IL BALCONE DI KALINA MUHOVA

Ma di giorno non lo scorge là fuori l’occhio sbadato del pedone. Non sospettano neppure i padroni che la casa abbia un balcone. ”


Ambientato negli anni Trenta, Il balcone racconta un episodio della vita di una famiglia composta da madre, padre e figlia. Durante una cena, la bambina fa cadere una brocca d’acqua e viene messa in punizione dai suoi genitori con il viso rivolto verso il muro. Grattando la carta da parati con una penna, riesce a far entrare un raggio di luce all’interno della sua casa buia. Tempo prima, infatti, su quella stessa parete si apriva una finestra che dava su un balcone, luogo prediletto dagli uccellini per trascorrere le loro giornate e rifugio dei girovaghi contro la pioggia.

Il volume, nato dalla collaborazione tra Kalina Muhova e Zornitsa Hristova, editor della casa editrice per la quale è stato originariamente pubblicato, si ispira a un componimento di Atanas Dalčev, poeta bulgaro della prima metà del Novecento, all’epoca uno dei pochi ad affrontare nei suoi componimenti tematiche legate al realismo, alla verità e alla quotidianità.

La sua particolarità è quella di essere un silent book, ovvero un libro privo di parole in cui la narrazione è interamente affidata alla forza e alla capacità delle illustrazioni di parlare e di veicolare un determinato messaggio. È un tipo di comunicazione che permette la fruizione di una storia, ad esempio, a chi non sa ancora leggere o a persone che parlano in lingue diverse. In questo caso specifico, la scelta di non ricorrere alle parole permette di superare le barriere culturali per trasmettere un messaggio universale e particolarmente attuale.

Leggere un silent book è diverso dal leggere un volume in cui sono presenti anche le parole perché sono necessarie una grande concentrazione e la capacità di leggere il significato delle immagini per capire quello che sta succedendo e quello che l’autore vuole trasmettere, ma permette un’esperienza di lettura in cui vi è l’immersione totale nella storia e l’acquisizione di diversi livelli di significato rispetto a quanto è stato appena letto.

Il balcone è infatti una lettura aperta a molteplici significati:
- Il piccolo squarcio nel muro permette alla luce del sole di illuminare una realtà buia, opprimente e claustrofobica nella quale ci si era rintanati per portare alla scoperta, o alla riscoperta, del mondo esterno;
- Il muro che limita il passo all’interno della casa e ostacola verso il balcone può essere letto al pari delle sbarre della gabbia dell’ignoranza nella quale gli uomini hanno deciso di rinchiudersi per limitare la visione della bellezza che li circonda perché non sono in grado di comprenderne il valore;
- Il gesto della penna che buca la carta da parati può rappresentare l’atto creativo dell’artista/scrittore, capace di andare oltre i confini della realtà per varcare le porte dell’immaginazione.

In ogni caso sta a ognuno di noi decidere se innalzare muri sempre più alti e spessi oppure, con un atto di ribellione, abbatterli e aprirci al mondo affinché un luogo di chiusura possa diventare il luogo della scoperta, della conoscenza, della condivisione e della libertà.

Kalina Muhova è un’artista di grande talento che si è fatta conoscere dai lettori italiani con Sofia dell’Oceano, scritto in collaborazione con Marco Nucci, e i lavori realizzati per il collettivo indipendente BRACE, per i quali si è aggiudicata diversi premi. Le sue matite sono sempre molto delicate ed evocative, con una caratteristica vena malinconica, e ne Il balcone riescono a ricreare l’esatta sensazione che si ha quando il buio dell’oppressione a poco a poco si dilegua per lasciare il posto alla fresca luce del mondo.

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Il balcone di Kalina Muhova
Tunué - 21 Marzo 2019 - 40 pagine - € 15,00

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