivo Brillo, con il taglio delle pagine in argento a richiamare la Silver Factory e tanto di istruzioni per l’uso per la sua lettura.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Andy. I fatti e la favola</i> è un volume da leggere un po’ per volta per poterlo assimilare al meglio, in quanto ricco di informazioni e aneddoti raccontati sempre senza filtri sulla vita dello scandaloso e molto alla moda Andy Warhol. Un'opera che può essere letta e apprezzata tanto dagli estimatori del fumetto quanto da chi è appassionato o si occupa d'arte.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
____________________</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Andy. I fatti e la favola</i> di Typex</div>
<div style="text-align: justify;">
Bao Publishing - 17 Gennaio 2019 - 562 pagine - € 29,00</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il post è stato scritto facendo riferimento ai miei studi, con il supporto di manuali e appunti di lezioni di storia dell'arte.</div>
</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-72657856462017760762019-06-25T10:00:00.000+02:002019-11-15T13:59:51.185+01:00WHITE IS FOR WITCHING DI HELEN OYEYEMI<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">H</span><span style="font-size: large;">o letto che la follia si è manifestata quando tutto ciò che vedi e senti assume lo stesso significato. Un uccello morto può farti urlare, così come un pomello. ”</span></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWo6O0OgLK9b6byQb-ef3o05pcRiFiCmDDpUfGtMFglIhaUy9vQgh_Z0DLgxp9KNdUqQaoUwBEu5kV0SZvBifTTWNMej5Bu_U0g0hq7x49nXrvzIifOlqdAIkJSK7veCk1DSzorpyzhpk/s1600/NYWY5594.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWo6O0OgLK9b6byQb-ef3o05pcRiFiCmDDpUfGtMFglIhaUy9vQgh_Z0DLgxp9KNdUqQaoUwBEu5kV0SZvBifTTWNMej5Bu_U0g0hq7x49nXrvzIifOlqdAIkJSK7veCk1DSzorpyzhpk/s640/NYWY5594.JPG" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Miranda Silver è una giovane donna che un giorno scompare dalla sua casa tra le scogliere del Dover. Lei non è il primo membro della sua famiglia a sparire: sua madre, Lily, è stata uccisa ad Haiti quando aveva sedici anni e sua nonna, Jennifer, è scappata di casa quando Lily aveva solo un anno affidandola alle cure della sua bisnonna, Anna Good. Ed è proprio la casa di Anna Good, trasformata in una pensione da suoi genitori, quella da cui Miranda scompare. C’è qualcosa di sbagliato nella casa, qualcosa con cui solo Miranda è riuscita a entrare in contatto. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>White is for Witching</i> è un romanzo che, sulla scia dei due lavori più famosi di Shirley Jackson (<i>Abbiamo sempre vissuto nel castello</i> e <i>L’incubo di Hill House</i>), raccontando di case infestate e apparizioni di fantasmi, affronta temi come lo squilibrio psicologico, la questione dell’identità personale e i disturbi alimentari attraverso l’esplorazione dell’alienazione e del senso di perdita della protagonista, che si lascia avvolgere quasi impercettibilmente in una nebbia sempre più fitta di depressione e follia. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Miranda soffre di picacismo, un disturbo alimentare che la porta a ingerire sostanze non nutritive come terra, gesso e plastica, ed è rimasta fortemente turbata dalla morte della madre. All’inizio della storia, Miri è appena uscita da una clinica psichiatrica in cui è stata ricoverata per sei mesi e sembra essere sulla via della guarigione ma, nel momento in cui mette piede in casa, tutto precipita nuovamente: il suo picacismo è ancora presente, comunica con i fantasmi della mamma e della bisnonna e vede strane figure, come quella che chiama Goodlady, che infestano la casa e il giardino. La costruzione di Miranda — in particolare della sua psicologia — è molto interessante perché Helen Oyeyemi la introduce al lettore in un momento della sua vita in cui i suoi disturbi si sono già manifestati e non prima, quindi è un personaggio non affidabile e non si è in grado di stabilire se e in quale misura la sua psiche sia stata influenzata dalla casa prima della sua entrata in scena. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La casa della bisnonna Anna Good si presenta come un’entità viva, possessiva e spaventosa, e gioca un ruolo fondamentale nel creare l’atmosfera inquietante e snervante che pervade tutto il romanzo. La sua personalità oscura, oltre a insediarsi in Miranda, riesce a toccare gli ospiti della pensione, considerati come corpi estranei da espellere dalla casa stessa, e la sua voce racconta il graduale declino di Miranda. Anche per la casa è interessante notare una caratteristica in particolare: reclama solo le donne della famiglia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Oltre a Miranda e alla casa, Helen Oyeyemi racconta di altri due personaggi: Eliot, il fratello gemello di Miranda che si trova in una situazione di inettitudine verso la situazione della sorella, un personaggio abbastanza interessante ma che sfugge a qualsiasi tentativo di approccio da parte del lettore tenendo le dovute distanze; e Ore, una ragazza dal carattere molto forte che Miranda conosce durante il colloquio per entrare a Cambridge e con la quale instaura una profonda relazione. Sia Eliot che Ore introducono nel romanzo due trame secondarie attraverso il racconto delle rispettive storie personali che però non vanno ad intaccare la trama principale e non la fanno andare avanti in alcun modo ma hanno la funzione di completare il tema del dislocamento culturale e dell’alienazione che su un piano più simbolico è riferito anche a Miranda. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>White is for Witching</i> è scritto in modo così criptico che a tratti è difficile riuscire a seguirlo e a comprendere tutto ciò che vuole dire l'autrice. Il romanzo si apre con un’introduzione che non ha il minimo senso fino a quando non si finisce di leggerlo e la narrazione è portata avanti da quattro voci identificabili come quelle di Eliot, Ore, un narratore in terza persona onnisciente e probabilmente la casa stessa che in diversi punti si confondono. Lo stile di scrittura di Helen Oyeyemi è estremamente virtuoso ed evocativo ma qualche volta tende a essere inconsistente. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Pur essendo una lettura non facile e intricata, <i>White is for Witching</i> è un romanzo interessante per la particolarità della storia e per il peculiare modo in cui l’autrice affronta determinate tematiche celandole dietro le vesti di racconto di fantasmi. Sicuramente è un libro che rileggerò per poterlo comprendere e apprezzare meglio.</div>
<div>
<br /></div>
____________________<br />
<br />
<i>White is for Witching</i> di Helen Oyeyemi<br />
Riverhead Books - 4 Febbraio 2014 - 304 pagine - € 12,10 ca<br />
<br />
Inedito in Italia.</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-75471262536131303302019-06-21T10:00:00.000+02:002019-11-15T14:01:14.693+01:00JANE, LA VOLPE E IO DI FANNY BRITT E ISABELLE ARSENAULT<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">N</span><span style="font-size: large;">on succederebbe mai, nella vita vera. Giusto? ”</span><div>
<br /></div>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeon0Hicq8O3PlduSVimVUI8wK78U1oKZXJ3uIBQxvjktkCapn3tS81rptkiPFljqc-zqtCFbAH9BhaIHhnRXVksnWZxEqlWiT3rsuJDuRdCDbdwdIKLGL0MRo4gOYiEPyh1DuT0Bqd-o/s1600/EZAI2367.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeon0Hicq8O3PlduSVimVUI8wK78U1oKZXJ3uIBQxvjktkCapn3tS81rptkiPFljqc-zqtCFbAH9BhaIHhnRXVksnWZxEqlWiT3rsuJDuRdCDbdwdIKLGL0MRo4gOYiEPyh1DuT0Bqd-o/s640/EZAI2367.JPG" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Helene è una ragazzina canadese sulla soglia dell’adolescenza che vive a Montreal insieme alla sua mamma e ai suoi due fratellini. La scuola per lei rappresenta un luogo di tortura e la sua situazione famigliare non è delle più felici. L’unico rifugio di Helene sono i libri, in cui si perde nel tragitto che ogni giorno compie in autobus per andare a scuola la mattina e ritornare a casa nel pomeriggio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Helene, la giovane protagonista di <i>Jane, la volpe e io</i>, è un personaggio con il quale è facile entrare in empatia e che travolge per la sua profonda infelicità, per la grande solitudine e l’immensa tristezza che prova nei confronti di se stessa a causa delle parole e dei gesti delle persone che la circondano.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Come tutti coloro che si trovano a vivere in quel particolare momento di passaggio tra l’infanzia e l’adolescenza, in cui non si è più bambini ma non ancora adulti, Helene inizia ad avvertire in sé i primi cambiamenti sia a livello fisico che mentale. Se già questi cambiamenti rappresentano di per sé un piccolo sconvolgimento nel proprio mondo con cui non è facile e immediato rapportarsi, per Helene è tutto più difficile a causa delle prese in giro e degli insulti che le rivolgono costantemente le sue compagne di scuola riguardo il suo fisico.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il bisogno di conformarsi al modello estetico delle sue compagne, la convinzione che abiti alla moda la rendano una persona meritevole delle attenzioni degli altri e la forte paura di non piacere per quello che è alimentano le insicurezze di Helene.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il suo continuo non sentirsi adeguata e omologata alle sue compagne ha un duplice effetto: da una parte Helene si colpevolizza per non riuscire ad apprezzare come vorrebbe gli abiti che sue madre le cuce di notte, dopo aver concluso le faccende domestiche e mandato tutti a dormire, o che riesce a comprarle grazie al suo lavoro, con il quale a fatica mantiene la sua famiglia; dall’altra pensa di non meritare alcun tipo di amore o affetto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Davanti a sentimenti così forti e radicati nella mente di un personaggio così giovane, da lettori ci si sente completamente impotenti e da persone, indifferentemente se giovani o adulti, si è portati a riflettere sul modo in cui ci si rapporta con chi si ha intorno e che modelli si trasmettono a occhi e menti così giovani. Helene si sente profondamente a disagio nel suo corpo ma in realtà non c’è nulla che non vada in lei, è esattamente una ragazzina come tutte le altre, però non è in grado di vederlo perché i suoi occhi e le sue orecchie sono pieni del giudizio superficiale e gratuito degli altri.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L’antidoto di Helene al veleno dei suoi compagni sono i libri, in particolare <i>Jane Eyre</i>, la cui protagonista orfana e disprezzata da tutti, priva di bellezza, denaro e futuro, nella brughiera inglese riesce a sbocciare e a riscattarsi nonostante le avversità. La governante inglese eroina di Charlotte Brontë diventa il modello della piccola Helen e il racconto delle sue vicende si inserisce nella sua quotidianità per infonderle un po’ di speranza e coraggio nei confronti del futuro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Come Jane, anche Helene deve affrontare alcune prove prima di poter iniziare a vedere il mondo a colori. L’incontro, fugace, nel bosco con una piccola e splendida volpe dal pelo rosso con un ciuffo di peli più scuro sulla zampa anteriore sinistra che assomiglia a un neo, una piccola imperfezione, porta con sé un po’ di magia e la possibilità di entrare in comunicazione con un altro essere vivente. Lo sguardo intenso della volpe, fisso sul viso di Helene, sembra quasi scrutare nell’anima della ragazzina e, come una piccola epifania, porta alla consapevolezza dell’esistenza del mondo interiore, dello spirito delle cose.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il racconto per immagini delle vicende quotidiane di Helene è reso attraverso una malinconica scala di grigi, che risulta ancor più opprimente dall’espressione perennemente triste sul viso di Helene e dal flusso incessante dei suoi pensieri relativi alle difficoltà che si trova a vivere. Il colore fa la sua comparsa solo nelle tavole dedicate a Jane Eyre, come a suggerire che solo tra le pagine del suo romanzo Helene riesce finalmente a essere se stessa e in armonia con il mondo che la circonda.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Scritto da Fanny Britt e illustrato da Isabelle Arsenault, <i>Jane, la volpe e io</i> non è solo una storia che parla di bullismo ma parla anche (e soprattutto) di coraggio, speranza, amicizia, vita e del potere della letteratura.</div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
____________________</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Jane, la volpe e io</i> di Fanny Britt e Isabelle Arsenault</div>
<div style="text-align: justify;">
Modadori - 25 Febbraio 2014 - 98 pagine - € 16,00</div>
</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-22645770366582873732019-06-18T10:00:00.000+02:002020-02-29T15:47:31.872+01:00I MONDI E LE PROTAGONISTE DI FRANCES HARDINGE, PT. 2/2 • MARE DI LIBRI 2019<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyAIyIzK4ea2CM8ISKiCbEGYQUKyAXkKx2QjQQsrY_rArubxe4wNLaCLyPv_sg2Jx1kDVqv-zL3qYWzOpTEa3na2BxAWtGod8cHt1av2QS7Gcg43-bq0hslqyNOBthJP_I2uwfaATuXuQ/s1600/thumbnail_privatevarmobileContainersDataApplication54703AE1-18E2-4F81-A614-D624ED695108tmp6A55EBFE-0B18-4DB9-964D-CFDD0652C005Image.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="168" data-original-width="298" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyAIyIzK4ea2CM8ISKiCbEGYQUKyAXkKx2QjQQsrY_rArubxe4wNLaCLyPv_sg2Jx1kDVqv-zL3qYWzOpTEa3na2BxAWtGod8cHt1av2QS7Gcg43-bq0hslqyNOBthJP_I2uwfaATuXuQ/s640/thumbnail_privatevarmobileContainersDataApplication54703AE1-18E2-4F81-A614-D624ED695108tmp6A55EBFE-0B18-4DB9-964D-CFDD0652C005Image.jpg" width="640" /></a></div>
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
La XII edizione di Mare di Libri, l’unico festival italiano dedicato ai libri per ragazzi e da loro interamente gestito, si è tenuta dal 14 al 16 Giugno. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il programma di quest’anno, come quelli delle precedenti edizioni, è stato ricco di eventi e incontri con esperti del settore e scrittori sia italiani che stranieri con i quali sono stati affrontati temi come la guerra, la memoria, la diversità, l’uguaglianza, il cambiamento climatico, l’importanza dell’immaginazione e della letteratura per ragazzi. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Uno degli incontri a cui non vedevo l’ora di partecipare era quello con Frances Hardinge, previsto per sabato 15 Giugno alle ore 16:30 al Cinema Fulgor. La Hardinge è stata intervistata dai ragazzi del gruppo Qualcuno con cui correre di Firenze, che le hanno posto una serie di domande relative ai suoi tre romanzi pubblicati in Italia da Mondadori (<i>L’albero delle bugie</i>, <i>Una ragazza senza ricordi</i>, <i>La voce delle ombre</i>) e sul suo percorso come scrittrice per ragazzi.<br />
<span style="text-align: center;"><br /></span>
<span style="text-align: center;"><span style="font-size: large;">«</span> Sono sempre stata innamorata delle storie, probabilmente perché i miei genitori leggevano storie e hanno circondato me e mia sorella di libri quando eravamo piccole. I miei genitori si sono incontrati per la prima volta quando lavoravano nella stessa libreria, quindi i libri hanno sempre fatto parte della mia famiglia.</span><br />
<span style="text-align: center;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Ho iniziato a scrivere storie quando ero ancora abbastanza giovane</span><span style="font-size: large;">. </span>Una storia che ho scritto quando avevo circa sei anni includeva un tentativo di avvelenamento, una falsa morte, un cattivo precipitato da una scogliera. Ho scritto anche una poesia intitolata Drago della notte nello stesso periodo che parla di un bellissimo drago nero che vola nella notte, che piano piano plana sulla città e mangia la gente che cammina in strada. <span style="font-size: large;">Le mie storie sono sempre state un po’ oscure, quello che è cambiato è che si sono fatte più lunghe</span><span style="font-size: large;">.</span></div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
Il perché scrivo per ragazzi si deve al fatto che, quando ero già piuttosto avanti nel processo di scrittura di un mio libro, una mia cara amica mi fece notare che quelle favole oscure che scrivevo si sarebbero prestate benissimo a un pubblico di ragazzi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Penso che l’adolescenza sia un periodo interessante della vita, che ricordo molto bene perché per me non è stato un momento facile. È un periodo in cui le persone scoprono molte cose e mettono in discussione ciò che viene detto loro, e iniziano a capire che <span style="font-size: large;">ciò che sei è diverso da ciò che ti è stato detto di essere</span>.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Mi piace anche il fatto che scrivere per ragazzi offre la possibilità di mescolare i generi, creare qualcosa di nuovo, mischiare ingredienti diversi. Invece per la letteratura per adulti molte volte si ha la sensazione di dover rientrare in schemi più rigidi. <span style="font-size: large;">»</span></div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<br />
<div style="text-align: justify;">
Le storie di Frances Hardinge sono strane, misteriose e oscure, e i suoi personaggi bizzarri e originali. In particolare le sue eroine hanno a che fare con una forza al loro interno, che spesso viene descritta come una fame incontenibile (metaforica e non), che spinge per uscire fuori e per cui mettono continuamente in discussione la loro identità.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">« Sono davvero cattiva con i miei personaggi principali, non rendo loro la vita facile.</span> Li metto in pericolo, spesso do loro genitori orribili e li inserisco in periodi storici che rendono loro le cose ancora più difficili. E questo ancora prima che inizi a trattare degli aspetti soprannaturali. L’inizio dell’adolescenza è un’età di grandissimi cambiamenti e alcuni di quelli che le mie protagoniste vivono sono più estremi di quelli delle altre persone.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La protagonista di <i>Una ragazza senza ricordi</i>, Triss, subisce un cambiamento molto radicale. I suoi ricordi non le sembrano più i suoi, non si riconosce in ciò che era e in ciò che la sua famiglia le dice che dovrebbe essere. Vive soprattutto dei grandi cambiamenti fisici che la spaventano e che la fanno sentire estranea a se stessa. Questo, tutto sommato, capita alla maggior parte dei ragazzi e delle ragazzi ma ciò che non succede loro, e che succede alla protagonista del libro, è di sviluppare un dente particolarmente appuntito. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In <i>L’albero delle bugie</i>, Faith non sviluppa un potere soprannaturale, non cambia dal punto di vista fisico ma subisce una rivoluzione della mente. Le capita una cosa che capita spesso ai miei personaggi: si scopre profondamente carica di rabbia nei confronti di una serie di cose.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Molti dei miei personaggi principali sono arrabbiati</span> ma solitamente non lo realizzano all’inizio, è parte di un processo in cui devono riuscire a riconoscere in loro la rabbia. Faith vive nell’età Vittoriana ed è interessata alla scienza, ma è una ragazza ed è il XIX secolo, un’epoca molto costrittiva per una ragazza. Non andrà all’Università e riceve continue pressioni dalla società, che la costringe a essere in un certo modo. Dentro Faith, che dimostra un aspetto esteriore tutto sommato docile, adatto a quello che il mondo vorrebbe da lei, c’è questa rabbia furiosa che, quando il padre muore, esce fuori portando dei cambiamenti con sé.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In <i>La voce delle ombre</i>, ambientato nel 1600, la protagonista è Makepeace, che ha ereditato dalla famiglia di suo padre un dono o una maledizione, dipende da come si vede, che non scopre prima di avere dieci anni. Dentro di lei può ospitare i fantasmi che non hanno più un corpo e deve cercare di fare in modo che loro non prendano il controllo del suo corpo. In lei però c’è un spirito particolare, molto arrabbiato, molto morto, molto confuso: un orso. Cosa che non le semplifica la vita perché non è facile spiegare a questo spirito che non si dovrebbero cavare gli occhi alla gente, che non si possono aggredire le persone. <span style="font-size: large;">»</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Vista la particolarità delle sue storie e l'originalità degli eventi descritti, le è stato chiesto quanto di inventato e quanto invece di autobiografico c'è in quello che scrive.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">«</span> Sono felice di poter dire che non una cosa descritta nei miei libri mi è mai capitata. Non ho mai sviluppato un dente mostruoso e non ho mai desiderato uccidere mia sorella, ma soprattutto nessuno può dimostrare il contrario. Ma a volte succede che attingo a emozioni che sono le mie o prendo cose che mi fanno paura per adattarle alla storia, tradurle in modo tale che funzionino perché, se devo scrivere una storia, devo essere coinvolta da quello che sto scrivendo. Ciò che succede alla fine è che qualcosa di me si insinua all’interno dei miei personaggi. <span style="font-size: large;">»</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nei suoi libri Frances Hardinge racconta di mondi estremamente originali ma allo stesso tempo oscuri e terrificanti in cui si muovono giovani protagoniste dai nomi talvolta bizzarri (che in qualche modo racchiudono tutta la loro essenza) che devono affrontare il male e ogni sorta di pericolo per portare alla luce segreti e verità nascoste con il fine di realizzare il proprio percorso di crescita con la conseguente conoscenza di se stessi, degli altri e dei meccanismi del mondo in cui vivono.<br />
<br />
<span style="text-align: center;"><span style="font-size: large;">«</span> <span style="font-size: large;">Sono molto interessata ai momenti storici di grandi cambiamenti</span>, di rivoluzione, tempi in cui il mondo cambia, in cui la percezione che la gente ha del mondo attorno a sé è cambiata. Per esempio <i>Una ragazza senza ricordi</i> è ambientato dopo la Prima guerra mondiale. La protagonista e le persone attorno a lei non piangono solo chi è morto durante la guerra ma piangono il mondo che conoscevano e che non esiste più.</span><br />
<span style="text-align: center;"><br /></span>
<span style="text-align: center;"><i>L’albero delle bugie</i> affronta un periodo in cui l’evoluzione della specie stava cominciando ad affermarsi e a diventare sempre più nota e accettata. Si scopre che l’età del mondo è molto più vecchia di quanto si pensava fino a quel momento. Questo è un cambiamento che sconvolge molti e che mette molto in discussione, anche il posto dell’uomo nel mondo.</span><br />
<br />
<span style="text-align: center;">La guerra civile inglese di cui scrivo ne <i>La voce delle ombre</i> è un enorme cambiamento, al punto tale che alcuni contemporanei dell’epoca pensavano che fosse l’arrivo della fine del mondo, che non ci sarebbe stata più storia.</span><br />
<span style="text-align: center;"><br /></span></div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
Mi piace scrivere di questi tempi di cambiamento, in cui c’è molta azione e ci sono situazioni emozionanti. Il cambiamento nella storia dell’uomo è un fatto naturale e può essere un processo graduale oppure immediato, e come tale traumatico. <span style="font-size: large;">Mi interessa esplorare come reagiscono le persone davanti a un cambiamento traumatico</span>, chi si tiene a galla e chi si lascia andare. <span style="font-size: large;">»</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
Dalle storie della Hardinge emerge la sua grande inventiva ed è evidente la fusione tra elementi provenienti della letteratura vittoriana (la preferita dell'autrice) con quelli propri del mistery e del fantastico.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">«</span> In realtà ho sempre avuto un’immaginazione improntata verso il fantastico. È quello che mi piace leggere e mi sono sempre trovata a mio agio con questo genere di immaginazione, di storie. Penso che il fantastico ci aiuti a fare un passo indietro rispetto al quotidiano, dalla realtà in cui viviamo tutti i giorni, e a guardarlo attraverso la lente di uno specchio deformante. Che è deformante, sì, però forse può aiutarci a guardarla in modo più accurato, più vicino al vero. Il fantastico è anche uno strumento di ispezione psicologica e poi è estremamente liberatorio, mi permette di fare qualunque cosa. <span style="font-size: large;">»</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le protagoniste delle tre storie pubblicate in Italia sono tre ragazze ma la Hardinge ha scritto anche di due personaggi maschili in <i>Verdigris Deep</i> (pubblicato anche con il titolo <i>Well Witched</i>):</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">«</span> Sì, e infatti l’ho già scritta, solo che non è ancora stata tradotta. E ne sto scrivendo un’altra, che è ancora in fase di editing. <span style="font-size: large;">»</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le trame delle storie della Hardinge, nessuna esclusa, sono particolarmente ricche, complesse e articolate, ma tutto riesce a ricongiungersi perfettamente nel finale.<br />
<span style="text-align: start;"><br /></span>
<span style="text-align: start;"><span style="font-size: large;">«</span> <span style="font-size: large;">Sono una di quegli scrittori che pianificano le storie invece di scoprirle man mano andando avanti</span>. Faccio un sacco di piani prima di scrivere. Uno dei motivi per cui pianifico è che le mie storie contengono elementi di mistero e ho scoperto che mi aiuta molto ad arrivare alla fine se so dove voglio andare, cosa c’è dietro il mistero.</span><br />
<span style="text-align: start;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
Faccio un sacco di piani per altre due ragioni. Le mie storie hanno alla base molte ricerche in relazione al periodo storico di cui sto scrivendo, faccio attenzione a cosa so già e cosa mi manca. La terza ragione è un po’ imbarazzante ma, <span style="font-size: large;">quando arrivo a due terzi del libro che sto scrivendo, arriva un momento, quando mi manca poco alla fine, in cui lo odio</span>. Sono convinta che sia orribile e che non piacerà mai a nessuno. A quel punto quello che mi aiuta ad andare avanti è ricordarmi che ho un piano. Aiuta ad arrivare alla fine, avere un piano. <span style="font-size: large;">»</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Frances Hardinge scrive principalmente volumi unici e la motivazione per questa sua predilezione è molto semplice e in parte si ricollega alla risposta precedente:<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">«</span> I miei libri sono volumi unici ma in effetti ho scritto un seguito, anche questo non è stato tradotto [<i>Twilight Robbery</i> (pubblicato anche con il titolo <i>Fly Trap</i>), seguito di <i>Fly by Night</i> (tradotto nel 2006 da Fabbri con il titolo <i>Volo nella notte</i>)].<span style="font-size: x-small;"> </span>Scrivo volumi unici in parte perché <span style="font-size: large;">mi piace la varietà, mi è sempre piaciuto affrontare nuovi personaggi, creare nuovi mondi, esplorare nuove ambientazioni</span>. L’altra ragione è quella di cui ho appena parlato: nel momento in cui finisco un libro, lo odio, quindi l’ultima cosa che voglio fare è scrivere un seguito. <span style="font-size: large;">»</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel dare le sue risposte alle domande dei ragazzi, la Hardinge è sempre stata molto precisa e loquace, oltre che coinvolgente e simpatica; sorprende quasi il fatto che da bambina fosse estremamente timida, un tratto della sua personalità che le ha permesso di sviluppare quel particolare umorismo e la grandissima fantasia che riversa nei suoi libri.<br />
<span style="text-align: start;"><br /></span>
<span style="text-align: start;"><span style="font-size: large;">«</span> Ero incredibilmente timida. Davvero, davvero timida. <span style="font-size: large;">Ero l’equivalente sociale del mantello dell’invisibilità di Harry Potter.</span> Mi muovevo nel mondo avvolta nel mio mantello. Se mi avessero detto allora che da grande sarei diventata qualcuno che per lavoro fa incontri con le persone, non ci avrei mai creduto.</span><br />
<span style="text-align: start;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
La cosa curiosa è che, quando sei molto timido, la gente tendenzialmente tende ad associare la timidezza a un carattere molto dolce, ha l’idea che tu sia una persona molto tranquilla e tenera. Nel momento in cui ti parlano e scoprono che hai un’immaginazione piuttosto oscura e cupa, e un bizzaro e strano senso dell’umorismo, la loro prima reazione è quella di rimanere un po’ perplessi. Gli adulti che mi si sono avvicinati quando ero ragazzina e mi chiedevano cosa stessi scrivendo, quando leggevano, esclamavano “Oh, ma è un omicidio!”. <span style="font-size: large;">»</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
I personaggi della Hardinge, non solo quelli principali ma anche quelli secondari, con il tempo si rivelano diversi da come appaiono in un primo momento agli occhi degli altri personaggi e dello stesso lettore.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">«</span> È una scelta voluta. Questi personaggi cambiano perché penso che le persone siano complesse, abbiano molte sfaccettature. Non siamo come i programmi del computer, noi siamo diversi, cambiamo. Anche se siamo su una strada sbagliata, non importa quanto sia oscura, <span style="font-size: large;">abbiamo la possibilità di fare delle scelte e fare delle scelte ci consente di cambiare</span>. Da un certo punto di vista sono cinica nei confronti delle persone e del mondo, eppure allo stesso tempo sono ottimista. <span style="font-size: large;">»</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Essendo Mare di Libri un festival dedicato ai libri per ragazzi, una domanda ricorrente che viene rivolta agli scrittori ospiti è perché, secondo la loro opinione, nel mondo della letteratura ci siano dei forti pregiudizi nei confronti della letteratura per ragazzi.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">«</span> C’è un certo tipo di adulto che guarda a questo tipo di libri con supponenza ma penso che, chi lo fa, non abbia mai letto un libro per ragazzi. C’è anche un’altra tendenza: oltre a conoscere poco l’argomento, ovvero i libri che rientrano in questo target, ci sono adulti che sottovalutano i giovani, i lettori. Una tipologia di adulto in particolare sembra oscillare tra il considerare i libri per ragazzi libri sciocchi, che hanno poco da dire, e poi, quando si trovano in mano dei libri completamente diversi da quello che pensavano, la loro prima reazione è dire che non sono adatti ai ragazzi. Credo che gli adulti non guardino abbastanza i lettori, non guardino abbastanza i ragazzi, perché <span style="font-size: large;">i ragazzi sono più sofisticati e più raffinati, e hanno più profondità, di quanto gli adulti credano</span>. <span style="font-size: large;">»</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Infatti lo stile di scrittura della Hardinge, come le sue storie, è molto complesso e ricco, soprattutto di metafore, per le quali la scrittrice ha un vero e proprio amore.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">«</span> Amo le metafore. Ne uso così tante perché mi lascio trasportare. Amo molto la lingua, l’uso della lingua e giocare con la lingua. <span style="font-size: large;">Ho l’impressione che la lingua funzioni al meglio quando rimango sorpresa dal modo in cui la utilizzo</span>. Una delle cose che faccio, quando arrivo all’ultimo editing, è eliminare le metafore, altrimenti ce ne sarebbero molte di più nei miei libri. <span style="font-size: large;">»</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E sono presenti elementi ricorrenti che lei stessa identifica e di cui non può fare a meno.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">«</span> Non so quanti elementi fondamentali comuni a tutti gli scrittori possano esserci, Penso che il bello delle storie è che sono così diverse. Quello che mi viene in mente, di ingredienti fondamentali per quanto mi riguarda, sono i personaggi e poi <span style="font-size: large;">elementi come il mistero, l’avventura, il cambiamento, il senso del bizzarro, l’inaspettato, umorismo nero e curiosità</span>. Sono tutte cose che per me hanno un senso. <span style="font-size: large;">»</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Parlando invece dei suoi scrittori preferiti:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">«</span> Ho centinaia di scrittori preferiti ma <span style="font-size: large;">ho sempre avuto un posto speciale per uno scrittore, che è mio nonno</span>. Mio nonno era uno scrittore. Era nato in una famiglia molto povera e all’epoca, come tanti altri ragazzi di famiglie povere, non ha potuto continuare a studiare. Ha interrotto gli studi a quattordici anni per mettersi a lavorare ma era un ragazzo molto intelligente e ha cercato di lavorare il più possibile, di continuare a dedicarsi allo studio, di informarsi. È riuscito a studiare abbastanza per diventare insegnante e nel tempo libero scriveva. Ha scritto al punto tale da riuscire a essere pubblicato. Alla fine ha pubblicato circa dodici libri nell’arco della sua vita. Lui è la persona che sento più vicina e più importante. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Altri scrittori che rispetto molto che scrivono oggi sono Patrick Ness, Sarah Crossan e Sara Nickerson. <span style="font-size: large;">»</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Francis Hardinge indossa sempre un cappello nero e fonti anonime a lei vicine riferiscono che abbia una Gemella Cattiva che invece veste sempre di bianco ed è sprovvista di cappello.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">«</span> Ho sempre amato i cappelli, da quando ero bambina. C’è una mia foto di quando avevo sei anni in cui ho in testa un cappellino blu. Poi c’è stata una fase attorno ai sedici anni in cui ho cominciato a prenderne di un altro tipo e <span style="font-size: large;">alla fine dei miei vent’anni ho cominciato a scegliere questa tipologia di cappelli, che mi piace moltissimo perché mi ricordano film che amavo molto guardare</span>. Erano film in bianco e nero, vecchi film classici, detective story, gialli, thriller, con personaggi che portano l’impermeabile con il bavero alzato e questi cappelli, dall’aria misteriosa. Li amavo e quindi ho iniziato a usarli, e anche loro mi ricordano le storie. <span style="font-size: large;">»</span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
~</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
Concludo il post segnalandovi:</div>
<div style="text-align: justify;">
- il <a href="http://www.franceshardinge.com/">sito ufficiale di Frances Hardinge</a>, ricco di curiose informazioni;</div>
<div style="text-align: justify;">
- la pubblicazione, il prossimo 31 Ottobre, di <i>Deeplight</i> in inglese;</div>
<div style="text-align: justify;">
- il mio commento a <i><a href="https://readinginthe-garden.blogspot.com/2018/04/the-lie-tree-di-frances-hardinge.html">L'albero delle bugie</a></i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ringrazio l'Ufficio Stampa di Mare di Libri che mi ha permesso di partecipare all'edizione di quest'anno con il pass stampa.</div>
</div>
</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-31024673096781032002019-06-14T10:00:00.000+02:002019-11-15T14:03:06.086+01:00MORGANA DI SIMON KANSARA E STÉPHANE FERT<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">S</span><span style="font-size: large;">ono io quella che dovevano incoronare, quest'oggi! Dovevo essere io a regnare sulla Bretagna! Io! Morgana di Tintagel! ”</span></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPkKepcqEYZcmcPn51mnuhbIrjzQsmR-Ljc0SJ4vYGxDRp8mFmzddblcqR-zluDbznz9NjYt1pHXyBhfMcHAHA6uRO0rcXit1Ze6I_RpHqt7_fkp4pCcnewRTCbzXt7vcTQr8eF27bNL8/s1600/IXQD0612.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPkKepcqEYZcmcPn51mnuhbIrjzQsmR-Ljc0SJ4vYGxDRp8mFmzddblcqR-zluDbznz9NjYt1pHXyBhfMcHAHA6uRO0rcXit1Ze6I_RpHqt7_fkp4pCcnewRTCbzXt7vcTQr8eF27bNL8/s640/IXQD0612.JPG" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Figlia di Gorlois duca di Cornovaglia e di lady Igraine, Morgana è la legittima erede al trono di Tintagel ma viene scalzata dal suo fratellastro Artù, figlio di sua madre e del Re britanno Uther Pendragon, a causa di uno stratagemma messo a punto da mago Merlino. Morgana non si dà per vinta e decide di affrontare Artù, Merlino e i cavalieri della Tavola Rotonda per riprendersi ciò che le spetta di diritto e che le è stato sottratto con l’inganno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Simon Kansara e Stéphane Fert offrono una rilettura del ciclo arturiano raccontando la storia di Morgana, uno dei personaggi più affascinanti e controversi della mitologia medievale britannica che è sempre stato descritto come una figura negativa, soprattutto se messo in relazione con le gloriose gesta di re Artù, Lancillotto e mago Merlino.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La Morgana di Kansara e Fert non è solo una maga e una guerriera ma è prima di tutto una donna che rivendica il suo ruolo in una società maschilista diventando la protagonista assoluta della sua storia, se non positiva almeno con un profondo approfondimento psicologico e con delle motivazioni che aiutano a far chiarezza sulle sue azioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La vita di Morgana è segnata fin dalla nascita dal suo carattere particolare e dalle sue doti soprannaturali, tratti che trasmettono inquietudine e che mettono in soggezione non solo i dignitari di corte ma anche la sua stessa famiglia: sua madre la odia e la evita in quanto vede in lei la concretizzazione di tutti i suoi fallimenti; suo padre, pur amandola e lasciando il regno nelle sue mani quando è assente, non prende in seria considerazione le sue decisioni e riporta tutto allo stato originario per salvare le apparenze e le alleanze.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Morgana rompe gli equilibri tradizionali senza avere paura delle conseguenze delle sue decisioni, che prende sempre con giudizio, distribuendo colpe e assoluzioni a chi lo merita senza tener minimamente conto dello status sociale, della ricchezza e del genere di chi ha davanti, ma l’essere continuamente sminuita nelle sue decisioni e nel suo essere donna la portano ad accogliere nel suo cuore le radici di un sentimento che evolve in un feroce rancore verso il mondo e i suoi meccanismi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel corso della sua vita Morgana attraversa diverse tappe che la rendono sempre più disincantata nei confronti di ciò che la circonda, finendo per ritrovarsi a percorrere una strada oscura e sanguinolenta ma secondo lei necessaria per ottenere giustizia e riscatto da coloro che l’hanno tradita e sottovalutata in quanto donna e maga, talvolta mettendosi al loro stesso livello ricorrendo agli stessi sotterfugi di cui è caduta vittima.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Morgana è un personaggio fatto di luci e di ombre, astuto e intelligente, con un forte senso della giustizia che alimenta il suo lato vendicativo, in quanto il suo essere più profondo è stato toccato dai giudizi e dalle manipolazioni delle persone che dovevano rappresentare per lei una guida e un sostegno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L’intera opera riflette sul grande concetto della lotta del bene contro il male e in relazione a questo ribalta la tradizionale valutazione dei personaggi principali del ciclo arturiano: se al personaggio di Morgana vengono fornite delle motivazioni comprensibili a delle gesta che rimangono non condivisibili, di Artù, Merlino, Ginevra, Lancillotto e gli altri cavalieri della Tavola Rotonda viene messo in evidenza il rispettivo lato oscuro e manipolatore, disposto a tutto e a usare chiunque per raggiungere il proprio scopo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Artù non è più il giovane dal cuore puro e nobile in grado di estrarre Excalibur dalla roccia grazie alle sue qualità ma un codardo vittima delle macchinazioni di Merlino, che allo stesso modo non è più un mentore saggio e positivo ma colui che tiene tra le mani i fili del destino dei suoi discepoli. Ginevra veste il ruolo della classica regina delusa nel suo grande sogno d’amore che trova consolazione tra le braccia di Lancillotto, ottuso come pochi e rappresentante di una élite di cavalieri che perdono tutte le loro connotazioni positive per comportarsi alla stregua di mercenari qualsiasi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Stéphane Fert riesce a trasmettere la caratterizzazione e l’intensa emotività di tutti i personaggi con i suoi disegni e i colori che utilizza. Ad esempio, Morgana è un personaggio forte e ambizioso e graficamente viene reso con linee dinamiche che ne accentuano l’espressività e la cupezza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In particolare è interessante la contrapposizione tra i colori freddi (nero, magenta, azzurro), che amplificano il sentimento di vendetta che anima Morgana e che intensificano la sua rabbia nelle scene di azione, e i colori caldi (giallo, rosso, marrone), che vengono utilizzati quando entrano in scena altri personaggi o nei cambi di ambientazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nella composizione di alcune vignette si nota l’influenza che ha avuto Gustav Klimt su Fert: sono presenti una citazione diretta al <i>Bacio</i> e piccole macchie di colore che rievocano quelle delle opere dell’artista viennese, frutto delle sue riflessioni sulle tessere dorate dei grandi mosaici ravennati, che rendono vive le composizioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In <i>Morgana</i> Kansara e Fert decostruiscono il mito raccontando la storia dal punto di vista di un’eroina che non ha mai avuto il suo giusto approfondimento raccontando della sua forza, della sua rabbia e del sua vendetta volta alla conquista della libertà e del riscatto in una narrazione dai toni fortemente tragici in cui si fondono storia e magia che mette in evidenza la parte più oscura e controversa dell’animo umano.</div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
____________________</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Morgana</i> di Simon Kansara e Stéphane Fert</div>
<div style="text-align: justify;">
Tunué - 23 Maggio 2019 - 144 pagine - € 17,00</div>
</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-63314218687151108482019-06-11T10:00:00.001+02:002019-11-15T14:04:27.811+01:00GLI SCOMPARSI DI CHIARDILUNA DI CHRISTELLE DABOS<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">S</span><span style="font-size: large;">e c’era una cosa che aveva capito nella vita, era che gli errori sono indispensabili per costruirsi. ”</span></div>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIkmXkAav8rp7_JsDpa6ZlvdaUG_y3R4SZeRwdDvH6O6mcUH1kTY3TefaS4Gq0VnVnDlTAcUq8Z9N2KVg4hYt6GWXl79fUPrBIwMFZ2EjHXI8c4pTQA5FLOKukZvDi3L1JtQxrFmslf48/s1600/UIRV5639.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIkmXkAav8rp7_JsDpa6ZlvdaUG_y3R4SZeRwdDvH6O6mcUH1kTY3TefaS4Gq0VnVnDlTAcUq8Z9N2KVg4hYt6GWXl79fUPrBIwMFZ2EjHXI8c4pTQA5FLOKukZvDi3L1JtQxrFmslf48/s640/UIRV5639.JPG" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Gli scomparsi di Chiardiluna</i> riprende le vicende dal punto in cui si erano concluse in <i>Fidanzati dell’inverno</i>: Ofelia incontra finalmente Faruk, lo spirito di famiglia del Polo, che le assegna un compito molto importante da portare a termine grazie alle sue doti di lettrice mentre, insieme a Thorne, si ritrova a indagare sulla scomparsa di alcune persone da Chiardiluna e a difendere il suo matrimonio, che si fa sempre più vicino.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La serie de <i>L’attraversaspecchi</i> è una delle più valide nel panorama fantasy contemporaneo. La Dabos rielabora in modo molto intelligente spunti provenienti da tradizioni letterarie diverse, come lo steampunk e il fantasy appunto, e li mescola con elementi provenienti dalla Belle Èpoque francese e dall’animazione dello Studio Ghibli per dare vita a una storia e a un mondo tra i più originali, interessanti e personali degli ultimi tempi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il primo libro della serie, <i>Fidanzati dell’inverno</i>, mi era piaciuto in particolare per l’ambientazione e per lo stile di scrittura dell'autrice mentre alcuni aspetti come la caratterizzazione dei personaggi, la rappresentazione femminile e la relazione tra Ofelia e Thorne non erano riusciti a convincermi del tutto. Ho letto <i>Gli scomparsi di Chiardiluna</i> principalmente per chiarire i miei dubbi a riguardo e devo riconoscere che questo secondo volume è un bel passo avanti rispetto al primo, nonostante alcuni aspetti continui a non trovarli rispondenti al mio gusto personale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Rispetto a <i>Fidanzati dell’inverno</i>, <i>Gli scomparsi di Chiardiluna</i> è un libro molto ricco in quanto tutte le spiegazioni per introdurre al mondo di Ofelia e al sistema delle Arche presenti nel primo libro lasciano lo spazio a un susseguirsi di vicende che fanno andare avanti la storia secondo un ritmo molto sostenuto. La trama principale si arricchisce di sottotrame che rendono la storia ancor più complessa e intricata da seguire, e di continui ribaltamenti di trama e colpi di scena che confondono e stupiscono continuamente il lettore.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il punto forte di questa serie, infatti, è la sua non prevedibilità: Christelle Dabos gioca con il lettore, lo confonde, lo porta ad avere mille dubbi su cosa sta leggendo perché non rivela mai le sue intenzioni. La Dabos è una scrittrice molto abile, precisa nei tempi narrativi e nel rilasciare le informazioni giuste al momento giusto, non è mai fuori luogo e la sua scrittura è decisa, compatta e coinvolgente. Il senso di spaesamento che ne deriva non è affatto un punto a sfavore ma un valore aggiunto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In <i>Gli scomparsi di Chiardiluna</i> la Dabos cerca di migliorare i suoi personaggi, che non erano riusciti a convincermi del tutto nel primo volume e che quindi speravo di vedere migliorati in questo seguito perché, se sulla carta sono estremamente interessanti per la loro peculiare caratterizzazione, quando iniziano a muoversi sono un completo disastro. Anche se questo volume mi ha confermato che la trama viene preferita ai personaggi, si nota lo sforzo di questi di progredire in qualche modo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ofelia in questo secondo libro riesce a essere presente, a emergere, a tirarsi fuori dall’ombra e dalle sue insicurezze. Entra finalmente nel meccanismo del Polo e di Città-cielo, non è più spaventata da un mondo che non conosce e a cui non è abituata, non si limita ad essere una pedina ma anzi entra nel gioco anche lei: impara da chi e da ciò che la circonda, mente per raggiungere i suoi scopi, cerca la sua strada senza farsi influenzare dagli altri (da quelli che la sostengono e da quelli che la ostacolano), prende posizione e con coraggio si oppone a ciò a cui è contraria. Ofelia abbandona l’ingenuità che l’aveva caratterizzata nel primo libro e sorprende per la sua risolutezza, le sue decisioni e le sue azioni, che spesso giungono inaspettate proprio perché la trama si ribalta continuamente e quindi non è possibile anticipare la reazione dei personaggi. Ofelia riesce finalmente a muoversi con più disinvoltura all’interno della storia, inciampa e starnutisce meno e ricorre molto di più alle sue capacità di attraversare gli specchi e di leggere gli oggetti. In poche parole, intraprende quel percorso necessario per l’evoluzione del suo personaggio e per la sua crescita.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Thorne è un personaggio che continua a esserci e a non esserci, anche se è decisamente più presente che in <i>Fidanzati dell’inverno</i>. Si scopre qualcosa in più in merito alla sua famiglia ed è possibile conoscerlo meglio perché cerca in qualche modo di aprirsi di più e di fare un passo verso Ofelia per avvicinarsi a lei, ma continua a tenere segrete molte cose e ad avere un carattere sostenuto che non lo porta mai esporsi, caratteristiche per cui assume un ruolo sempre più forte in questo senso all’interno della storia. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il punto negativo per me rimane la relazione tra loro due: nonostante sia chiaro che di Thorne vadano apprezzati i piccoli gesti e che in qualche modo cerchi di comunicare di più con Ofelia, continua a imporle le sue decisioni e a trattarla come se non fosse degna di sapere come stanno realmente le cose. La giustificazione che voglia proteggerla regge fino a un certo punto oltre il quale, oltre a diventare ridondante, non è più possibile ricorrervi. In questo libro Ofelia e Thorne condividono diversi momenti significativi che però mi hanno lasciato abbastanza indifferente proprio perché la relazione tra i due continua a essere prigioniera di questa struttura.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tutto il reparto dei personaggi secondari risente ancora degli stessi identici stereotipi del primo libro: anche se alcuni sono molto piacevoli, si limitano a essere delle comparse che recitano un ruolo e a non avere un’evoluzione tale o un peso consistente che segni in qualche modo le vicende. Questo è il caso di Faruk, la divinità e il grande personaggio introdotto in questo libro. Faruk non è un antagonista forte, è molto caricaturale e per questo motivo, nonostante svolga il suo ruolo all’interno della storia, le opinioni e le reazioni alla sua figura da parte degli altri personaggi risultano poco convincenti agli occhi di chi legge.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L’ambientazione rimane l’aspetto più interessante della serie. In <i>Gli scomparsi di Chiardiluna</i> si approfondisce meglio il Polo e Città-cielo grazie alle descrizioni che restituisce la Dabos di luoghi e ambienti folli ed eccentrici, gestiti da meccanismi complessi, intriganti e ingannevoli che rispecchiano in pieno la natura dei suoi abitanti. A Città-cielo ogni cosa è un’illusione, nulla è ciò che sembra.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Gli scomparsi di Chiardiluna</i> porta al centro della storia in modo più evidente il tema della divinità grazie a dei frammenti di ricordi, degli intermezzi alle vicende raccontante che, pur essendo indecifrabili perché non si possiedono ancora gli strumenti per capirne il significato, iniziano a portare la storia verso una precisa, anche se oscura, direzione. Le ultime pagine del romanzo rimettono in discussione tutto quello che è stato letto e creano aspettative molto alte per il prossimo volume della serie a causa di quell’inquietante <i>Dio è stato punito</i> che viene ricordato dall’inizio del primo libro. Questa particolare critica alla religione e la messa in discussione della divinità può collegarsi al fatto che i personaggi principali, e Ofelia in particolare grazie alla sua evoluzione in questo libro, mettano al centro il loro libero arbitrio, ovvero la loro capacità di scelta e di autodeterminazione, contestando qualunque tipo di autorità e disattendendo le aspettative su di loro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Gli scomparsi di Chiardiluna</i> compie un passo in avanti importante rispetto a <i>Fidanzati dell’inverno</i> prendendo i suoi punti forti per migliorarli ancora di più e cercando di sistemare quelli che risultavano poco convincenti. Sicuramente leggerò il terzo volume della serie perché, oltre ad essere una grande fan della costruzione di questo mondo, gli elementi introdotti sulle battute finali mi incuriosiscono parecchio e perché trovo molto piacevole leggere la Dabos.</div>
<br />
____________________<br />
<br />
<i>Gli scomparsi di Chiardiluna</i> di Christelle Dabos<br />
<div>
(L'attraversaspecchi #2)<br />
Edizioni E/O - 9 Gennaio 2019 - 562 pagine - € 16,00</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-655436713590694262019-06-07T10:00:00.000+02:002020-02-29T15:48:20.674+01:00I MONDI E LE PROTAGONISTE DI FRANCES HARDINGE, PT. 1/2<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">C</span><span style="font-size: large;">’era una tale fame in lei, e non era contemplato che le ragazze fossero affamate. ”</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNiGasXxJdDknw_UiQ76E6BxYdOROz4Y4IDSnh146VVcMeW1PfBe9fI0I0b3k4xSGz9Ji0QGp8ksBuVubKlf90i3UWbbFOdyQurO6LyqEl__6c7jbQEPtYVfadc0wtVzRkKFlYu5hEUzM/s1600/Image.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNiGasXxJdDknw_UiQ76E6BxYdOROz4Y4IDSnh146VVcMeW1PfBe9fI0I0b3k4xSGz9Ji0QGp8ksBuVubKlf90i3UWbbFOdyQurO6LyqEl__6c7jbQEPtYVfadc0wtVzRkKFlYu5hEUzM/s640/Image.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dal 14 al 16 giugno si terrà a Rimini la XII edizione di Mare di Libri, l’unico festival in Italia dedicato ai libri per ragazzi e interamente gestito da loro. Come ogni anno il programma è molto ricco ma non vedo l’ora di partecipare a un incontro in particolare: quello con Frances Hardinge, sabato 15 alle ore 16:30. Ho pensato quindi di dedicare questo post alla Hardinge per parlarvi dei suoi libri in preparazione dell'incontro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Frances Hardinge è una scrittrice inglese, indossa sempre un cappello nero e non ama essere fotografata. (Ed è una delle mie scrittrici preferite.) Ha scritto otto romanzi e Mondadori ne ha tradotti tre negli ultimi anni (nel 2006 la Fabbri ha portato <i>Volo nella notte</i>):</div>
<div style="text-align: justify;">
• <i>L’albero delle bugie</i>;</div>
<div style="text-align: justify;">
• <i>Una ragazza senza ricordi</i>;</div>
<div style="text-align: justify;">
• <i>La voce delle ombre</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Libri di Frances Hardinge che ho letto:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">A Face Like Glass</span></i> (2012) - I visi degli abitanti della città sotterranea Caverna sono completamente inespressivi. Un giorno una bambina cade letteralmente nella città, non conserva nessun ricordo ma il suo viso è spaventoso: è capace di mostrare le emozioni che prova.</div>
<div style="text-align: justify;">
⇸ Temi: ricerca dell’identità personale, rapporti famigliari.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><i>Una ragazza senza ricordi</i></span> (<i>Cuckoo Song</i>, 2014) - Triss cade in un fiume e, al suo risveglio, non ricorda più nulla. Sua sorella Pen ha paura di lei ed è convinta che non sia più la stessa di prima. Muovendosi in un’Inghilterra di inizio Novecento, Triss riuscirà a scoprire la verità solo avventurandosi in un’altra pericolosa dimensione.</div>
<div style="text-align: justify;">
⇸ Temi: ricerca dell’identità personale, rapporti famigliari, metabolizzazione del lutto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">L'albero delle bugie</span></i> (<i>The Lie Tree</i>, 2015) - Il padre di Faith, reverendo e naturalista di età Vittoriana, muore improvvisamente. La ragazza è decisa a far chiarezza sull’accaduto e, frugando tra le carte del padre, scopre l’esistenza di uno strano albero che si nutre di bugie per produrre frutti capaci di rivelare segreti.</div>
<div style="text-align: justify;">
⇸ Temi: ricerca dell’identità personale, condizione femminile, rapporti famigliari.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-size: large;">La voce delle ombre</span></i> (<i>A Skinful of Shadows</i>, 2017): Makepeace può accogliere all’interno di sé gli spiriti dei morti che vagano per trovare rifugio. La sua capacità non passa inosservata e nell’Inghilterra del Seicento dovrà imparare di chi potersi fidare.</div>
<div>
⇸ Temi: ricerca dell’identità personale, rapporti famigliari.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Se dovessi redigere una classifica di preferenza, penso che metterei al primo posto <i>L'albero delle bugie</i>/<i>The Lie Tree</i> (il mio romanzo preferito della Hardinge e quello da cui consiglio di iniziare per conoscerla), poi <i>Una ragazza senza ricordi</i>/<i>Cuckoo Song</i> (che ha una protagonista eccezionale) e infine a pari merito <i>La voce delle ombre</i>/<i>A Skinful of Shadows</i> e <i>A Face Like Glass</i> (interessanti rispettivamente per la trama e la costruzione dei personaggi).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Libri di Frances Hardinge che non ho (ancora) letto:</div>
<div style="text-align: justify;">
• <i>Fly by Night</i> & <i>Twilight Robbery</i> (2005, 2011);</div>
<div style="text-align: justify;">
• <i>Well Witched</i> (2007);</div>
<div style="text-align: justify;">
• <i>Gullstruck Island</i> (2009).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Frances Hardinge racconta di mondi estremamente originali ma allo stesso tempo terrificanti e oscuri in cui si muovono giovani protagonisti, soprattutto femminili, dai nomi bizzarri (che in qualche modo racchiudono tutta loro essenza) che devono affrontare il male e ogni sorta di pericolo per portare alla luce segreti e verità nascoste con il fine di realizzare il proprio percorso di crescita con la conseguente conoscenza di se stessi, degli altri e dei meccanismi del mondo in cui vivono.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le sue storie sono strane, misteriose e oscure, e i suoi personaggi bizzarri e originali. In particolare le sue eroine hanno a che fare con una forza al loro interno, che spesso viene descritta come una fame incontenibile, che spinge per uscire fuori e per cui mettono continuamente in discussione la loro identità.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Si tratta di storie dalle quali emerge una grande inventiva e in cui è evidente la fusione tra elementi provenienti dalla letteratura Vittoriana (la preferita della Hardinge) con quelli propri del mistery e del fantastico.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La breve panoramica su Frances Hardinge e i suoi libri termina qui. In attesa di potervi raccontare di più grazie all’evento organizzato da Mare di Libri, fatemi sapere cosa ne pensate di questa scrittrice e dei suoi libri, se vi ho invogliato a leggere una storia in particolare o se già avete letto qualcosa (e cosa ne pensate!).</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8756676311769412436.post-75990685968978809682019-05-31T10:00:00.000+02:002019-11-13T17:27:00.016+01:00LIZZIE DI EVA WANJEK • LEGGER D'ARTE<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">E</span><span style="font-size: large;">ro Lizz, della Confraternita dei Preraffaelliti. ”</span></div>
<div>
<br /></div>
<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXosdbRqZWKgtSZ2sGEboLVKpExeyE9b2kHFrlBXp0AGsuzJdE3ES3fkeXipC9psxdgXyrDXujf-KkpP9JR7b4EyCdMG_-X6I6NDK0FQJu4apQzoYAdeWYR62u4Bqwc5-Tn0sEV9Vxr5I/s1600/OAFD6800.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1080" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXosdbRqZWKgtSZ2sGEboLVKpExeyE9b2kHFrlBXp0AGsuzJdE3ES3fkeXipC9psxdgXyrDXujf-KkpP9JR7b4EyCdMG_-X6I6NDK0FQJu4apQzoYAdeWYR62u4Bqwc5-Tn0sEV9Vxr5I/s640/OAFD6800.JPG" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: justify;">
Lizzie aveva 19 anni e lavorava in un negozio di capelli a Cranbourne Alley, Londra, quando nel 1849 il giovane pittore inglese Walter Howell Deverell la vide per la prima volta e, colpito dai suoi lunghi capelli rosso rame e dalla sua figura snella e flessuosa, decise che sarebbe diventata la sua Viola per il quadro tratto da una scena de <i>La dodicesima notte</i> di William Shakespeare che stava realizzando.</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Lizzie venne così introdotta nella Confraternita dei Preraffaelliti, gruppo artistico anti-accademico fondata l’anno precedente da Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais e William Holman Hunt che si ispirava all’arte antecedente a Raffaello, colpevole di aver contaminato l'arte con il concetto di bellezza ideale sul quale si fondavano i principi dell’Accademia. I loro punti di riferimento erano i pittori primitivi italiani e il loro obiettivo era quello di riportare in vita un passato nostalgico e immaginario, di ispirazione medievale o biblica, che potesse unificare i concetti di arte, bellezza e vita.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">M</span><span style="font-size: large;">illais cercava in lei la vulnerabilità dell’Ofelia sulla quale ragionava da tempo, Holman Hunt l’ostinatezza della Silvia che voleva dipingere. E Dante cercava tutto. ”</span></div>
</div>
<div>
<br /><div style="text-align: justify;">
Lizzie divenne la modella preferita e più ambita dei Preraffaelliti in quanto incarnava perfettamente i loro ideali di bellezza femminile. Dopo aver posato per Deverell, Lizzie fu anche la modella di Holman Hunt per la Silvia in <i>Valentino salva Silvia da Proteo</i> e di Millais per l’Ofelia nell’omonimo e celebre dipinto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per impersonificare Ofelia, Lizzie dovette rimanere a lungo immersa in una vasca piena d’acqua riscaldata da delle lampade, che a un certo punto Millais si dimenticò di riaccendere dopo essersi spente causando una forte bronchite alla sua modella che aggravò ulteriormente il suo stato di salute già precario. Lizzie non si riprese mai del tutto dall’incidente e Millais dovette pagare al padre un indennizzo per quanto successo alla figlia.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">L</span><span style="font-size: large;">ei, signorina, dovrebbe poter spiegare le ali e volare, senza impedimento alcuno. È un’artista, ha talento, ho visto i suoi lavori nello studio del suo futuro marito […]. ”</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Oltre che una modella, Lizzie fu anche una poetessa e una pittrice. Prima del matrimonio iniziò a studiare con Rossetti, che la aiutò ad affinare le sue capacità artistiche arrivando a un livello tale da essere notata da John Ruskin, il più importante critico d’arte inglese dell’epoca e protettore della Confraternita dei Preraffaelliti. Ruskin la prese sotto la sua ala e le diede una grande somma di denaro per acquistare tutte le sue opere, che consistono prevalentemente in autoritratti dai quale emerge una donna dal carattere forte e deciso che contrasta visibilmente con l’immagine della donna eterea ed eterna delle opere dei Preraffaelliti.<br />
<br />
Tra le sue opere poetiche infatti, nonostante gli errori ortografici che denunciano la sua modesta cultura e provenienza sociale ma estremamente brillanti per metro e intensità, ricorre il tema della critica alla condizione femminile nell'Inghilterra dell'Ottocento.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ad un certo punto Lizzie interruppe il rapporto professionale con Ruskin. Tra le motivazioni che la spinsero a prendere questa decisione sono state prese in considerazione la volontà di operare liberamente in campo artistico senza pressioni esterne, la sofferenza per i continui tradimenti di Rossetti e le sue proposte di matrimonio di volta in volta rinviate, e il continuo uso del laudano per attenuare i suoi problemi di salute e i dolori del suo cuore che ne offuscavano le capacità e il giudizio.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">D</span><span style="font-size: large;">oveva esserci una donna che fosse la sua Beatrice, la sua Madonna, la sua Eva, senza di lei, era solo un mezzo uomo, e meno che mezzo artista. ”</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Pur avendo posato per altri pittori, Lizzie fu la modella fissa di Rossetti. Rossetti vedeva in Lizzie la musa ispiratrice che avrebbe reso la sua arte grandiosa e immortale, Lizzie vedeva in Rossetti il mezzo attraverso il quale esprimere se stessa e le sue capacità. I due si innamorarono e la loro relazione fu tanto intensa quanto logorante in quanto Rossetti, oltre alla fama di pittore e poeta, era conosciuto anche per essere un bugiardo, un traditore e un egoista; con il suo fascino riusciva a incantare amici e parenti, donne e uomini, e riusciva a sfuggire da qualunque responsabilità. I due infine si sposarono nel 1860.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">F</span><span style="font-size: large;">orse al momento sente molta pressione. Richiede troppi sacrifici essere la fidanzata, la musa e la modella di un genio tanto grande ed esigente? ”</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Dopo il matrimonio, Lizzie visse per lo più in solitudine perché Rossetti si divideva tra il lavoro frenetico e le sue modelle-amanti. Lizzie si ritrovò così ad affrontare da sola la depressione di cui soffriva, acutizzata dallo stress causato dai continui tradimenti del marito, i suoi problemi di salute, i suoi disturbi alimentari e la sua dipendenza dal laudano. La situazione si aggravò ulteriormente nel 1861, quando Lizzie partorì una bambina prematura morta già da settimane nel suo grembo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Lizzie non si riprese mai da questo evento. Qualche mese dopo Rossetti, rincasando, trovò la moglie di nuovo incinta in fin di vita nel suo letto per aver assunto una dose troppo massiccia di laudano e un biglietto di addio. In seguito alla sua morte, di comune accordo con il pittore Ford Madox Brown, Rossetti occultò il biglietto di Lizzie in quanto in età Vittoriana il suicidio era considerato ancora illegale e immorale: la notizia di un simile gesto avrebbe avuto gravi ripercussioni legali ed economiche per entrambe le famiglie.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">I</span><span style="font-size: large;">l suo angelo, la sua Beatrice, tutto ciò per cui aveva vissuto, non c’era più. ”</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Lizzie venne sepolta insieme a un quaderno di poesie contenente i versi che Rossetti aveva scritto per lei e probabilmente anche per le sue molteplici amanti. Nel 1869, a causa delle difficoltà economiche e della salute precaria, Rossetti fece riesumare dalla tomba della moglie il suo quaderno di poesie, di cui non aveva fatto una copia, per farle pubblicare. Il tutto avvenne di notte, per non attirare l’attenzione e lo sdegno della gente.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">“ </span><span style="font-size: x-large;">I</span><span style="font-size: large;">l carisma di Dante e la bellezza di Lizzie erano una combinazione irresistibile, che loro interpretavano come una via libera ad andare avanti così, sempre allo stesso modo, come truffatori che non venivano mai colti in flagrante. ”</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Sia Lizzie che Rossetti furono due personalità molto complesse: bellissima, talentuosa e tanto tormentata la prima quanto affascinante, ambizioso e subdolo il secondo. Nonostante condividessero un forte attaccamento l’uno per l’altra e un profondo legame artistico, il loro amore non fu mai felice e portò lentamente alla distruzione reciproca.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sotto lo pseudonimo di Eva Wanjek, il regista teatrale Martin Driessen e la giornalista Lisbeth Lagemaat raccontano di questo amore intenso, travagliato e distruttivo in una narrazione impeccabile e minuziosa dal punto di vista della ricostruzione storica (ad eccezione del comportamento di Christina Rossetti, che non vide mai di buon occhio Lizzie) ma che lascia al margine le vicende artistiche dei personaggi coinvolti e una vera riflessione sulla psicologia di Lizzie e Rossetti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Extra - Nel 2009 la BBC ha realizzato una mini-serie in sei episodi intitolata <i>Desperate Romantics</i> che ricostruisce in modo molto simile a quanto fatto da Driessen e Lagemaat (varie inesattezze incluse) la vita, gli amori, i successi e i fallimenti dei tre artisti fondatori della Confraternita dei Preraffaelliti, dando particolare spazio alla relazione tra Lizzie e Rossetti.</div>
<br />
____________________<br />
<br />
<i>Lizzie</i> di Eva Wanjek<br />
Neri Pozza - 7 Dicembre 2017 - 491 pagine - € 18,00<br />
<br />
Il post è stato scritto facendo riferimento ai miei studi, con il supporto di manuali e appunti di lezioni di storia dell'arte.</div>
</div>
Veronicahttp://www.blogger.com/profile/15766923161172592267noreply@blogger.com2