UNA LIBRERIA CHE MI RAPPRESENTI


La mia stanza non è grandissima ma neanche troppo piccina ed è il luogo in cui passo la maggior parte del tempo quando sono in casa: ci dormo, ci studio, ci leggo, ci lavoro. Voglio quindi che sia un ambiente sempre ordinato e confortevole, che mi permetta di svolgere tutte queste attività al meglio e con serenità.

La mia stanza è anche il luogo in cui si trovano tutti i libri e i fumetti che possiedo, e questo mi porta inevitabilmente a ottimizzare al meglio lo spazio. Tra l’altro non mi piace mescolare libri e fumetti tra di loro perché ogni cosa deve avere il suo posto, quindi ho quattro librerie: due altissime e grandissime per i libri e due più piccine per i fumetti.

Alla fine dello scorso anno ho rivoluzionato la disposizione dei mobili nella mia stanza, il cambiamento più grande e che meditavo da tempo di fare è stato quello di mettere finalmente le due librerie in cui ho i libri una di fianco all’altro per non averle più separate (una era davanti al letto e l’altra di lato, ora sono entrambe di lato).

Sono librerie che vedo tutti i giorni: quando mi sveglio, quando mi addormento quando entro in camera, quando esco, quando leggo sulla sedia a dondolo sotto la finestra (quando non ci sono i gatti), ma spostarle non è stato sufficiente per appagarmi, guardarle mi dava proprio fastidio.

Ho capito che il problema era il contenuto, che sui miei scaffali c’erano libri e fumetti che ormai non mi dicevano più niente, che non mi rappresentavano più. Libri e fumetti letti e amati nel corso del tempo che rappresentavano una me stessa del passato che adesso non c’è più perché sono cambiate tante cose: interessi, gusti, esigenze. Libri e fumetti legati al passato, che hanno segnato un preciso momento e una persona diversa da quella che c’è ora.

Nella mia operazione di riordino della stanza, ho quindi tolto tutto dalle mie librerie, (le ho pulite), e le ho ricomposte prendendo in mano ogni singolo libro e fumetto e ponendomi una serie di domande: Questo libro/fumetto mi rispecchia ancora? È un libro/fumetto che continua a darmi qualcosa? O ha svolto il suo compito e non ha più nulla da darmi? È un libro/fumetto che rileggerei in futuro? È un libro/fumetto che leggerò? Per alcuni libri e fumetti è stato più difficile di altri perché non contengono solo storie, sono legati anche a momenti, ricordi ed emozioni.

Una volta finito di sistemare i libri e fatto metaforicamente un passo indietro (un passo non posso farlo perché finirei sul letto, ma mezzo sì), mi sono resa conto che sì, finalmente la mia libreria mi rispecchiava. Ci sono libri che mi hanno dato e/o insegnato qualcosa e che continuano a farlo anche solo semplicemente guardandoli o ripensando al momento in cui li ho letti. Ci sono scaffali interamente dedicati ai miei scrittori preferiti (Maggie Stiefvater, V.E. Schwab, Neil Gaiman) e ai miei generi preferiti (realismo magico, romanzi per ragazzi). Ci sono scaffali che adesso custodiscono nuovi o ritrovati interessi (Stephen King, Agatha Christie). Ho spazio anche per nuove passioni.

Parlando con la mia amica Alessia (Voglio leggere!) di questa mia operazione di riordino e del fatto che stavo rivoluzionando le mie librerie, è venuto fuori che lei ama vedere librerie stipate di libri, in cui non c’è nemmeno uno spazio vuoto. È verissimo, le librerie colme di libri sono bellissime, ma vedo gli spazi vuoti come possibilità, posti lasciati liberi per libri ancora da scoprire, leggere e amare.

Tutti i libri e i fumetti che ho amato e che mi hanno appassionato in precedenza, soprattutto da adolescente (ormai dieci anni fa!), sono ancora con me perché hanno fatto di me quella che sono ora, hanno alimentato il mio amore per la lettura, mi hanno portato a rifinire i miei gusti, e a un certo punto mi hanno fatto capire che quello che leggevo non mi bastava più, che dovevo esplorare nuovi territori. In poche parole, mi hanno fatto crescere sia come lettrice che come persona.

Il mio approccio alla lettura è cambiato: là dove in precedenza cercavo storie appassionanti, divertenti, che mi facessero trascorrere qualche ora in altri mondi, adesso cerco storie che sollevino domande e portino a fare riflessioni, che poi cerco di portare qui per aprire un confronto. Affronto la lettura in modo più critico, mi concentro molto di più su quello che mi viene raccontato e il modo in cui mi viene raccontato.

Tutti i libri e i fumetti che ho letto sono parte di me perché rappresentano chi ero e chi sono, e sono riconoscente nei loro confronti per il lavoro che hanno svolto.

I libri hanno un potere immenso, le parole hanno un potere immenso. Nell’ultima edizione di Mare di Libri, Aidan Chambers e Lisa Williams (autrice di L’arte di essere normale) hanno detto una verità che mi è rimasta in testa da quel momento: i libri sono un mezzo per esprimersi, per dire come ci si sente, ci permettono di ritrovarci in loro, di capire noi stessi, gli altri e chi vogliamo essere.

Ognuno di noi ha un approccio diverso e un rapporto unico e personale con i propri libri: c’è chi ama tenerli tutti stretti stretti accanto a sé dal momento in cui ha iniziato a leggere, c’è chi non riesce a liberare quelli che non gli sono piaciuti perché ritiene che anche i libri “brutti” segnino tanto quanto quelli “belli”, c’è chi non ha bisogno di tenerli tutti fisicamente con sé perché è sufficiente ciò che gli è rimasto di quella lettura…

Non c’è una posizione giusta o sbagliata, non ci sono letture di cui ci si debba vergognare, crescere non significa passare dai libri per “bambini” o “ragazzi” a quelli per “adulti”. Ogni persona è diversa e cerca nei libri ciò di cui avverte il bisogno nel suo presente.

Probabilmente fra due, cinque, dieci anni mi ritroverò a compiere di nuovo questa stessa operazione perché i miei interessi cambieranno di nuovo, potrei ritornare a vecchie passioni come spingermi ancora un pochino oltre per allargare i miei orizzonti, e va bene così, vorrà dire che tirerò nuovamente giù tutti i miei libri e mi rivolgerò le stesse identiche domande che mi sono rivolta. Al momento però, i libri e i fumetti che custodisco nelle mie librerie dicono qualcosa di me e mi trasmettono sensazioni positive, guardarli e ripensare al momento in cui li ho letti mi rende felice.

Questa operazione di riordino delle librerie è stato uno di quei momenti catartici che ogni tanto una persona si trova ad affrontare nella sua vita: mettere le mani nel passato, rispolverarlo e farvi ordine per vedere con più chiarezza il presente in prospettiva del futuro.

Commenti

  1. Mi ritrovo davvero tanto in questo post e il riordino delle librerie è qualcosa che mi capita spesso di fare.
    Sono anche avvantaggiata dal fatto che pure i miei genitori amano leggere, quindi in casa le librerie non mancano proprio: ce n'è una in salotto, una fatta da mio padre che prende l'intera parere del ripostiglio (una stanza lunga e stretta) in cui c'è un misto di libri miei e loro e io ne ho tre in camera mia (più due mensole sopra il letto) - di cui una fatta da mio padre e terminata proprio ieri.
    Il fatto di avere quella enorme nel ripostiglio mi aiuta tanto perché sistemo lì i libri che magari mi hanno colpita meno e in camera tengo solo quelli ho amato di più.
    E avendo il computer sulla scrivania, sui suoi scaffali tengo i miei autori preferiti: Courtney Summers, Nick Hornby, Matthew Quick, Jane Austen e altri libri che ho amato - li voglio sempre vicini e vederli quando alzo lo sguardo dallo schermo. Ho anche ricavato un piccolo album per i CD delle mie band preferite.
    La libreria nuova è piccina, alta poco più di un metro perché si incastra sotto la finestra e lì ci ho messo Harry Potter, i libri di Pierce Brown e qualche altra serie per averli sempre a portata di mano.
    La terza - che in realtà è quella che è arrivata per seconda - è quella mista: altri libri che comunque mi sono piaciuti, DVD, CD, serie televisive.
    E ogni tanto passo in rassegna tutto, compresi i film e gli album e quelli che sento che non mi rappresentano più finiscono in uno scatolone oppure nella libreria nel ripostiglio - io sono una di quelle che non ha il cuore di separarsi da qualcosa di suo, ma non lascio che occupino lo spazio di qualcosa che potrei amare di più in futuro.
    Ammetto che se però non ci fosse la libreria nel ripostiglio sarei davvero nei guai! xD
    E sì, sono interessata ad un approfondimento sulle tue librerie! :)

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    1. Ma che bella la libreria nel ripostiglio, la voglio anche io *--* è tipo una libreria segreta!
      Anche io ero come te e non riuscivo a separarmi dai miei libri anche se non mi erano piaciuti: all'inizio li tenevo a ogni costo, poi per mancanza di spazio li ho messe negli scatoloni, e alla fine mi sono messa nella predisposizione mentale che tenerli rinchiusi non era di aiuto a nessuno, che magari "lì fuori" qualcun altro avrebbe potuto leggerli e amarli, e così li ho un po' donati in biblioteca, un po' regalati e un po' venduti.
      Grazie per il tuo lunghiiissimo commento! :3

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  2. wow post interessantissimo che da molto da pensare. anche io riordino spesso la libreria è uno di quei momenti che mi prendo per me e mi fa stare molto bene. ovvio che sono interessata agli approfondimenti!;)

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    1. Grazie per averlo letto e per il tuo commento, gli altri approfondimenti arriveranno presto. *w*

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